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Post in collaborazione con Purina – con il valente supporto di Ottone von Collaudatore.

Orbene, Ottone von Influencer torna a colpire… occupandosi con adamantina coerenza della sua più grande specialità: il cibo per felini. A dirla tutta, bisogna precisare che il suo apporto all’impresa è finito lì, perché l’argomento di cui ci occuperemo oggi è un po’ più un servizio rivolto a semplificare la vita ai volenterosi padroni. Ma si sa, lui è un gatto-immagine. Mica posso pretendere una sua opinione critica riguardo al lancio dello shop online di Purina. Lui si limita a mangiare le crocchette Purina One e l’umido Gourmet da tutta la vita. E per il resto devo applicarmi io. Perché sono, come sempre, al suo servizio. Il compito, però, non si è rivelato impervio. Anzi. La ragionevolezza regna sovrana.

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Ottone von Influencer si abbandona al sogno di container di Gourmet Perle che ci vengono consegnati con marziale puntualità.

Che cosa succede, in soldoni?

Purina è un marchio storico che da decenni – in molteplici declinazioni, da Felix a Friskies  – nutre cani e gatti di ogni forma e dimensione. La gamma dei prodotti disponibili è decisamente vasta, così come vasta è l’offerta in base all’età, ai gusti e alle esigenze specifiche degli animali che zompettano vicino a noi. Da qualche settimana, Purina ha lanciato un servizio in più: il suo primo portale per la vendita online di pappe e crocchette, con una serie di “comodità” e vantaggi aggiuntivi per i padroni. E ci ha chiesto di collaudare lo shop e di raccontare agli altri gattari come funziona e com’è andata.

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Tra le cose che più amo dei gatti c’è la capacità di fissare pareti completamente bianche (o una scatola) per ore, come se fossero al cinema.

A parte il “che bello mi portano le cose a casa” – faccenda universalmente bene accetta e ancor più saggia se vivete con una bestia che ha magari bisogno di mangiare pappe particolari -, c’è un programma fedeltà che vi farà accumulare punti (che poi diventano sconti), ma anche la possibilità di comprare dei kit già pronti, donare gift-card e, soprattutto, di costruire un piano-cibarie in abbonamento (c’è subito un -15% e si può scegliere con che frequenza farsi arrivare i prodotti). In generale, gli ordini vengono consegnati in 72 ore sul vostro zerbino (potete anche prendere appuntamento ed evitare di rimanere imprigionati in casa in attesa di un corriere che non apparirà mai) e lo shop è fruibile anche da mobile senza che vi venga la labirintite. Ora, non dico che Ottone von Shopping sarebbe in grado di ordinarsi da mangiare da solo, ma è un sito molto sensato. I prodotti si possono filtrare in base a qualsiasi cosa. Al vostro gatto piace l’anatra? Favola, nel filtro “Gusto” c’è ANATRA. Il vostro gatto vive in balia delle palle di pelo, rantolando senza sosta? Perfetto, nei “Bisogni specifici” c’è CONTROLLO BOLI DI PELO. Avete un gatto anziano che vive in casa, ha i reni messi male e apprezza particolarmente la trota? Tutto questo si può dichiarare serenamente nei filtri, in modo da far venire fuori i prodotti più adatti – o ritrovare quelli che vengono già consumati.

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Per fortuna non ho mai ceduto alla tentazione di comprare a Ottone uno di quei costosissimi giacigli-cuccia. Perché sì, i gatti preferiscono le scatole (e in ogni caso evitano di utilizzare qualsiasi articolo sia stato espressamente acquistato per loro).

Mi sarò dimenticata qualcosa? Penso di no. Ma per farvi un’idea ed esplorare bene tutto quello che il portale può allegramente offrirvi, vi consiglio di fare un giretto su PurinaShop. Qui stiamo valutando gli abbonamenti perché Ottone merita un menu più vario, in pratici container multigusto. E tante care cose.
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Post in collaborazione con Purina – con il valente supporto di Ottone von Collaudatore.

Ottone von Accidenti va per i cinque anni. È nato in agosto insieme a un mucchio di altri gattini che non abbiamo mai conosciuto perché erano stati tutti smistati prima che arrivassimo noi. La cosa, devo confessarlo, un po’ mi aveva dato da pensare. Questo qua è l’ultimo, avrà sicuramente qualche devastante turba comportamentale che ci renderà la vita impossibile. O qualche menomazione irreparabile – nascosta da qualche parte sotto a quei sei metri cubi di pelo che lo ricoprono – che non lo farà campare a lungo, condannandolo a sofferenze atroci. Un gatto omicida con un femore attaccato con il nastro adesivo, tipo. Un gatto distruttore di mondi, con tre occhi, il dono dell’invisibilità e il pancreas grosso come un melone. Insomma, ero sicura che stessero per appiopparci un Ottone von Fregatura. Dopo cinque minuti in compagnia della signora Gattara che l’ha allevato, però, ci siamo resi conto che Ottone era l’ultimo, certo, ma per un motivo molto semplice: la signora Gattara ADORAVA Ottone. E, potendo scegliere, non se ne sarebbe mai e poi mai separata. E, quasi cinque anni dopo, non c’è stato un momento in cui mi sia venuto in mente di pensarla diversamente.

Bé… magari qualche momento c’è stato.
Ma proprio un paio.

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Ottone che mi corre in faccia alle cinque del mattino, quando abitavamo in una casa a forma di cubo, del tutto sprovvista di porte.
Ottone che salta sulla macchina del caffè, ribaltandola in terra e crepando il parquet.
Ottone che ricopre di lanugine NERA tutto quello che possediamo.
Ottone che si fa le unghie sulla televisione.
Ottone che fa esplodere una boccetta di smalto, verniciandosi di verde.
Ottone che capovolge l’albero di Natale, dopo aver frantumato ventisei palline glitterate.
Ottone che salta in un vaso alto un metro e lo riduce a una montagna di taglientissime molecole di vetro.
Ottone che mi mastica i capelli.
Ottone che si avventa su sacchetti di ogni tipo nel cuore della notte, terrorizzandoci oltre ogni immaginazione.
Ottone che minaccia i pesci rossi entrando nella vaschetta con entrambe le zampe.
Ottone che trita ogni caricabatteria a sua disposizione.
Ottone che deposita un epico merdone nel bidet dopo essere stato redarguito per aver sgranocchiato una cotoletta che attendeva, incolpevole, di essere buttata in padella.
Eccetera.

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Mi sto di certo dimenticando qualcosa di fondamentale, ma non importa. Perché la sporadica distruzione dei nostri averi, i rumori improvvisi che ti atterriscono mentre cerchi di dormire, le grattate all’armadio quando la ciotola non viene prontamente riempita all’orario abituale (spaccando il minuto), i tappeti manomessi, l’obbligo di vivere con un roll antipelucchi appeso al collo e con il terrore perenne che i tuoi Supercoralli vengano azzannati fino all’irriconoscibilità, ecco, tutte queste (credo) inevitabili sciagure sono assolutamente trascurabili. Perché Ottone, nella sua sconfinata e vastissima idiozia, mi ha dato una mano a capire com’è che funziona una famiglia, che cosa significa prendersi cura – tutti insieme – gli uni degli altri, che cosa succede quando a casa c’è qualcuno che ami… e che ti aspetta. Mi ha aiutato a capirlo nel suo piccolo, da gatto – perché è un gatto, insomma, non un premio Nobel in grado di rivelarti il funzionamento dell’universo e del cuore umano -, ma anche le sue dannosissime zampe sono servite ad aggiungere un pezzettino importante all’idea di “noi” che stavamo cercando di creare. Ed è vero, qualche tenda ci ha smenato, mentre imparavamo a volerci ancora più bene, ma ne siamo usciti bene. Anzi, meglio. E mi piace pensare che un po’ sia anche merito suo.

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Un Ottone lo augurerei a tutti, e il più a lungo possibile. Il che, senza bisogno di ricorrere a collegamenti mentali super contorti, è anche un po’ la mission di Hill’s Pet Nutrition… e il motivo per cui mi sembra bello dare una mano.


Da ottant’anni, Hill’s si impegna ad architettare alimenti sani, sicuri e controllati per rendere migliore – e più lunga – la vita delle bestie che coccoliamo ogni giorno, senza dimenticare i cani e i gatti che attendono ancora di essere adottati. E, fino al 22 maggio, anche noi possiamo contribuire a riempire di pappe gli animali dei rifugi, facendo una cosa che credo possa riuscirci del tutto naturale: CONDIVIDERE LA FOTO DI UN CANINO O DI UN GATTINO!
Come si fa?
Fate un giro sulla pagina Facebook di Hill’s, postate una foto del vostro animalino e raccontate in allegria com’è la vita con lui. Per ogni testimonianza raccolta, Hill’s donerà un pasto a un rifugio. L’obiettivo è raccoglierne 10.000, per migliorare l’esistenza delle creaturone che non hanno ancora la fortuna di avere un padrone sollecito come voi. O come la signora Gattara che ha deciso di consegnarci un Ottone – qui impegnato ad osservare un carico di crocchette con lo sguardo dell’amore infinito.

 

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Ce la faremo?
Penso proprio di sì.
In alto le ciotole!

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[Qui trovate tutte le informazioni per partecipare e il regolamento della campagna].