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La passione del mio bambino più piccolo per i mezzi pesanti, i mezzi di trasporto, i mezzi da lavoro e per ogni macchinario che serve per mandare avanti un cantiere o una fattoria è ormai acclarata. Potremmo con serenità definirci veri cultori del genere e i tempi sono maturi per raccogliere qualche spunto in questo devastante ambito d’interesse. L’editoria ci soccorre? Assolutamente sì. Qua di seguito trovate una selezione di libri che il mio umarell alto un metro ha apprezzato e continua a sfogliare con inesauribile fascinazione.


La mia prima biblioteca | I veicoli
(Sassi Junior)

Perché restringere il campo, quando si può esordire con un compendio completo? I cofanetti tematici della Prima Biblioteca sono numerosi e funzionano così: ogni libretto contiene una storia orecchiabil-descrittiva e imprescindibili disegni.


Veicoli – I miei primi 50 veicoli tattili
(Edizioni del borgo)

Una catalogazione ragionata che raccoglie ben 50 veicoli e ha il pregio di illustrarne le componenti fondamentali con pratiche didascalie – insomma, si impara come si chiamano i mezzi ma anche come si chiamano i pezzi.


Alza e scopri | Ruspe e trattori
(Giunti)

Per bambine e bambini che non s’accontentano dei disegni ma bramano anche materiali fotografici. Le finestrelle creano fondamentalmente una doppia pagina capace di contenere anche il John Deere più poderoso.


Scorri e gioca | Il cantiere
(Gallucci)

Perché limitarsi a osservare una betoniera quando si può girare una rotellina e MESCOLARE IL CEMENTO. Focus edilizia (ma senza appalti truccati) con un elemento interattivo per pagina.


Libri sonori | Tutti a bordo! – La ruspa
(Usborne)

Se un camion pieno di calcinacci fa manovra è molto importante che produca anche un fragoroso PII-PII-PII. Ecco, qua i vostri figli e le vostre figlie potranno assistere agli sforzi di numerosi animali-muratori immergendosi nel paesaggio sonoro del cantiere.

I pompieri. Dolci storie sonore. Ediz. a colori

Lasciandoci guidare dalla componente sonora, vi farà piacere sapere che esistono diverse proposte fra le Dolci storie sonore di Sassi, che è una collana nata per farci sentire il cinguettio dei pettirossi nel bosco ma, occasionalmente, ospita anche della roba che fischia e sferraglia. Abbiamo I treni, I pompieri (importanti e amatissimi perché guidano mezzi incredibili e spengono il fuoco) e Il cantiere.


Richard Scarry 
Tutto ruote
(Mondadori)

Non credo occorra spiegare perché Richard Scarry è la vita, la gioia, la meraviglia – anche quando si occupa di veicoli. Sarà un balsamo per la vostra anima esausta.


Tom Schamp
Il più folle libro illustrato con tutti i veicoli del mondo di Otto
(Franco Cosimo Panini)

Del medesimo illustratore disponiamo del libro folle di “base” e anche di quello dedicato ai colori, ma qua si è specializzato in marchingegni semoventi. L’approccio è quello caratteristico di Schamp, minuzioso e fantasiosissimo con un cerca-trova a fare da filo conduttore.


Esploriamo insieme | Macchine da lavoro
(Usborne)

Un altro glorioso cantiere che ha il pregio di offrire numerose finestrelle e un gatto rosa da cercare (anche se inspiegabilmente ama avvicinarsi ai cingoli dell’escavatore).


Mezzi di trasporto. Trova le risposte alle tue domande. Scopri di più. Ediz. a colori

Mezzi di trasporto
(Editoriale Scienza)

Qui sarebbe più auspicabile disporre di una personcina che legge già da sola perché la complessità è sicuramente maggiore, ma le illustrazioni possono garbare anche ai più piccoli. Si sviluppa in verticale per schede sovrapposte e risponde a domande campali, dai veicoli spaziali alle motorette.


Elena Pullé – Giuseppe Orlando 
Il grande libro dei trasporti
(Electa Kids)

Un atlante (anche in questo caso molto ben illustrato) che approccia i mezzi di trasporto per “ambienti”. Invece di proporvi un paginone di navi o un paginone di treni, insomma, esplorerete il porto e la stazione. O l’aeroporto e la base spaziale.


Alastair Steele – Ryo Takemasa
Treni. Una storia visuale del trasporto su rotaie
(Clichy)

No, non è un libro concepito per l’infanzia ma se state allevando aspiranti macchinisti – so che ci siete – e se come la sottoscritta tendete ad essere molto “presenti” durante la lettura è una proposta che garantisce fascinazione.


Scopri e ascolta | Bruuum! – Il mio primo libro sonoro della città
(Gallucci)

Rientro nei ranghi con questa combo di interattività. Ambientazione cittadina con suonini da ascoltare E finestrelle da scorrere per animare la scena. Funziona sempre.


Luogo Comune
Il grande libro delle ruote
(Sinnos)

Mentre mi attrezzo per aggiungere alle pareti dell’ufficio una collezione intera di opere di Luogo Comune – siamo a una, al momento -, mi rallegro anche con questa sua incursione nel mondo delle ruote. È un atlante che raggruppa i veicoli per tipologia tracciandone anche la storia, dalle carrozze alle Cadillac retró.
Preferite le navi? Si è occupato anche di quelle.

Del medesimo editore, anche se illustrati da mani diverse, il libro degli autobus e il libro dei treni.


Per comodità, ho raggruppato tutto anche qui nella vetrina. Vi conviene tenerla d’occhio per futuri e inevitabili aggiornamenti. Guidate con prudenza!

 

Nonostante la mia scarsa sistematicità e con la matematica certezza d’aver di sicuro scordato entità valentissime, ecco qua una piccola lista di suggerimenti per i vostri regali di Natale. Sono tutti brand medio-piccolini che ho avuto la fortuna di incrociare e collaudare. No, non mi han chiesto loro di finire qua ma ce li sto mettendo con gioia perché ho speso volentieri i miei soldi dalle loro parti o, col mestiere che faccio, ho utilizzato altrettanto volentieri un regalo – finendo molto spesso per diventare una cliente affezionata. Insomma, spero troverete qualcosa in grado di risolvere eventuali dilemmi doniferi… di materiale mi pare ce ne sia. :3

E la lista dei libri per Natale? Arriva. Giuro.
Per ora, felici regali con questo elencone. 🙂


GIZZI

Berretti e accessori sferruzzati a mano su ordinazione. Tutto in lana merino super sofficiona – si può scegliere l’effettiva cicciosità del filo, oltre al colore da una campionatura di ragguardevole ampiezza – o in cotone organico, per i mesi meno rigidi.
Dove? Qua.

 


TIMIDESSEN feat. WOOD’D

Timidessen è un progetto artistico-disfattista che rivista il patrimonio condiviso di iconografia di marca – dai loghi ai prodotti di più larga diffusione – per raccontare lo scoramento contemporaneo. Fa molto ridere… ma fa anche molto riflettere. :3
Timidessen ha già uno shop “suo” – potete trovarci stampe, tazze, t-shirt, poster… – e pure un libro. Di recente, però, ha fatto squadra con Wood’d per sfornare una piccola collezione di accessori per lo smartphone, dalle cover ai porta Air Pods.
Dove? Qua.


EX LIBRIS ROOM

Bibliofile e bibliofili dall’indole un po’ desueta, gli ex libris vivono e lottano con noi. Clara De Lorenzi, graphic designer e illustratrice, ha in questi anni molto contribuito alla causa, disegnandone di bellissimi e costruendo timbri immuni dalle sbavature e magnificamente scenografici. Si possono ordinare quelli “già pronti” o farsene inventare uno personalizzato, sia per soggetto che per lettering.
Dove? Qua.


TATA BORELLO

Bijoux assemblati estrosamente a mano impiegando tonnellate di pietre variopinte e cristalli sbarluccicanti. Sono solidi, fanno una gran scena e si possono stratificare in mille combinazioni. Troverete collane, anelli, orecchini e bracciali declinati in diverse collezioni di frequente aggiornamento e grande creatività.
Dove? Qua.


WILDEN.HERBALS

Tisane, infusi, cibarie e tutto il necessario per godervi una bevanda alla temperatura che preferite. Mi sono sgarganellata tazzoni su tazzoni e, oltre all’innegabile bontà, adoro l’approccio “mirato”: ogni mix erbaceo risponde a uno scopo – darsi una svegliata, riposare meglio, smaltire l’hangover… Trovate tutto sfuso, in bustine e a sacchettate, che fare scorta è sempre utile.
Dove? Ecco.


SAYPAPER

Una mastodontica cartoleria virtuale pronta a soddisfare ogni vostra brama. La selezione è accurata e varia e, oltre ai prodotti “classici”, troverete anche giochi di carta, cornici “alternative”, set pazzeschi da ufficio, carta da lettere e tutto il necessario per scrivere, disegnare e organizzarvi. È proprio un posto felice.
Dove? Qui!


BRILLOCCHY

Un archivio di gioielli vintage pazientemente scovati tra mercatini e antiquari. Sono tutti in oro e pietre preziose – pezzi unici, per forza di cose – e vi arrivano in uno scatolino in velluto rosa degli anni Settanta. Sono esemplari preziosi, ma ogni drop contiene un buon assortimento di prezzi. Un progetto splendido.
Dove? ECCOLY.


SCUPPOZ

Liquori! Amari! Spiriti! Date una qualsiasi radice ritorta a Scuppoz e ci tireranno fuori qualcosa di ottimo da bere. Io devo dichiararmi particolarmente fan della Ratafià, ma non c’è ricetta della tradizione abruzzese che non venga presidiata con onore e sapiente gestione degli ingredienti. Cheers!
Dove? Qui.


SPATÙ DESIGN

La mia fissazione per le ceramichine plasmate e dipinte a mano si esaurirà mai? Spero di no. Uno degli arrivi più recenti sul mio scaffale delle bellezze è uno dei musini fogliolosi di Spatù. Troverete vasi, bricchi, ciotoline, tazze e molta tenerezza.
Dove? Ecco.


LATTE The Label

Intimo minimal ad alto tasso di comodità. Due colori – bianco e nero -, un numero funzionale ma fortunatamente non sconfinato di modelli, tutto prodotto oculatamente in Italia in piccole quantità. Materiale? Fibra di bamboo – confortevole e morbidissima, resiste con inflessibile ardore anche ai miei lavaggi sconsiderati. Mi sto mettendo praticamente solo questi? Sì.
Dove? Qua!


COUCOU SUZETTE

Un piccolo brand francese specializzato in kitsch allegro e accessori strampalati. Troverete calze matte, mollettoni di ogni possibile forma – da quelli geometrici alle papere, dai tulipani ai bulbi oculari – e un assortimento di spillette, gioielli e oggettistica.
Dove? Et voilà!


JIMMY LION

Materiali degnissimi, ottima fattura e ricerca iconografica a dir poco peculiare. Menzione d’onore per i pack tematici e per le capsule cinematografico-pop: calzini di Ritorno al futuro, di Jurassic World e con l’artwork delle locandine di Hitchcock… insomma, vi imbatterete in un vasto orizzonte immaginifico-tessile.
Dove? Qua.


ICCIO

Il laboratorio orafo di Beatrice Pagani è un piccolo scrigno di meraviglie. Pietre dure, coralli, metalli nobili e perle si incontrano in ghirlande di fragoline, pendenti inaspettati e forme perfette. Molti pezzi si possono personalizzare e tutto viene realizzato a mano con certosina maestria.
Dove? Ecco qua.


ADOTTA UNO SCARTO

Che succede quando una storica azienda vicentina di marmi incontra un brillante studio d’architettura? Si trovano nuovi modi per ridare vita agli scarti di lavorazione, tutto quel materiale che quando si taglia una lastra resta “escluso” dal prodotto finale. Che farne? Oggetti di design versatili, pensati per potersi combinare fra loro in una miriade di potenziali geometrie e concepiti con una particolare attenzione alla funzionalità. Dal travertino romano al bardiglio nuvolato – che già è bello da dire, BARDIGLIO NUVOLATO, figuriamoci da vedere -, un magnifico progetto di recupero creativo.
Dove? Qui.


THE GIN WAY

Subscription-box? Eccoci. Uno dei doni credo più riusciti che mi sia mai venuto in mente di escogitare per Cuore: l’abbonamento al gin. Ogni mese vi arriverà uno scatolo con una bottiglia selezionata di produzione italiana (e dimensioni regolamentari, mica le mignon), toniche e bevande per mettere insieme un cocktail, un oggetto “da bar” per assistervi nella preparazione, una ricetta, un magazine e delle cibarie da sgranocchiare.
Dove? Qua.


STUDIO SARTA

Borse fatte a mano a Palermo con materiali d’alta qualità e un felice gusto per la rielaborazione di forme e “componenti” antichi – come la rafia dei secchiellini Pablo. Colori neutri, linee semplici ma di grande impatto e numerose potenzialità per il sereno abbinamento con tutto quello che vi pare.
Dove? Eccoci.


ATELIER HABIBI

Tessuti wax (spesso pezzi unici, rari e non “ripetibili”) provenienti da un archivio personale cresciuto negli anni e confezionati artigianalmente per creare accessori, abbigliamento facile da portare e home decor. Ogni stoffa racconta una storia e risponde a una simbologia ricchissima.
Dove? Qui!


MISSION BAMBINI

Che vi vada di donare una prelibatezza o di fare rifornimento di bigliettini d’auguri, date un occhio alle festose proposte di Mission Bambini. I regali solidali faranno felice un fortunato destinatario ma contribuiranno anche alle attività della Fondazione – come forse già saprete, qua si sostiene con veemenza il progetto Cuore di Bimbi.
Dove? Ecco qua. 

 

Per la rubrica “là fuori c’è tutto un mondo di meraviglie inesplorate” – ma anche “l’universo conosciuto non termina nello stanzino degli accessori di H&M” – e con la complicità di numerose giovani donne piene d’entusiasmo che hanno deciso di scegliere per me dei regali molto belli, ho deciso di compilare (FINALMENTE) una lista incredibilmente esaustiva di splendori-handmade scoperti in questi mesi, mesi pieni di gioia ma quasi del tutto privi di salutari e terapeutici momenti dedicati allo shopping.
Ecco dunque, in ordine assolutamente casuale, un prezioso elenchino di talentuose artigiane, artiste e creative che dovreste immediatamente ricoprire di miliardi. Perché se lo meritano.

Juiceforbreakfast

Character-designer di rara coccosità, Giulia sviluppa VISUAL AIDENTITIES per chi ne ha bisogno (dai piccoli business a chi, semplicemente, deve spedire le stramaledette partecipazioni di matrimonio) e sforna una vasta gamma di teneri prodotti pieni di pattern adorabili.

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Gioielli e Conigli

Esplorando ogni possibile sfumatura cromatica inventata dalla natura (e ogni tecnica esistente di combinazione delle perline) da Gioielli e Conigli troverete collane, orecchini, anelli, braccialetti e carinerie a profusione a base di pietruzze luccicanti, fiocchi e nappine. Belle, luminose, comode e solide – e per solide intendo resistenti alle manine infernali di un bambino di quattro mesi.

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Tamago Craft

Pupazzi grassi, giacche dalle fodere imprevedibili, pois minuscoli e animali coloratissimi (e glitterati, nel mio caso) che fanno capolino su ogni genere di micro-capo d’abbigliamento. Vestiti allegri per bambini ancora più allegri.

tamago craft drago

 

Some Wood Ideas

Arredamento, design e accessori pazzi, completamente in legno. Tra le ultime invenzioni, una collezione di animaletti-spilletta che rasenta la perfezione zoologica.

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Cicilla Handmade

Abbigliamento per minuscoli umani, con una magnifica selezione di stampe (CIAO NOI ABBIAMO I DINOSAURI), una grande cura nella scelta dei materiali e un saggissimo orientamento alla praticità. Troverete vestitini, pantaloncini, bavaglini, copertine e bustine (da riempire con i generi di prima necessità più disparati). Sto seriamente pensando di fregare il bavaglino a Minicuore e usarlo come FÙLAR.

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Nigutindor

Oggetti per la casa in ceramica e argilla, rigorosamente dipinti a mano – o decorati in bella calligrafia, come avrebbe detto la mia maestra delle elementari. Ciao, maestra Silvana. Si va dalle tazze piene di gatti agli scatolini portagioie che si fingono musicassette.

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Petit Pois Rose

Grafica, crafter e illustratrice, Clara cuce cuscini a forma di fette di pizza e ha la capacità di trasformare qualsiasi cosa in un unicorno. Il tutto, ovviamente, avvalendosi dei colori più pastellosi di sempre. Che qualcuno le affidi il restyling dell’intera civiltà occidentale.  

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Prettyinmad

Fatto a mano, con amore. Erika non ha praticamente più bisogno di presentazioni, ma una tote, una bustina o una fascia per i capelli con una stampa bellissima (in solido ed estroso cotone americano) è sempre una buona notizia. La gamma viene continuamente aggiornata con nuovi modelli e invenzioni… quindi andate e frugate. Io viaggio con fenicotteri e costellazioni nella borsa e sono una ragazza felice.

Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Bene. Rompete i porcellini e sbizzarritevi.
E cuorosità handmade a tutti.

Un tratto di costa disabitato da trent’anni.
Un confine invisibile che delimita una zona dove la natura è tornata a regnare indisturbata, generando un’anomalia capace di sovvertire le leggi della materia, del tempo e del ricordo.
Un’organizzazione governativa top-secret.
Quattro donne – una biologa, una psicologa, un’antropologa e una topografa – pronte a lasciare il “nostro” mondo per decifrare definitivamente il mistero dell’AreaX – nonostante il fallimento delle dodici spedizioni precedenti.
Un faro.
Un tunnel.
E voi lettori, che vi prenderete proprio benissimo.

annientamento

Per questo libro ho provato un amore istantaneo. Ne ho sentito parlare per la prima volta in casa editrice, lo scorso anno. C’è una riunione, ad un certo punto, che serve a spiegare a tutti quanti che libri usciranno in un certo periodo. Arrivano gli editor, distribuiscono un mucchio di fogli di carta e raccontano – a quelli che fanno un lavoro decisamente meno bello del loro – che cosa vogliono pubblicare. Sulla Trilogia dell’AreaX di Jeff VanderMeer si sono dovuti impegnare un casino. Un po’ perché VanderMeer, con la sua sterminata produzione di romanzi fantasy e fantascientifici, non è proprio un classico personaggio da Supercoralli, e un po’ perché la Trilogia è, senza dubbio, un serpeggiante oggetto non identificato. Vivo. Anzi, mutante. Nei mesi successivi, un po’ alla volta, mi sono letta tutti e tre i romanzi, stupendomi moltissimo per la costruzione icredibilmente precisa, per le complicatissime e grandiose stratificazioni della narrazione, per i millemila piani temporali e per la vasta e diffusa stramberia del mistero che mi ero trovata ad esplorare.

trilogia-USA
L’edizione americana della Trilogia. Mi sembrava sufficientemente arrogante, ma ancora non avevo visto il Supercorallo.

Sono proprio superfelice, dunque, che Annientamento sia finalmente arrivato in libreria, devastando le gabbie grafiche einaudiane con un bombardamento di stelle marine fosforescenti, piante striscianti, conigli bianchi e faldoni pieni zeppi di documenti segreti. Il primo volume della Trilogia è uscito questa settimana, mentre AutoritàAccettazione si potranno leggere a giugno e a settembre. Non sono abbastanza colta per lanciarmi in dissertazioni sul New Weird – genere ibrido “inventato” da VanderMeer medesimo – o per produrre una saggia carrellata di illustri paragoni letterari, ma posso provare a trasmettervi tutto lo stupore e la gioia che ho provato nel trovarmi davanti a una storia così profondamente bizzarra e tentacolare. Annientamento è un romanzo fatto di metamorfosi inspiegabili e, allo stesso tempo, perfettamente plausibili – almeno all’interno di un mondo naturale che fagocita e “digerisce” tutto quello che incontra. È un romanzo in cui il senso di minaccia è costante, quasi come il bisogno fortissimo di scoprire la verità. È un libro in cui ogni personaggio diventa parte integrante del grande enigma dell’AreaX, dove ogni elemento – anche il più comune – diventa qualcosa di “altro”, incomprensibile e lontanissimo. Vi imbatterete in condizionamenti psicologici, menzogne, scienziati quasi pazzi, mariti perduti, taccuini e costruzioni sotterranee che compaiono all’improvviso sulla mappa. VanderMeer, particolare dopo particolare, costruisce un intero mondo, governato da leggi complesse e destinato a stravolgere la realtà che conosciamo.
Cioè, mica bricioline.

terzo-volume

Le copertine dei tre romanzi – tutti tradotti da Cristiana Mennella – sono state magicamente disegnate da Lorenzo Ceccotti. Se volete sentire che lavoraccio è stato, qua c’è il video-discorsone che Lorenzo ha preparato per me e per gli altri fortunati blogger e giornalisti gitanti (più Michela Murgia) che si sono precipitati alla presentazione della Trilogia in casa editrice, con tanto di Jeff VanderMeer (sommerso da gatti incredibilmente affettuosi ed espansivi) in collegamento Skype.

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Avevamo un maxischermo, milioni di cose interessanti da ascoltare e tutti i comfort possibili e immaginabili, ma uno dei momenti più memorabili ci è stato regalato dagli Annali della Storia d’Italia, trasformati in un versatile e sapiente tavolino.

annali

Se, invece, la faccenda del PVC trasparente vi ha dato dei pensieri e non siete troppo sicuri di aver capito bene, non vi resta che dare un’occhiata ad Annientamento. A denudarvelo ci ho pensato io.

annientamento 4

annientamento 1

annientamento 2

Per concludere – e per facilitare il vostro avvicinamento all’Area X, mentre aspettiamo che la Trilogia arrivi al cinema (come ci ha anticipato il buon VanderMeer) – mi sono sentita in dovere di compilare una breve lista di tutto quello che potrebbe spaventarvi a morte dopo aver terminato la lettura di Annientamento:
– i delfini
– i bruchi
– i vasi di fiori e la vegetazione nel suo complesso
– i vostri amici che han studiato psicologia e vi rivelano che l’ipnosi è una roba interessantissima
– il vostro analista
– le agende Moleskine
– la gente che grida e si lamenta (soprattutto se non potete vederla)
– la predica in chiesa (se già non vi fa paura)
– la burocrazia
– X-Files
– il giardiniere
– i funghi
– le spore
– il muschio
– le pareti umide
– la muffa
– i fari abbandonati
– il direttore generale del posto dove lavorate
– i sotterranei
– le scale
– l’orizzonte
– le grandi distese d’acqua
– tutto quello che al mondo c’è di fosforescente.

Spassatevela, caroni. E non preoccupatevi troppo: finché la spia rossa sul vostro scatolino non si accende, siete al sicuro.