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Salone del Libro

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Gary Shteyngart ha un talento raro: ti fa ridere di cuore, ma ti mette anche addosso una gran voglia di sederti in terra a singhiozzare un po’. I suoi personaggi si ingarbugliano nel tentativo perenne di cambiare pelle e coltivano con caparbietà le speranze più varie, deformandole fino al paradosso dell’illusione. Si muovono in mondi sovrapponibili al nostro – come nel caso di Destinazione America, uscito per Guanda nella traduzione di Katia Bagnoli – e contribuiscono a metterne in luce le storture, le ambizioni più malsane e le grandi occasioni perdute. Ho incontrato Shteyngart un mesetto fa a Torino, nel gran ribollire del Salone del Libro, e ho fatto del mio meglio per non lasciarmi annichilire dall’emozione. Sono una fan, che devo fare. Ed essere fan di un autore noto per la sua ironia e per la sua acutezza devastante è un problema ancora più grande, quando si tratta di sedersi lì e di non fare la figura della pianta da appartamento. In ogni caso, il buon Gary è stato di una gentilezza disarmante. Me lo immaginavo serafico, simpatico e brillante, avvolto in una nuvola di pessimismo divertito. E non mi sbagliavo. Spero davvero che abbia apprezzato quanto me il quarto d’ora che abbiamo passato a dirci delle cose in un cantuccio verdeggiante dell’NH Lingotto.

Due parole sul libro, prima di lasciarvi in pace a leggere l’intervista.

Destinazione America è un ritratto di Manhattan (e dell’America) alla vigilia dell’ascesa di Trump. Shteyngart ce la descrive utilizzando, in parallelo, due voci. Da un lato abbiamo Barry – “l’uomo più simpatico di Wall Street”, un finanziere che amministra hedge-fund in maniera non proprio eccezionale, ma che riesce più o meno sempre a cascare in piedi – e dall’altro c’è sua moglie Seema – figlia di immigrati indiani assai intransigenti, ha tutte le carte in regola per fare l’avvocato in uno studio prestigioso, ma ha sposato Barry e, ora, fa la signora ricca a tempo pieno. Vita idilliaca? Ovviamente no. Perché, al mondo, non tutto è in vendita. Barry e Seema partiranno ben presto per le rispettive tangenti, nel nome di una felicità che sentono di meritare ma che non sono ancora stati capaci di afferrare. Tra antichi rimpianti, Greyhound puzzolenti, autostrade che si snodano in un mondo fin troppo “reale” per gli standard di un milionario di New York, una meticolosa ossessione per gli orologi da collezione, ambizioni frustrate, scrittori boriosi, FBI e cantonate madornali, Shteyngart demolisce il sogno americano mettendo in mano il piccone proprio a due dei suoi “prodotti” di maggior successo. Che cosa resta? L’esigenza viscerale di scrollarsi di dosso le sovrastrutture e la vergogna per quello che siamo diventati, nel tentativo di riscoprirci – forse – un po’ più umani e predisposti, finalmente, all’imperfezione.

Di che abbiamo parlato? Un po’ di tutto, per mia fortuna.
Ecco qua le nostre chiacchiere.

Dobbiamo per forza partire dagli orologi, perché hanno un ruolo fondamentale all’interno del libro. E ho anche visto che le persone arrivano alle presentazioni cariche di orologi…

Oh, ma allora mi segui su Instagram! È vero. Spessissimo mi chiedono anche di autografare i cinturini! Forse pensano che la mia firma aumenti il valore dell’orologio. Credo sia vero il contrario, ma che ci dobbiamo fare.

In questo romanzo – e forse non solo lì – i soldi, insieme al tempo, sono un modo per misurare il valore di una persona.

Prima che iniziassi a scrivere questo libro, tutti i miei amici se ne stavano andando da Manhattan. I giornalisti, gli scrittori, gli artisti. Si stavano trasferendo tutti quanti perché non si potevano più permettere di vivere lì. Mi sono guardato un po’ attorno, allora. E mi sono chiesto: ma chi è rimasto? I banchieri, sono rimasti. Non c’è più nessun altro a Manhattan. Volevo parlare di loro, perché scrivo di New York e penso di dover raccontare la città così com’è… non posso creare una mia versione “inventata” di New York. Dopo qualche anno immerso in quel mondo ho cominciato a vedere tutto da una prospettiva basata sul valore. Ah, questa cosa vale TOT. Questa persona vale TOT. Vivere così è spaventoso. Poi ho fatto un passo indietro, per cercare di decomprimere. E mi sono spostato anch’io. Ora vivo a nord, per una metà dell’anno, in un piccolo centro a dure ore dalla città. E là posso concedermi di essere normale. Anche un sacco di miei amici che si sono trasferiti ormai vivono lassù, perché se lo possono permettere.

È un tema che abbiamo già incontrato, mi pare. In Storia d’amore vera e supertriste tutti hanno una specie di cartellino virtuale che fluttua sopra le loro teste e che mostra al mondo il loro valore.

Esattamente. Penso sia una conseguenza diretta dell’aver vissuto così a lungo a New York, quest’idea che ciascuno di noi abbia un numerino che lo qualifichi. Vale anche per Trump, che vuole continuare a farci credere che il suo numerino sia molto alto… anche se in realtà non lo è affatto.

C’è parecchio Trump, in questo libro. Quando hai iniziato a lavorarci?

L’ho scritto nel 2016, quando non era ancora diventato presidente. Credevamo che sarebbe rimasto un po’ in ballo nella corsa elettorale, ma nessuno pensava che potesse vincere. E poi, man mano che procedevo con il libro, mi sono ritrovato a dover aggiungere sempre più Trump… perché il 2016 stava andando in quella direzione.

Ecco, non mi ricordo a memoria il passaggio, ma a un certo punto c’è una frase che dice più o meno così: “Se sono così ricchi è impossibile che siano stupidi”. 

[Ride].

È uno dei grandi falsi-miti americani. Si pensa che la gente ricca sia anche incredibilmente intelligente. Barry, ovviamente, è molto ricco… ed è convinto di voler aiutare le persone. Ma le sue idee sono di un’idiozia assoluta. Vorrebbe istituire questo Urban Watch Fund per aiutare i ragazzini dei ghetti a comprarsi il loro primo Rolex. Eccomi qua, mi sto prendendo cura di voi!

Imprescindibile. In America è quasi obbligatorio che i “ricchi” diano l’impressione di voler aiutare la comunità con raccolte-fondi, iniziative benefiche, gran cene di gala. Ma vivono comunque in un universo completamente scollato da quello delle comunità che dovrebbero beneficiare della loro grande magnanimità. Che ne sanno?

Ma niente. Niente. Vivono in un mondo in cui esiste il loro club esclusivo di Midtown, il loro ufficio, la loro villa negli Hamptons. È un mondo veramente noioso. Io adoro mangiare… e in quei club il cibo è pessimo. Non so come facciano a campare così. Ho iniziato a portarli in giro per ristoranti. Ristoranti indiani, ristoranti veri. “Oh, santo cielo, che buono, ma pensa!”E hanno scoperto che si può mangiare qualcosa di incredibile per molto meno di 100 dollari a piatto.

In questo romanzo ci sono due punti di vista diversi. Abbiamo Barry, che parte per il suo viaggio – e chissà dove andrà a finire – e poi c’è Seema, sua moglie. Lei è una donna brillante, una che potrebbe farcela benissimo da sola, senza accalappiare un marito in mezzo agli hedgie di Wall Street. Che le è capitato?

La domanda non è solo cosa è capitato a lei, ma cosa è capitato a centinaia e migliaia di persone come lei. Incontravo di continuo mogli come Seema. Donne più intelligenti dei loro mariti, con un curriculum migliore di quello dei loro mariti. Quando si sposano, però, fanno due conti e cominciano a pensare che tutto sommato non valga più la pena lavorare. E si crea questo sistema sociale… futile. La moglie scorta i principini verso il futuro, punto e basta. È un sistema assolutamente misogino, che non aiuta nessuno. Ma immagina di essere il figlio di una queste mogli… che cosa fa la mamma? La mamma ha una laurea migliore di quello di papà ma passa tutto il suo tempo a escogitare un modo per far entrare il suo bambino ad Harvard. È davvero avvilente.

E le operazioni iniziano dall’asilo?

Iniziano dal nido, per certe scuole. Ho un bambino piccolo anch’io e quando abbiamo provato a iscriverlo – avrà avuto un anno, più o meno – ci hanno spiegato che no, la domanda va fatta pre-nascita. Insomma, se fai sesso e hai anche solo il sentore di aver concepito, la mattina dopo devi prendere il telefono e chiamare SUBITO. Salve, sì, abbiamo fatto l’amore proprio bene… potete tenerci un posto?

[COPIOSE RISATE NON TRASCRIVIBILI]

Uno dei veri problemi, in un contesto di questo tipo, è la gestione di quello che va storto. Ed è quello che capita a Barry e Seema. Loro figlio non è il bambino che si immaginavano, non sarà mai il principe che governerà il mondo. E non riescono ad accettarlo.

Esatto. Il loro bambino si colloca da qualche parte all’interno dello spettro autistico. La vita di Barry e Seema è strutturata per avanzare e convergere verso la perfezione – Barry per la sua infanzia tremenda, Seema per la severità dei genitori immigrati. Devono avere successo, ad ogni costo. E spunta una crepa, in mezzo a tutto questo. Per loro è così devastante da non poterlo nemmeno dire apertamente, Seema non può parlarne ai suoi. Devono far finta che vada tutto bene… ed è tragico, anche per il bambino.

Seema ha una cartella di foto sul telefono in cui Shiva sembra “normale”. E usa solo quelle foto, quando si tratta di far vedere suo figlio agli altri. All’inizio del libro vanno a cena dai loro vicini, che hanno questo bimbo perfetto che canta e recita filastrocche. E per loro è un’esperienza assolutamente mortificante.

Li distrugge. E Barry pensa, “ma com’è possibile? Io ho molti più soldi di loro! Mio figlio dovrebbe essere meglio del loro!”.

I soldi aiutano, ma a loro mancano proprio le basi di un rapporto umano significativo.

Non solo. Barry fa la spola da un’università all’altra distribuendo donazioni nella speranza che qualcuno smentisca la diagnosi di suo figlio.

E poi parte per il suo viaggio, che si trasforma in un’avventura comica e surreale. È come se vedesse il mondo per la prima volta. Oh, guarda, un Walmart!

Esatto! Ho un sacco di azioni di Walmart, ma non ne avevo mai visto uno! Incredibile!

Barry ha anche un’assistente che si occupa di ogni dettaglio della sua vita. Man mano che il viaggio procede, però, comincia a separarsi dalle sue carte di credito, dal telefono… che cosa rimane di Barry?

È proprio quello il domandone. Gli americani sono convinti che la loro vita sia composta da numerosi atti. Certo, si comincia col primo atto… ma puoi sempre diventare una persona diversa. È un paese grande, se vuoi trasferirti nel sud-ovest per allevare bestiame in un ranch o spostarti chissà dove per coltivare avocado lo puoi fare. In realtà, però, sei sempre la stessa persona. Quel che manca, a volte, nella mentalità americana, è la consapevolezza che dopo un po’ di tempo – quando ormai ha superato l’infanzia – non cambi più per davvero. Barry decide di partire per riscoprirsi, vuole ritrovare la sua fidanzata storica, fare questo, fare quello… ma alla fine è sempre lo stesso schmuck di prima.

Quando va a cena con i genitori della sua ex fidanzata si trova davanti a due persone paralizzate dall’imbarazzo, che cercano in tutti i modi di dirgli – invano – che il passato è passato.

Il passato è passato. La reazione di Barry? “Oggi posso comprarmi questo passato. Se solo avessi sposato la mia ragazza del college, tutto sarebbe andato in un’altra maniera”.

Verissimo. Sono tutti alle prese con un rimpianto antico o con un errore a cui cercano di porre rimedio. Forse è ormai un luogo comune… ma è possibile che nel sogno americano qualcosa sia andato storto?

Molto storto. Anzi, potremmo dire che è finito. Ma è stato bello, per un po’. Tutto finisce. E questa è un’altra cosa che gli americani non capiscono. Pensano di essere un paese eccezionale – non è mai esistito niente di così straordinario! – ma abbiamo avuto l’impero romano, il dominio spagnolo, l’impero mercantile olandese, l’impero cinese… è come un giro sulle montagne russe. E ora la parabola è decisamente discendente.

Forse è anche una conseguenza dell’economia che abbiamo costruito. Le cose vanno male ma non comprendiamo a pieno le cause… anche se siamo stati proprio noi a creare quel sistema.

Quando un sistema diventa ipercomplesso, com’è ora, è l’inizio della fine…

*

Grazie a Guanda per aver ritagliato un po’ di tempo anche per me nell’agenda massacrante del buon Gary. E grazie soprattutto a lui per le splendide chiacchiere. E per questo libro, che come sempre ci fa disperare per la spietata limpidezza di quel che ci restituisce… ma ci fa anche sguazzare con vero divertimento nell’arte nobilissima del paradosso.
🙂

*

Sto già cominciando a pensare a come vestirmi per sopravvivere ai bizzarri microclimi del Lingotto. Tenuta a cipolla? Scarpe da ginnastica? La giacca la porto? Non la porto? Non si sa. Ci sono problemi troppo vasti e aleatori per essere risolti in anticipo. Soffermiamoci piuttosto sulle certezze.

Dunque, l’edizione numero trentadue del Salone del Libro di Torino ci sfiancherà e meraviglierà dal 9 al 13 maggio. Il titolo/tema di quest’anno sarà “Il gioco del mondo”, in onore di Julio Cortázar e del suo approccio ribelle, avventuroso e liberissimo alla letteratura… e alla vita. Per dirla meglio: “la cultura non contempla frontiere o linee divisorie, la cultura i confini li salta. Supera divisioni, frantuma muri, balza dall’altra parte. Per creare. Come fa il lettore del ‘contro-romanzo’ di Julio Cortázar”. Ecco anche perché il Salone, nel 2019, ha scelto di non avere un paese ospite, ma una lingua ospite: lo spagnolo.

Potremmo dedicare una tesi di laurea a ogni filone tematico che fa da scheletro al calendario RICCHISSIMO di appuntamenti, presentazioni, laboratori, incontri e lezioni, ma non voglio dilungarmi in maniera insopportabile o affliggere il mio prossimo con ulteriori dilemmi, perché l’agenda – come nelle migliori tradizioni – sfiora già una splendida ipertrofia.

NOTA METODOLOGICA
Nelle numerose righe seguenti troverete una selezione di eventi. L’elenco non ha la pretesa di essere esaustivo, anzi. È un elenco basato su un approccio assai personale… e risponde al domandone: cos’è che mi piacerebbe seguire (disponendo di energie illimitate e anche di una macchina del tempo)? Tutta questa roba. Tanti “grandi nomi” mancano, nel mio elenco. Così come manca una mappetta in grado di dirvi dov’è la Sala Magenta e come si raggiunge. Ci sono, in compenso, i link alle pagine dei singoli appuntamenti per costruire il vostro itinerario con razionalità e le didascalie originali MADE IN SALONE, per chiarire meglio di che si tratta. Cosa ben più rilevante, però, c’è tutto quello che amerei andare a sentire, da lettrice.
Per consultare il programma completo, vi invito caldamente a visitare il sito del Salone.

ALTRA PICCOLA SEGNALAZIONE
Venerdì alle 15.30 presento Lena e la tempesta di Alessia Gazzola, con Garzanti. Se siete nei paraggi, venite a sentirci.

Per il resto, buona consultazione. E magari ci vediamo in giro al Lingotto. O in coda al bagno, che è più probabile.

***

GIOVEDI’ – 9 MAGGIO

Lezione inaugurale di Fernando Savater
Dov’è l’identità culturale dell’Europa

11.00
Che cosa accomuna i cittadini europei? Un certo modo di intendere la democrazia? Un particolare riguardo verso valori umani non negoziabili? La letteratura, l’arte, la filosofia? O il modo in cui si guarda all’idea di comunità? Uno dei pensatori più importanti degli ultimi decenni prova a tracciare un identikit del nostro continente in un suo momento di crisi.

Mattia Carratello e Jonathan Galassi
Storie di editoria
12.00
Il presidente della Farrar, Straus & Giroux, traduttore in inglese di Montale e Leopardi, editore di Franzen e Vargas Llosa, poeta e scrittore, si racconta all’americanista e editor di Sellerio Mattia Carratello.

Samantha Cristoforetti
Diario di un’apprendista astronauta (La nave di Teseo)
14.00
La vita nello spazio raccontata da @Astrosamantha che, per quasi sette mesi, è stata in orbita attorno alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Giusi Marchetta
Tutte le ragazze avanti! Cosa significa crescere femminista per le ragazze di oggi
14.30
Perché è importante oggi in Italia parlare di femminismo con gli adolescenti? Un dialogo aperto in cui le protagoniste del Tavolo delle ragazze condividono le loro riflessioni sui temi della parità e della violenza di genere.

Alessandro Barbero
“Guerra e pace”
16.00
Lo storico e romanziere Premio Strega, ripercorre il romanzo di Lev Tolstoj e in particolare l’impresa che costò l’Impero a Napoleone Bonaparte, dalla presa di Mosca alla Beresina.

Letture di Massimo Carlotto a partire da “Noi, l’Europa” di Laurent Gaudé (Edizioni e/o)
17.30
L’appello per un’Europa diversa di uno scrittore Premio Goncourt interpretato da uno dei più amati scrittori italiani.

Fabrizio Gifuni
Un certo Julio. Omaggio a Julio Cortázar e Roberto Bolaño
18.00
Uno degli attori più amati delle ultime generazioni, nel Salone del libro dedicato alla lingua spagnola, evoca due scrittori formidabili: Julio Cortázar e Roberto Bolaño. Diventa l’uno e l’altro, dando vita a uno spettacolo impossibile da dimenticare.

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VENERDI’ – 10 MAGGIO

2019: dati e prospettive del libro in Italia
(A cura di Associazione Italiana Editori)
10.30
Quali segnali provengono dal mercato in questo inizio 2019? Dopo tre anni di crescita, nel 2018 le vendite di libri hanno registrato un modesto segno negativo. Molte le ragioni, ma con un punto di partenza chiaro: in Italia si continua a leggere poco e gli indici di competenza letteraria sono i più bassi tra i Paesi europei.

Lucca Comics & Games 2019
Anteprima per la stampa e per il pubblico
11.30
Il festival crossmediale più avanzato d’Europa dedicato a fumetto, gioco, videogioco, serie TV, illustrazione, narrativa fantasy e sci-fi, presenta le prime novità della prossima edizione (Lucca, 30 ottobre-3 novembre). Dal nuovo poster al tema dell’anno, dai primi ospiti e alle iniziative speciali.

Vanni Santoni
“I fratelli Michelangelo” (Mondadori)
14.30
Un immaginario che abbraccia Wes Anderson come Thomas Mann, il racconto delle vite di quattro fratelli sparsi per il globo, uno dopo l’altro di ritorno in Italia, al cospetto di un padre istrionico e misterioso.

Alessia Gazzola
“Lena e la tempesta” (Garzanti)
15.30
Dall’autrice che ha ispirato la fortunata serie TV l’Allieva, un nuovo romanzo e l’incontro con Lena, una protagonista esemplare in cui i lettori potranno identificarsi e affezionarsi.
[La presento io. :3]

Gary Shteyngart
“Destinazione America” (Guanda)
16.00
Un manager di Manhattan entra in crisi quando al figlio viene diagnosticato l’autismo. È il periodo della campagna elettorale di Trump, nel 2016, e inizia un viaggio verso un’America a lui sconosciuta, piena di rabbia e povertà.

Caspar Henderson
“Il libro degli esseri a malapena immaginati” (Adelphi)
17.00
Le strane regole con cui intere famiglie di viventi, di cui tutto ignoriamo a partire dall’aspetto, e animali tanto vicini a da risultarci quasi invisibili dividono il gioco antico della vita.

Il magico potere di riordinare i libri: la biblioteca di casa tra progetto e serendipità
17.30
Scaffali che straripano? Come riordinare la biblioteca di casa, riscoprendo i nostri libri, e con loro una parte sostanziale della nostra vita. Con una scintilla di serendipità che ci fa trovare cose preziose che non sapevamo di avere o di voler cercare.

Sellerio, cinquant’anni in blu
17.30
Il racconto di cinquant’anni della casa editrice Sellerio dalla voce dei suoi protagonisti.

Francesco Piccolo
“L’animale che mi porto dentro” (Einaudi)
18.00
Di quante cose è fatto un uomo? Sensibilità, ferocia, erotismo e romanticismo, debolezza, sete di potere. In modo serio, divertente, spietato, Francesco Piccolo racconta la vita di molti attraverso una sola.

Alessandro Baronciani
Reading nello studio di Munari
18.30
Una lettura spettacolo del graphic novel best seller di Alessandro Barociani ” Le ragazze nello studio di Munari”.

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SABATO – 11 MAGGIO

Marco Balzano 
“Le parole sono importanti” (Einaudi)
Con Diego De Silva
10.30
Attraverso dieci appassionanti scavi etimologici, Marco Balzano dà voce alle parole e alle storie che ci possono raccontare.

Alberto Angela
“Cleopatra” (Harper Collins)
10.30
Uno dei più amati divulgatori italiani racconta il carisma di una donna che ha segnato la Storia condizionando la storia di Roma e di tre dei suoi più celebri protagonisti: Cesare, Antonio e Ottaviano.
[Il buon Alberto sarà anche alle 18.15 allo Spazio RAI].

Adrian Fartade
“Su Nettuno piovono diamanti” (Rizzoli)
11.30
Un viaggio entusiasmante ai confini del Sistema solare, da Giove a Ultima Thule, in compagnia del giovane divulgatore esploso su YouTube e capace di umanizzare la scienza mostrandone il potenziale poetico e il legame con il quotidiano.

Reading di Neri Marcorè
Que viva Márquez!
11.30
Uno dei più eclettici uomini di spettacolo, anche noto come divulgatore di libri, dichiara al Salone il suo amore per un gigante della letteratura in lingua spagnola: il Premio Nobel Gabriel García Márquez. A partire da L’amore ai tempi del colera, qualcosa più di un libro del cuore.

Leonardo Sciascia, scrittore editore. Ovvero la felicità di fare libri
11.30
In occasione dei 30 anni dalla morte di Leonardo Sciascia e dei 50 anni dalla fondazione della casa editrice Sellerio, il racconto e la memoria della straordinaria avventura editoriale del grande scrittore e del suo fondamentale contributo alla nascita e alla sviluppo di casa Sellerio.

J. D. Salinger, mio padre. E Holden Caulfield
12.00
Incontro con Matthew Salinger in occasione del centenario della nascita dell’autore.
Con Loredana Lipperini.

Luis Sepúlveda
La vita e i libri, dal Cile all’Europa
Con Giancarlo De Cataldo
13.30
La letteratura e la politica, il passato il presente e l’immediato futuro attraverso lo sguardo di uno scrittore, che come pochi altri, ha il dono di una scrittura, e di uno sguardo sul mondo, esatti e universali.

Colum McCann
Vincitore del premio letterario internazionale Mondello
14.30
L’opera di McCann è sostenuta da un’ispirazione multiforme. La finzione parte da eventi reali, su cui innesta una tensione straordinaria grazie alla sua “empatia radicale” – la capacità di restituirci personaggi senza falsità. E quale sfida più grande in un mondo pervaso dal cinismo?
Introduce e consegna il Premio: Giovanni Puglisi

Brutti dentro o brutti fuori?
L’evoluzione del mostro nella letteratura fantasy
15.00
L’essere mostruoso ha sempre avuto un ruolo di primo piano nel fantasy, ma negli anni, e soprattutto in tempi recenti, ha subito anch’esso molte trasformazioni. Ne parlano esperti del nuovo fantasy italiano.

La letteratura latinoamericana non esiste
Con Emiliano Monge, Alan Pauls, Claudia Piñeiro, Luis Sepúlveda, Juan Villoro, Bruno Arpaia
15.30
Tra il Río Bravo e Capo Horn, ventuno nazioni, decine di lingue oltre allo spagnolo e al portoghese, scrittori cosmopoliti… È davvero possibile parlare di “letteratura latinoamericana” al di là della retorica del realismo magico?

Roberto Saviano
“In mare non esistono taxi” (Contrasto)
16.00
Le traversate del Sahara, i centri di detenzione in Libia, le navigazioni nel Mediterraneo, i naufragi: le immagini dei più grandi fotoreporter internazionali sulle rotte dei migranti raccontate da Roberto Saviano.

Mark O’Connell 
“Essere una macchina” (Adelphi)
Con Francesco Guglieri
16.00
Il Transumanesimo punta a condurre l’uomo verso una condizione post-umana, fatta insieme di protesi, criogenetica, upload della mente e, forse, immortalità. Mark O’Connell ci accompagna in un mondo che si muove sul confine che separa la ricerca più avanzata e l’illusione.

Marco Missiroli
“Fedeltà” (Einaudi)
Con Chiara Valerio
16.30
Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? La fedeltà è un’àncora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci. Marco Missiroli lo racconta andando al cuore dei suoi personaggi: lui, lei, l’altra, e l’altro. Noi stessi.

Nadia Terranova
“Addio, fantasmi” (Einaudi)
Con Michela Marzano
17.30
Ritornare da un’altra città, da un’altra vita, alla casa in cui si è vissuta l’infanzia e l’adolescenza, per scegliere quali oggetti tenere e quali buttare. E subito i fantasmi tornano vivi e l’esigenza di allontanarli, una volta per tutte, urgente.

Leo Ortolani
“Due figlie e altri animali feroci” (BAO)
17.30
Incontro con l’autore che presenta la nuova edizione di “Due figlie e altri animali feroci” , il libro che racconta l’adozione internazionale delle sue figlie.

Michela Murgia
“Noi siamo tempesta” (Salani)
18.30
Le storie degli eroi sono le prime e sole che sentiamo da bimbi. Michela Murgia decide invece di raccontare avventure collettive, perché l’eroismo è per pochi, ma la collaborazione è un superpotere che appartiene a tutti.

Giacomo Papi
“Il censimento dei radical chic”
Con Giuliano Ferrara
18.30
In un’Italia in cui prospera il malaffare, i clandestini, i rom, gli omosessuali e i raccomandati sono già stati annientati… ora tocca agli intellettuali e ai Radical Chic!

***

DOMENICA – 12 MAGGIO

L’anticipazione del nostro destino: l’umanesimo e Machiavelli
Con Ernesto Franco, Alberto Asor Rosa e Massimo Cacciari
10.30
Due studiosi e due opere a confronto sul destino passato e presente di un’Italia costantemente in bilico tra grandezza del pensiero e della cultura e catastrofi della storia.

Igort
“Kokoro” (Oblomov)
11.30

Ernesto Ferrero
Lo zoo di Primo Levi
12.00
l curatore per Einaudi della raccolta Ranocchi sulla luna e altri animali, racconta e legge le pagine che lo scrittore ha dedicato agli animali, con la curiosità di uno sguardo ammirato e divertito, mai sentimentale o antropomorfo.

Matteo Nucci
“L’abisso di Eros” (Ponte alle Grazie)
Con Emanuele Trevi
12.30
Cosa accade quando siamo presi da quell’emozione potentissima che gli antichi chiamarono eros? In che modo eros entra dentro di noi e ci cambia? Le risposte più compiute a queste domande eterne sono ancora quelle dei classici greci.

I ferri del mestiere: oltre abita il silenzio
Tradurre la letteratura
Con Enrico Terrinoni e Ilide Carmignani
12.30

Matt Haig
“Vita su un pianeta nervoso” (Edizioni e/o)
13.00
Una risposta all’ansia che pervade la contemporaneità. Più connessi, più veloci, sempre più “animali sociali”… eppure ci sentiamo anche soli, e abbiamo paure che non sapevamo di avere.

BAO X
Il tempo vola quando ci si diverte!
Con Daniel Cuello, Leo Ortolani, Alberto Madrigal, Zerocalcare, Radice e Turconi, Capitan Artiglio, Michele Foschini, Caterina Marietti
13.30
Bao compie 10 anni! Per festeggiare gli editori chiacchierano con gli autori dalla casa editrice alla scoperta dei segreti del loro lavoro.

Annalena Benini
“I racconti delle donne” (Einaudi)
14.30
Da Dorothy Parker a Natalia Ginzburg, da Marguerite Yourcenar a Alice Munro. I racconti più belli della narrativa mondiale in cui le donne dicono chi sono davvero.

I ferri del mestiere: traduzione e adattamento del “Trono di spade”
Con Ilide Carmignani, Matteo Amandola, Leonardo Marcello Pignataro
14.30

Ernesto Franco
Il sentimento di non esserci del tutto
15.30
Julio Cortázar e la sua scrittura attraverso la lente di un sentimento trovato da lui ma condivisibile da tutti.

“L’amica geniale”, dal libro alla serie
Con Saverio Costanzo, Alba Rohrwacher, Goffredo Fofi, Tiziana de Rogatis
15.30
Uno dei più grandi successi editoriali della letteratura italiana nel mondo è diventato una serie tv di pari successo. Ne parla il regista, Saverio Costanzo, proprio nei giorni in cui esce in libreria la raccolta degli interventi che Elena Ferrante ha tenuto nella sua rubrica settimanale sul Guardian.

Cristina Taglietti
“Risvolti di copertina. Viaggio in 14 case editrici italiane” (Laterza)
16.30
Le case editrici sono, prima di tutto, case. I tavoli per le riunioni sostituiscono i tavoli da pranzo, gli sgabuzzini diventano piccole cucine, le cantine archivi. Da Palermo a Milano, da Roma a Bologna e Torino, un viaggio per raccontare dall’interno marchi storici o sigle appena nate, piccole imprese artigianali e grandi gruppi editoriali.

Luca Briasco
Omaggio a Philip Roth
17.00
Il gigante della letteratura del Novecento raccontato dall’americanista che lo conosce come pochi, per ricordare i successi di una carriera letteraria che di fatto coincide con la sua vita.

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LUNEDI’ – 13 MAGGIO

Piero Bianucci
Omaggio a Oliver Sacks
12.00
Il giornalista scientifico racconta lo scrittore e scienziato che ha aperto un nuovo capitolo nella storia delle neuroscienze grazie allo studio delle patologie del cervello.

Francesca Diotallevi
Omaggio ad Anna Maria Ortese
15.00
L’autrice di “Dai tuoi occhi solamente” (Neri Pozza), romanzo sulla vita di Vivian Maier, ripercorre le pagine di una delle scrittrici che più l’ha emozionata, autrice di storie di estrema bellezza e grande complessità.