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volpino di Pomerania

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Fra sei giorni e rotti minuti sarò in ferie. Ma saperlo non mi aiuterà. Mi aiuterà moltissimo, invece, pensare intensamente a qualcosa di insopportabilmente carino, tenerello e scaldacuore.
Con il patrocinio del volpino di Pomerania – mascotte ufficiale dell’operazione “Carinerie confortanti per i momenti difficili” – un pratico elenco di immagini semplici e banalissime che fanno del bene. Almeno a me.

 

Fresche fochine monache neonate, bianche come la neve, da usare come cuscino.

Lanterne di carta che volano, con dentro le candeline.

Pasticcini tondeggianti ripieni di minuscoli frutti di bosco.

Infradito numero ventinove, a forma di pulcino.

Le orchidee che si rifiutano di morire, perché sanno che non le tratti male apposta.

Le casette per i pipistrelli. E i pipistrelli che mangiano le zanzare.

La gente che ti telefona nel raro istante in cui hai voglia di rispondere.

Andare al cinema da grandi a vedere i film da piccoli. Però coi popcorn da grandi.

Usare discretamente le forbici con la mano sinistra.

Usare discretamente le bacchette con una qualsiasi mano.

Lontre piccole e molto espressive, lontre con le manine palmate che salutano.

Quando ti regalano delle cose e non capisci perché.

Ricevere un bel soprannome, tipo LADY MIDNIGHT.

I romanzi russi che ti piacciono sul serio. O che ti mettono molta ansia.

I cuscinetti sotto ai piedi di Ottone che diventano caldissimi quando gioca/corre/sclera.

Buttare via la carta. A pallette.

Jeoffrey Baratheon che prende dei nomi dal  suo elegante nonno.

Amore del Cuore che ogni tanto si sbuccia le ginocchia.

La pacifica consapevolezza di aver già fatto la spesa.

Capire senza i sottotitoli.

Sbagliare le vacanze ma prenderla bene, tutto sommato.

Cestini di cuccioli. Divani di cuccioli. Praterie di cuccioli poffosi. Cuccioli che rotolano e gorgogliano.