Francesca Sgorbati Bosi è la Lady Whistledown che meritiamo. Priva delle menate che affliggono il clan Bridgerton e dunque totalmente trasversale e generosissima nel distribuire stoccate e succosi retroscena, per Guida pettegola al Settecento inglese – in libreria per Sellerio – ha setacciato con successo cronache mondane, missive e documenti storici per assemblare l’unico genere di compendio che riesco davvero ad assimilare: il mosaico aneddotico che, tessera dopo tessera, sa descrivere un’intera società, un “clima” culturale, la quotidianità che scorre e si ingarbuglia.
Dalla prostituzuone alle ipocrisie coniugali, dai re folli all’ubriachezza molesta, dalla moda ai duelli, quello che scandalizza o esce dai ranghi del decoro è sempre prezioso: indagare la trasgressione è uno dei numerosi modi per tracciare i confini di un sistema di valori e di potere, per leggere una società e radicare l’indagine storica nella sporcizia – ben lontana dall’irrilevanza – che si scopa di malavoglia sotto ai tappeti.
Procedendo per episodi, casi emblematici e stravaganze, Sgorbati Bossi utilizza il “piccolo” per costruire un universo intero, stratificando fatti minuti e aggiungendo contesto per guidarci con paziente divertimento.
Non sono una buona portinaia, in questo secolo… ma forse sarei stata una terrificante zabetta settecentesca. Un piccolo gioiello di curiosità e malignerie liberatorie – tanto tempo è passato… e possiamo finalmente donarci un po’ di cattiveria.