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Accecata e sbilanciata nelle mie più profonde convinzioni dallo strabiliante successo di Dillo con una bestiola, ho capito di aver fatto – finalmente – qualcosa di utile per la collettività. Un post d’impegno civile, un post capace di migliorare davvero la vita lavorativa e umana – distinguiamo, perché per chi ha bisogno di dire cose con le bestiole la vita lavorativa e quella di essere umano sono faccende molto diverse – dell’utente medio di Tegamini. Utente che, meraviglia delle meraviglie, è anche alle prese con il magnifico periodo post-elettorale, rammentiamolo accuratamente. Insomma, vi servono degli altri animalini, ora più che mai.
Ed ecco perché ho deciso di produrre questo nuovissimo e indispensabile EXPANSION-PACK pieno di altre bestiole che vi capiscono. Anzi, vi capiscono così bene che vogliono andare a dire al mondo come vi sentite.
Ma prima di tuffarci in questo vortice di zoologia e sentimento, riappiccico la necessaria premessa, il cuore pulsante del Dillo con una bestiola.

Anche nei piccoli/giganteschi problemi che scaturiscono dalla posta dell’ufficio, gli animali possono accorrere in nostro aiuto, come fanno abitualmente con le principesse Disney. Basta avere a disposizione le bestiole giuste. E di sicuro, là fuori c’è almeno una bestiola che può ergersi a splendida metafora dei sentimenti che v’ingorgano l’anima, ma che non potete mettere per iscritto.

In questo post, che tutti i capitani d’industria dovrebbero inoltrare ai propri dipendenti, verrà messo a disposizione del mondo un coraggioso manipolo di creaturine da utilizzare in una basilare gamma di situazioni elettropostali. Smettiamola di reprimere i nostri sentimenti: diciamolo con una bestiola!

Ci siamo? Tutti pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo?
Bene.

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BESTIOLE INTIMIDATORIE

Ah sì? Ah sì? Per quando ci sarebbe bisogno di sfondare la porta e spaccare nasi a colpa di padella, arrivano gli animalini trucidi, aggressivi e antipatici.

più arrabbiati che mai!

Il cervo-ragno, credo.
Piccolo, preciso, discreto e maneggevole: divorerà le anime dei vostri nemici, come il migliore dei cecchini. E poi consuma poco.

Il granchione peloso dell’abisso.
Allegatelo alle vostre mail come se fosse una preziosa testa di Gorgone.

Lo starfish, una delle prove più solide della non-esistenza di Dio.

La sula dai piedi azzurri.
Da creatura ridicola e dissennata ad autorevole portavoce di tutto il vostro funestissimo sdegno.

Per chi è costretto a fronteggiare un’intera armata delle tenebre – e non un unico e isolato individuo nefasto – si può sempre contare sul banco di pesci-troll e sul loro pronunciato cipiglio.

Un rapace come si deve riesce a sollevare un vitello… che insomma, non è poi tanto più leggero di una persona. Fatelo presente, quando deciderete di allegare questo giovinotto qua.

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BESTIOLE DELL’INDIFFERENZA

Perché di tanto in tanto, l’agghiacciante processo dello scaricabarile va arginato.
And not a single fuck was given that day.

ora con l’upgrade-sfottò!

 

Mi appello a voi, programmatori che tutto possono. Mi appello a voi affinché il deretano gigante di questa scimmia nasuta possa essere allegato in automatico al SI’ che siamo costretti a schiacciare ogni volta che ci arriva qualcosa con l’odiosa notifica di ricezione del messaggio. E come ben saprete, la notifica di ricezione ve la piazzano sempre sulla roba più inutile.
Già, ho letto la tua mail, l’ho letta, va bene? E l’ho fatta leggere anche al sedere del macaco.

Guarda, aggiungerei proprio qualche bella clipart.

Serve per domani? E me lo dici alle 18.23? No, no, tranquillo, ce la facciamo.

Si è inceppata di nuovo la stampante? Ma è assurdo, dovrebbe funzionare anche con la tua carta riciclata. Insomma, che cos’hanno che non va quei fogli lì? Va bene, sono un po’ stropicciati, sono in terra da quattro mesi e ogni tanto ci finisce in mezzo anche un sacchetto del pane, ma che cavolo, la tecnologia dovrebbe facilitarci la vita!

Guardi, non le posso passare l’altro interno. Sa, ho il telefono vecchio.

 

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BESTIOLE DELLO SCONFORTO

Basta. Siete demoralizzati come un copertone sgonfio. E in ufficio non si può neanche bere.

sono ancora più tristi!

Se fosse uno struzzo cercherebbe di mettere la testa sotto la sabbia. Ma è uno sconclusionatissimo piccione. E vuole annegarsi.


Innocenti cuccioli abbandonati. Come voi.


Il gatto della routine impiegatizia.


Investiteci. Vi supplichiamo, investiteci.

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BESTIOLE PER TEMPOREGGIARE

Ti assillano, ma non hai ancora tutte le necessarie informazioni per rispondere con quel minimo di razionalità che il tuo amor proprio pretende? Ti assillano, ma magari sei te – capra – che hai perso dei pezzi per strada? In entrambi i casi, serve tempo, tempo per finire di fare un buon lavoro o tempo per rimediare.
Che bestiola mandare, dunque?
Bestiole assurde. Meno si capisce che diavolo sta succedendo, meglio è: il destinatario avrà qualcosa su cui arrovellarsi mentre aspetta voi.

ancora più incomprensibili!


E il problema non è il gatto, ma l’improponibile accostamento tra la borsetta rosa e l’accoppiata cappellino-occhiali.

La brughiera. Ci hanno sempre detto che la brughiera è desolata e sconfortante. E invece.

Buona musica per uova più tonde.

Carino! Adorabile! Awww! Tenerello! Nicolas Cage. Poffosone! Pallottina!

Va bene, è un mostro inesistente. Ma non potranno smettere di guardarlo.

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NEW! – BESTIOLE DELLA FUGA

E’ troppo. Anche per voi. Dovete scappare, dovete salvarvi. E vi servono animalini coraggiosi pronti a dare il buon esempio, alla faccia di ogni legge naturale.

 

Il gatto palombaro. Ha esplorato gli abissi, ha nuotato con le sirene. E se solo i suoni si propagassero bene sott’acqua, vi miagolerebbe di tuffarvi.

In un mondo dominato dai cani-astronauti, la gallina-spaziale – caparbia e anticonformista – vi saluta dalla sua maestosa orbita geostazionaria. E vi ordina di bardarvi per bene e salire su un razzo, per accompagnarla alla scoperta del cosmo. Che poi è sempre meglio che lavorare.

 

 

La posta dell’ufficio. La posta dell’ufficio è imprevedibile. Possono capitare giornate felici e giornate di scalogna cupissima e devastante. Può succedere che in una mattina ti rispondano i più improbabili personaggi mitologici, creature astratte che magari non stanno nemmeno nell’ufficio della tua città e, visto che non le hai mai incontrate, a un certo punto inizi anche a pensare che siano solo dei prodotti della tua mente… ma poi, in una luminosa mattina, con Plutone che entra nell’acquario e l’alfa dello Scorpione che si allinea ai quattro satelliti galileiani del pianeta Giove, tutta quella gente lì che non ti ha mai calcolato ti risponde… e per dirti che hai ragione, che puoi procedere, che va bene e che ti reincarnerai in una ricca ereditiera. Il giorno dopo, invece, ogni mail che ti arriva è una tonante rottura di coglioni. Una di quelle complicate, con un sacco di implicazioni, gente da sentire/avvisare/minacciare, potenziali disastri diplomatici e vendette trasversali che spuntano all’orizzonte. O magari anche una rottura di coglioni senza troppi fronzoli, una di quelle robe tediose e ripetitive, che quando hai finito ti accorgi che dentro alla calotta cranica hai uno scodellone pieno di porridge e pezzettoni di tofu.
Insomma, nella gioia o nella sventura, ogni mail produce emozioni e reazioni spontanee che solo molto raramente potranno precipitare in una puntuale risposta scritta. Ma perché no, non si può. Perché certe volte si vorrebbe saltare in piedi ed esultare in reggiseno, altre volte bisognerebbe solo bestemmiare come vichinghi con le natiche pelose e altre volte ancora lo scoraggiamento è così terrificante che si dovrebbe solo prendere su, uscire e andare a comprare tre metri di Gratta&Vinci. Che magari diventi un turista per sempre e col cazzo che ti rivedono in ufficio il giorno dopo.
Ecco.
Anche nei piccoli/giganteschi problemi che scaturiscono dalla posta dell’ufficio, gli animali possono accorrere in nostro aiuto, come fanno abitualmente con le principesse Disney. Basta avere a disposizione le bestiole giuste. E di sicuro, là fuori c’è almeno una bestiola che può ergersi a splendida metafora dei sentimenti che v’ingorgano l’anima, ma che non potete mettere per iscritto.

In questo post, che tutti i capitani d’industria dovrebbero inoltrare ai propri dipendenti, verrà messo a disposizione del mondo un coraggioso manipolo di creaturine da utilizzare in una basilare gamma di situazioni elettropostali. Smettiamola di reprimere i nostri sentimenti: diciamolo con una bestiola!

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BESTIOLE DI RINGRAZIAMENTO E GRATITUDINE

Incredibilmente, è successo qualcosa di bello, utile, produttivo e sensato.
Come ringraziare?
Cuccioli e palle di pelo.

Lo scoiattolo volante della Siberia. E’ bianco, poffoso e pieno di ciglia frufru. Va usato in caso di miracolo.


Grazie, collega gentile, grazie. Eccoti un gufetto basculante.


Ma grazie pure a te. Anche da parte del minuscolo pudu del cuore.

Foto: Reuters/Jose Luis Saavedra


L’anatroccolo non sarò esotico e originalissimo, ma è un evergreen. Funziona sempre, che cavolo, a chi non piacciono gli anatroccoli? Persino Edvard Munch li apprezzava.
Ecco, usa un anatroccolo per ricambiare le gentilezze quotidiane. Che per i miracoli c’è lo scoiattolo volante della Siberia, segnatevelo bene.


Per i minuscoli passi avanti in processi faticosi, c’è il granchio-cheerleader.
Festeggia, ma incoraggia anche.


Per un grasso lietofine pieno di contentezza, l’unica bestiola che vi servirà è il quokka, l’animalino più contento del mondo.

Non va bene per i colleghi corpulenti, che l’associazione lardo-maiale è sempre dietro l’angolo. E noi vogliamo esprimere gratitudine, non far notare involontariamente della pinguedine magari vissuta con disagio. Comunque, fate voi, qua c’è un maialetto che fa il bagno.


Per i benevoli personaggi garbati ma fermi, c’è l’elegante gattino col cilindro.

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BESTIOLE DI SGOMENTO (O BESTIOLE DI GIOBBE)

Non sapete decidere: siete più terrorizzati o esasperati?


La papera sgomenta.
Se fossi una commessa che non vale niente, cercherei di convincervi della versatilissima utilità della papera sgomenta con un “la uso sempre anch’io”. Ma non ce ne sarà bisogno: guardatela. Anche voi vi sentite così. La papera sgomenta ha capito tutto.


Il pericolo è ovunque. Fate quello che dovete fare, ma la malasorte si accanisce lo stesso.


Un gufo-burrito. A modo suo è anche carino, ma è chiaro che vi caverebbe entrambe le palle degli occhi.

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BESTIOLE DELLO SCONFORTO

Basta. Siete demoralizzati come un copertone sgonfio. E in ufficio non si può neanche bere.

La foca-boa. Come voi, si domanda perché mai ha deciso di alzarsi dal letto.

La volpe surgelata. Cruentissima, ma col garbo della più sincera depressione.

Il panda inscatolato. Perché il mondo è un posto orribile… e non vogliamo più guardare.

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BESTIOLE INTIMIDATORIE

Ah sì? Ah sì? Per quando ci sarebbe bisogno di sfondare la porta e spaccare nasi a colpa di padella, arrivano gli animalini trucidi, aggressivi e antipatici.

Pipistrellini con tanti denti quante sono le malefatte che vorreste veder vendicate.
Foto: David Mattner

Il guru assoluto dell’odio e della furia repressa: sua santità il Grumpy Cat.


Il sanguinario coniglietto folle: per far capire che non siete poi così miti e accondiscendenti.


Un essere spaventoso che ne contiene uno orribile. E, visto che sono entrambi lì lì per tirare le cuoia, è lecito aspettarsi che interverranno a vostro beneficio sotto forma di pesci-zombie. MWAH HAH HAH!


E se tutto il resto fallisce, non disperate. Potrete sempre contare sull’implacabile Colonel Meow.

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BESTIOLE DELL’INDIFFERENZA

Perché di tanto in tanto, l’agghiacciante processo dello scaricabarile va arginato.
And not a single fuck was given that day.

Sei in cima alle mie priorità.


Certo, appena riesco.
Foto: Michael S. Nolan

Ci mancherebbe, hai ragione.

Grazie per il feedback.

Foto: Peter Lippmann


Questa notizia mi sconvolge.

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BESTIOLE PER TEMPOREGGIARE

Ti assillano, ma non hai ancora tutte le necessarie informazioni per rispondere con quel minimo di razionalità che il tuo amor proprio pretende? Ti assillano, ma magari sei te – capra – che hai perso dei pezzi per strada? In entrambi i casi, serve tempo, tempo per finire di fare un buon lavoro o tempo per rimediare.
Che bestiola mandare, dunque?
Bestiole assurde. Meno si capisce che diavolo sta succedendo, meglio è: il destinatario avrà qualcosa su cui arrovellarsi mentre aspetta voi.


Pinguini e suonatori di cornamusa. Non sapremo mai se il pinguino ha cantato qualcosa.


Signore che tentano di cacciare in macchina dei cigni giganti. E per portarli dove?


Salvador Dalì che porta a spasso il suo formichiere da compagnia.

Una stolta in groppa a una tigre.
Osserviamo le palpebre socchiuse della tigre: quello non è sonno, è furia omicida che finisce di lievitare.


Se volete creare un vero diversivo, però, consiglio vivamente la gif animata. Unirà al fattore distrazione (bradipo-coreografo) anche un fondamentale effetto ipnotico, devastando per sempre la mente di chi la riceverà.

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Bene.
E ora tornate su, salvate tutti questi preziosi animalini in cartelle ben denominate e facilmente accessibili e smettetela di tenervi tutto dentro. Non siete pentole a pressione, ditelo con una bestiola!