Libri

Naomi Alderman | Ragazze elettriche

Pinterest LinkedIn Tumblr

Il gigantesco e problematico WHAT IF alla base di questa distopia super meritevole della nostra attenzione è il seguente: che cosa succederebbe se, all’improvviso, le ragazze si svegliassero con la capacità di friggerti le palle degli occhi con una scossa elettrica? E se, non paghe, fossero in grado di risvegliare il medesimo potere nelle donne più grandi di loro?
Mica è una domanda da poco.

IMG_4401

Ebbene, in The Power, Naomi Alderman esplora le ramificazioni e le implicazioni di questo imprevedibile cambio di paradigma, interrogandosi sulle conseguenze di una drastica redistribuzione della “forza”. Il titolo italiano del romanzo è molto astuto, ma credo che Ragazze elettriche sia molto più che una storia di femmine che si trovano di punto in bianco con il coltello dalla parte del manico. The Power è, a tutti gli effetti, una riflessione sul potere e sulle sue manifestazioni, sull’esercizio e sulla gestione morale (e pratica) della possibilità di prevalere, in maniera anche cruentissima.

Ma procediamo con ordine.

La Alderman assegna – con grande accortezza – la sua storia a quattro narratori, incaricati di mostrarci un lato della storia ciascuno (con le debite contaminazioni dovute al procedere della trama). Allie, una ragazza cresciuta da una serie sterminata di terrificanti genitori adottivi e approdata, alla fine, tra le grinfie di una coppia di ferventissimi cattolici, non meno spregevoli. Roxy, figlia “bastarda” di un boss londinese. Jocelyn, figlia insicura di una funzionaria pubblica che scalerà le gerarchie amministrative americane. E Tunde, giovanissimo reporter nigeriano che farà della documentazione del “movimento delle donne” il suo principale campo d’azione.
Quando la scintilla del potere comincerà a sconvolgere il mondo, questi quattro personaggi ci accompagneranno alla scoperta delle conseguenze sociali, mediatiche, politiche e religiose del fenomeno, dalla quotidianità alle grandi rivoluzioni.
Si comincia con un’ondata di vendetta che ci appare quasi doverosa – schiave sessuali che si ribellano ai loro carcerieri, vittime di abusi che trovano finalmente il modo di difendersi dai propri aguzzini, donne imprigionate dalle costrizioni di società pesantemente patriarcali che conquistano la propria indipendenza, alla faccia della religione e delle imposizioni della tradizione – e si prosegue con un lento e inesorabile rovesciamento dei ruoli – alla tv sono le donne a parlare dei “temi importanti”, mentre gli uomini si siedono su uno sgabello a sbattere le ciglia e a fare commenti sciocchini, quando proprio ci si disturba ad interpellarli; gli uomini si rifugiano in oscuri forum virtuali a meditare ritorsioni e a sviscerare teorie complottiste; la stessa idea di Dio si riconfigura in favore di una Madre onnipotente… e così via -, fino a raggiungere il punto di non ritorno, il paradosso della violenza cieca e del ristabilirsi di un ordine in cui la forza crea distanze, coercizione e sottomissione.

Insomma, il romanzo della Alderman non è una distopia girl-power, fa un po’ di più. Disegna una nuova faccia della medaglia e la ribalta di nuovo. Esplora le sfaccettature del potere e dell’idea di sopraffazione risalendo ai meccanismi che ci fanno sentire “in diritto” di sopraffare. Riporta a galla pregiudizi e ruoli canonici per smascherarne la piccolezza, senza prevedere un’assoluzione. Le colpe dei padri ricadono sulle figlie. E nemmeno le figlie sono innocenti, ora che possono far sentire la propria voce, camminare per una stradina buia senza avere paura e difendersi da chi vorrebbe schiacciarle. Che cosa diventiamo, quando ci scopriamo capaci di tutto?
The Power è un romanzo ambizioso, spesso brutale e sorprendente per inventiva e vastità della ragnatela delle cause e degli effetti che riesce a costruire. Spaventa per la sua razionalità, per la plausibilità della traiettoria distruttiva che traccia – ricordandoci comunque quello che fa schifo del nostro presente.
Rassicurante e super confortante? No, nemmeno per le ragazze.
Spietato ma incredibilmente interessante? Sì, per tutti.

 

3 Comments

  1. Quando ti chiesi un parere non appena l’avessi finito, e soprattutto in merito alla resa del titolo in lingua italiana, mi riferivo segretamente proprio a quanto hai saputo (ovviamente) spiegare benissimo. È una disamina delle dinamiche di potere, del desiderio di vendetta che prevarica sul senso di giustizia (personale, collettivo?), che distingue etica e morale (laica, e non). Quasi voglio rileggermelo.
    (Intanto, Margaret visita la città per parlare di Hag Seed il prossimo Giovedì e io neanche ho fatto in tempo a prenotare il biglietto che era già tutto sold out).

    • Il punto focale è proprio il potere… e direi che il titolo originale, senza strizzare l’occhio alle “ragazze”, è poco scenografico ma perfetto. Non mi sorprendo che sia già sold-out, la Alderman è decisamente la donna del momento! 🙂

  2. Ho molto atteso questo libro e devo dire che l’attesa è stata proporzionale all’inquietudine derivata dalla lettura. La sensazione che mi ha trasmesso è di impotenza di fronte alla smania di potere che caratterizza la natura umana in toto… perchè è ovvio che no, le donne non sono meglio degli uomini. Complimenti per il tuo commento Tegamini! Come sempre, hai perfettamente scritto tutto quello che c’era da dire 🙂

Write A Comment