La saggistica è un universo multiforme in cui torno a intermittenza a rifugiarmi. È un invito ad esercitare la curiosità e un felice calderone sfaccettatissimo in cui ogni più che legittima fissazione può trovare espressione, dimora e spazio per afferrarci. È con questo spirito – e con la solita disposizione avventurosa – che ho accettato ben volentieri l’invito a compilare questa piccola guida di lettura che spero possa ispirarvi a scandagliare il catalogo Aboca, meravigliandovene quanto me – e pure di più, se vi va. Data la deformazione paleontologica della nostra famiglia, il primo incontro con questo editore va fatto risalire a Donald H. Prothero e ai suoi Fossili fantastici, ma non solo di giganti preistorici rocambolescamente riportati alla luce avremo modo di parlare.
Le edizioni Aboca nascono nel 2012 come una sorta di spin-off filosofico rispetto all’impegno produttivo dell’azienda-madre. Nel tempo, oltre a chiarire un preciso posizionamento valoriale, hanno saputo ospitare illustri punti di vista, divulgatori assai autorevoli e voci di spicco che animano con rigore il dibattito scientifico, ambientale e zoologico. Insomma, vocazione divulgativa e ricerca eclettica, pensandoci sempre come partecipanti attivi – e responsabili – alla vita del pianeta che ci ospita.
Cosa troverete qua?
Suggerimenti tematici per approcciarvi al catalogo Aboca e farlo entrare in pianta stabile nei vostri radar.
Procedo!
Animalini
Josef H. Reichholf
Scoiattoli & Co. – Viaggio nel mondo del roditore più simpatico, veloce e parsimonioso
Vispi abitanti della natura più selvaggia ma anche degli spazi “addomesticati” delle nostre città, gli scoiattoli sono ottimi ambasciatori: li possiamo osservare con relativa frequenza e sono ormai diventati validi rappresentanti della commistione tra ambienti diversi. Oltre a presentarci i roditori che per vari incroci del destino si è trovato ad accudire, Reichholf ci offre, in questo libro, una panoramica accurata (e pure affettuosa) del “funzionamento” e del comportamento dello scoiattolo. Perché sì, sono innegabilmente carini, ma non solo di codine poffose vale la pena occuparsi.
Wendy Williams
La vita e i segreti delle farfalle – Scienziati, ladri e collezionisti che hanno inseguito e raccontato l’insetto più bello del mondo
Dall’epica migrazione delle monarca al lavoro pionieristico di Maria Sybilla Merian nel XVII secolo, dall’ossessione per la bellezza ai delicati equilibri dei nostri ecosistemi, Wendy Williams ci introduce al variopinto mondo delle farfalle servendosi efficacemente di una doppia chiave tematica: all’indagine entomologica (cos’è una farfalla, insomma?) si unisce una prospettiva storica fatta di scoperte, collezionisti maniacali, rivalità e titanici scontri teorici. Lepidotteri alla riscossa!
Rachel Carson
La vita che brilla sulla riva del mare – Le piante e gli animali che popolano i litorali rocciosi, le spiagge sabbiose e le barriere coralline
Biologa marina e antesignana della riflessione pubblica sull’ambiente, Rachel Carson ci accompagna alla scoperta di un luogo liminale: la costa. Frangia ibrida tra mare e terra, la riva ospita una varietà sorprendente di creature e vegetali che hanno sviluppato strategie uniche di adattamento e sopravvivono spesso in condizioni fragilissime. Quest’edizione – la prima per l’Italia – ospita anche la preziosa introduzione di Margaret Atwood.

Susanne Foitzik & Olaf Fritsche
Minimi giganti – La vita segreta delle formiche
Dovendo rispondere ai quesiti incalzantissimi dell’entomologo di casa – che ha cinque anni ma è comunque molto intransigente – non è il primo libro sulle formiche che leggo… ma si è senza dubbio rivelato il più curioso e piacevole. Oltre a renderci partecipi del come si studiano le formiche – tema per niente scontato -, Foitzik e Fritsche ce le presentano innanzitutto come abilissime costruttrici di reti “sociali”: non esiste formica senza una colonia e non esiste colonia che non assegni a ogni insetto un ruolo preciso, vitale al funzionamento complessivo della comunità. Come fanno a comunicare? Coma fanno a sapere, individualmente, cosa ci si aspetta da loro? Perché alcune specie hanno addirittura sviluppato la capacità di coltivare funghi? Ecco qua un buon posto per scoprirlo.
Ragazze sapienti

Due titoli per riavvicinarci al regno dell’umano, entrambi curati da Erika Maderna – che per Aboca si è occupata diffusamente di mitologia botanica e di storia “curativa”, mettendo in primo piano gli antichi saperi custoditi dalle donne in contesti più o meno accoglienti (o propensi a carbonizzarle al rogo).
Per virtù d’erbe e d’incanti e Medichesse riflettono sul ruolo delle donne in medicina, esplorando quel territorio ibrido tra conoscenza erboristica e ritualità, tra consapevolezza profonda delle proprietà “utili” della natura e dominio del magico.
Passando in rassegna piante emblematiche, strutture sociali, pregiudizi pervasivi e figure di spicco – immancabilmente bollate come indemoniate, soggetti devianti o temibili streghe da neutralizzare o ridurre al silenzio -, Maderna restituisce dignità e visibilità a uno spazio di autonomia femminile che per secoli ci ha viste protagoniste, spesso a carissimo prezzo.
Esplorazioni
Telmo Pievani & Mauro Varotto
Viaggio nell’Italia dell’antropocene – La geografia visionaria del nostro futuro
Corredato da mappe meticolosissime che tentano di descrivere un territorio che ancora non c’è – ma che promette di manifestarsi in maniera fin troppo solida -, Viaggio nell’Italia dell’antropocene è un dettagliato what if geografico: che aspetto avrà l’Italia del 2786 (mille anni dopo l’emblematico viaggio di Goethe nel nostro paese), se non faremo nulla per contenere gli effetti dell’attività umana sul clima del pianeta? Tra nuovi deserti, innalzamento delle acque e “zone climatiche” del tutto inedite, Pievani e Varotto immaginano una grande cartolina del nostro avvenire, sperando da un lato che esista ancora una casa dove poterla recapitare e, dall’altro, che ci sia ancora margine per mitigare il panorama ben poco incoraggiante che ci restituisce.
Jemma Wadham
Il mondo dove è bianco – Viaggio nelle terre dei ghiacciai tra allarme e stupore
Venticinque anni di ricerca sul campo – in condizioni a dir poco estreme – condensati in un volume che fotografa l’involuzione di una delle risorse più fragili e preziose del pianeta: il ghiaccio. Dalle calotte polari alle vette andine, Wadham sfata la percezione comune del ghiacciaio come massa inerte e “morta” per svelarci le meraviglie di questi ecosistemi impervi ma delicatissimi, vitali per la nostra sopravvivenza e più che mai da capire e, in ultima ma urgente istanza, da preservare.
Donald R. Prothero
La storia della vita in 25 fossili – Le meraviglie dell’evoluzione e i suoi intrepidi ricercatori
Siamo propensi a considerare l’evoluzione come un processo efficiente ed esatto, fatto di miglioramenti incrementali che appaiono ordinatamente per garantire a piante e bestie l’efficacia operativa necessaria a sopravvivere. Anche la storia della scienza ci viene di solito dipinta come un susseguirsi di eroiche rivelazioni e intuizioni vincenti… ma come funziona davvero? Prothero – geologo e paleontologo, nonché splendido divulgatore – prova qui a far collidere i punti di svolta evolutivi più rilevanti nel lungo percorso della vita sulla terra con la parabola niente affatto lineare della scoperta. Come? Raccontandoci 25 fossili “esemplari” che hanno rappresentato un bivio fondamentale sia per il mondo naturale che per la nostra capacità di comprenderlo.
Verde
Stefano Mancuso
Botanica – Viaggio nell’universo vegetale
A Stefano Mancuso e al suo approccio accessibile e curioso devo molto del mio interesse recente per le piante. Questo volume è lo scheletro di uno spettacolo multimediale nato con lo scopo di raccontarci il mondo vegetale come un’insieme di organismi sorprendentemente consapevoli e “attivi” – uno dei cavalli di battaglia tematici di Mancuso. Le piante comunicano, collaborano, decifrano le condizioni ambientali che le ospitano e si adattano di conseguenza, facendo leva su risorse estrose e sofisticate: un altro tassello accessibilissimo per imparare a considerare il “verde” come creatura viva e come potenziale motore di innovazione.
Patrick Roberts
Giungle – Come le foreste tropicali hanno dato forma al mondo e a noi
Troppo intricate per viverci o autentiche protagoniste di ogni era del nostro pianeta? Dalla comparsa dei primi fiori all’influenza che esercitano sull’atmosfera terrestre, le giungle e le foreste della fascia tropicale non sono semplicemente un posto interessante e scenografico dove scovare pennuti variopinti da ammirare nei documentari. Fra storia, botanica e zoologia, Robert si addentra nel fitto della vegetazione per offrirci una visione più completa del ruolo che la fascia tropicale ha esercitato nella traiettoria evolutiva della Terra e del nostro rapporto – non sempre equilibrato e ponderato – con le risorse naturali.
Zora del Buono
Vite di alberi straordinari – Viaggio tra le piante più antiche del mondo
Io, degli alberi illustri catalogati qui da Zora del Buono, ho visto solo il Generale Sherman, una sequoia di 2200 anni che supera gli 80 metri d’altezza. Di alberi ragguardevoli, però, al mondo ce ne sono parecchi… e non primeggiano solo per dimensioni. Ci sono vegetali scampati alla bomba atomica, piante-colonia che ridefiniscono il concetto stesso di albero o fronde che persistono dopo aver offerto riparo a regnanti, poeti e pensatori. Questo libro è il risultato di un viaggio lungo un anno – che replicherei assai volentieri – alla scoperta di piante che hanno a loro modo fatto la storia, trasformandosi in simboli di resistenza al tempo e in monumenti al potere rigenerativo della natura.
Aboca Kids
Felice novità? Felice novità: il catalogo Aboca si è recentissimamente arricchito di una collana nuova dedicata ai piccoli lettori e alle piccole lettrici.
Dagli illustrati di grande formato che fungono efficacemente da portabandiera per la categoria degli “atlanti” – come La fantastica avventura dell’evoluzione – ai volumi con una componente di divulgazione più marcatamente narrativa, la natura resta al centro, nelle sue molteplici declinazioni. Che si tratti di capire da dove viene quello che mangiamo – come nella versione per ragazzi del Dilemma dell’onnivoro di Pollan – o come distinguere a colpo sicuro una megattera da un capodoglio, Aboca Kids promette di diventare un ottimo punto di riferimento per assecondare le curiosità zoologico-botaniche delle piccole persone di vostra conoscenza… ma anche un po’ dei grandi – perché i libri ben pensati non conoscono confini anagrafici e l’ecosistema di Aboca è di certo accogliente.
Come concludere?
Tenderei a non farlo, invitandovi a esplorare ulteriormente – e seguendo le vostre più spiccate inclinazioni – il catalogo Aboca. Spero che questa lista possa rappresentare un punto di partenza utile e il primo passo per la coltivazione di una biblioteca naturalistica molto vispa e rigogliosa.
🙂




Ischia è un’isolona e, data la conformazione vulcanico-impervio-montuosa, girovagare non è linearissimo. Diventa super agevole in motorino, credo, ma con un bambino al seguito la soluzione tende a dimostrarsi un po’ intricata. Eravamo assolutamente motivati a piantare le tende a Barano – costa meridionale – e a non schiodarci più dall’albergo, ma siamo stati così ben coccolati e istruiti sul da farsi che ci siamo dedicati anche a varie esplorazioni.























Quello che possiamo ammirare oggi – sotto l’amministrazione della Fondazione Walton, che ha raccolto il lascito di lady Susana preservando la Mortella e trasformandola anche in un polo culturale per la musica – è una sorta di rigogliosa bolla verde che si arrampica sul fianco di una collina affacciata sulla baia di Forio e ospita un’infinità di specie vegetali dalle provenienze più disparate. Il giardino è diviso in due macro ambienti, il giardino di Valle – quello inferiore, di impronta subtropicale – e quello di Collina – un labirinto mediterraneo, assolato e arroccato sulla pendice dell’altura.


A parte l’oggettivo splendore dei vegetali che prosperano ovunque, passeggiare per la Mortella è un tributo al gusto per l’esplorazione. La sensazione è quella di trovarsi in un ambiente al contempo selvaggio e “vivo”, ma anche sapientemente orchestrato per stupirci a ogni radura. Non perdetevi il Ninfeo, il Tempio del Sole e la Cascata del Coccodrillo. Calzature comode, che un po’ c’è da scarpinare e per vedere dignitosamente tutto servono almeno un paio d’ore. Per riposini e rifocillamenti, a metà percorso c’è anche un bar provvisto di pittoreschi ombrelli con gli specchiettini.




Visto che i Maronti non sono vicinissimi a Forio – il centro più vicino ai Giardini, che sono un po’ fuori mano rispetto al paese-paese – e che dopo l’abbondante escursione non volevamo tornare in albergo a notte fonda, siamo rientrati al campo-base e abbiamo mangiato in uno dei numerosi locali affacciati sulla spiaggia. Dal Parco Smeraldo sono tutti raggiungibili a piedi in neanche dieci minuti e cenare sul mare è indiscutibilmente fascinoso. Noi siamo stati al Faro e Cuorone ha reso omaggio alle tradizioni ordinando il coniglio all’ischitana. Hardcore, il coniglio all’ischitana.





Sempre nel 1400, tutta la popolazione ischitana abitava là sopra, per difendersi dai pirati: c’erano ben sette parrocchie, un paio di conventi, la guarnigione principesca e quasi 2000 famiglie, che verso la metà del ‘700 – debellati i pirati – cominciarono a trasferirsi nel resto dell’isola, per badare alle colture e dedicarsi alla pesca. Gli inglesi assediarono la rocca nel 1809 per strapparla ai francesi, demolendo pure la cattedrale – i cui magnifici resti si possono ancora esplorare. Nel 1800, Ferdinando I – re di Napoli – adibì il Castello a carcere “duro”, destinazione d’uso che è sopravvissuta fino al Regno d’Italia.

Cenni storici a parte, la visita non è riposantissima ma sorprendente. Il panorama dai terrazzi abbraccia il golfo di Napoli e Capri, ci sono chiese e cappelle piene di gatti sonnacchiosi, uliveti, sentieri e scale che si diramano dal corpo principale della fortezza per condurvi ai quattro angoli dell’isola… sempre che un’isolotto tondo possa avere degli angoli. Il percorso è ben indicato e numerato, ma anche in questo caso preparatevi a infrangere il record giornaliero del vostro FitBit. Teoricamente c’è anche un ascensore che dovrebbe portarvi in cima in maniera più rapida, ma quando siamo andati noi non era in funzione.














Spero che questa piccola guida – per esploratori ischitani alle prime armi – possa tornarvi utile. E spero anche di poterla prima o poi arricchire con ulteriori avventure. Per il momento non sono in grado di insediarmi sull’isola come una vera lady Susana, ma ho applaudito la sua decisione a ogni passo. Voglio ringraziare ancora Leonilda e l’






















