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Ever After High

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In un annetto che traduco storie per ragazzi (più o meno cresciuti), sono capitate delle cose belle. Mi sono presa cura di un disgraziatissimo Oscuro Signore (precipitato sulla Terra e imprigionato da una maledizione nel gracile corpo di un bambinetto delle medie) e ho distrutto Cartagine insieme a dei boriosissimi legionari romani. Una fatica improba, distruggere Cartagine. Prossimamente sarò la compagna di banco di tre mostricciattole curiose, una teenager canadese con un sacco di problemi (e madre separata che sceglie solo fidanzati psicopatici) e un maiale della fattoria. Dovreste vedermi, col maiale. Ogni tanto mi alzo in piedi e declamo: “Io mi chiamo Maiale. Maiale sono io”. Amore del Cuore non sa più dove guardare, ma finché non comincio a grufolare credo che mi tollererà. La settimana scorsa, invece, è uscito il terzo libro che ho fatto. L’ha scritto Shannon Hale e si chiama Ever After High. Il libro dei destini. Ha le pagine tutte rosa e mi sono divertita come un saccottino all’albicocca. È adorabile, e ci sono dentro le figlie e i figli dei personaggi delle favole. C’è Raven Queen, che è la figlia della Regina Cattiva di Biancaneve. E pure Biancaneve ha una figlia, si chiama Apple White e – con grande orrore di tutti – è bionda. Poi c’è l’aitante erede del Cacciatore, un’intera nidiata di Principi Azzurri, e Madeline Hatter – perché anche il Cappellaio Matto si è riprodotto, in qualche modo. Vanno tutti a scuola insieme e, alla fine dell’anno, c’è questa promessa solenne, molto complicata e sentita. Dovranno giurare sul Libro dei Destini di essere pronti a fare la loro parte, rivivendo la storia dei loro genitori. Perché, a quanto dice il preside Grimm, quello è l’unico modo per non far morire le favole. Raven, però, non è che sia proprio presa benissimo. Lei non si sente cattiva-cattiva, e vorrebbe poter decidere da sola come vivere la sua fiabesca esistenza. Insomma, succede un gran casino, svengono principesse, tutti hanno un animalino magico da compagnia e ci sono parecchi misteri. C’è ironia. C’è avventura. Ci sono investigazioni e prodigi. E niente, è un piccolo spasso… e volevo dirlo anche qui perché ci ho lavorato volentieri, anche se dovevo star dietro a un glossario sterminato – la Mattel, che ha prodotto i cartoni e anche delle bambole FANTASTICHE, è molto severa… le cose bisogna chiamarle alla stessa maniera, da tutte le parti – e alla fine si sono dimenticati di scrivere nel frontespizio che l’avevo tradotto io. Comunque. Stamattina MADRE è andata a prenderlo alla Feltrinelli e, visto che ce l’avevano ancora in cantina nelle scatole, si è arrabbiata tantissimo. Grazie al suo provvidenziale e scomposto intervento, però, adesso è esposto anche in vetrina… che qualcuno le dia un drago.
Ecco, allora, in attesa che mi risarciscano con la collezione completa delle bambole (e che decidano di lanciare una linea di coroncine), vi metto qua la copertina, perché sono molto fiera e spero che lo leggano in tanti, piccoli e grandi.

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