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Il mio amore per la cancelleria è vasto è smisurato. Colleziono quaderni troppo belli per essere utilizzati, penne mirabili e graffette a forma di cose assurde – tra cui pinguini e orsi polari. Adoro i bigliettini, gli adesivi, i portamatite e i blocchetti. Rubo pure le biro degli alberghi, ma anche quelle brutte. Perché comunque sono delle biro. E le biro sono il bene.
Di tanto in tanto, poi, vengo travolta dalla necessità di rendere più sistematiche le mie passioni. E mi ritrovo a costruire ordinatissime cartelline di bookmark in cui cerco di far confluire tutto quello che amo da mesi in maniera dispersiva e caotica. Ecco, questo post nasce esattamente dalla nobile esigenza di compilare un affidabile mini-database delle cartolerie online che vorrei monitorare con più attenzione e sensatezza. E visto che il grosso dello sforzo consiste nel ritrovarli, questi benedetti shop o quel che vi pare, buttare giù un elenchino anche qui mi sembrava faccenda di poco conto. La speranza è quella di donarvi emozioni impareggiabili e, magari, di raccogliere anche qualche suggerimento aggiuntivo – a beneficio mio e della collettività tutta.

Pronti?

Pronti.

Ecco un po’ di cartolerie virtuali (più o meno definibili “cartolerie”) che vorrei sommergere di soldi.

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Libri Muti (Slow Design)

Dei Libri Muti avevo già parlato in una Weekly Wishlist, credo – oltre ad aver condiviso su Instagram un regalo bellissimo di Rigadritto -, ma visto che sono incredibilmente meravigliosi mi pare opportuno ribadire il concetto. Che cosa sono i Libri Muti? Sono dei quaderni. Che somigliano a dei libri. Perché sono legati come dei libri. E hanno la copertina. E le pagine di un’ottima carta. Bianche, però. Quindi voi potete prenderli e scriverci dentro quel che vi pare. Quelli di Slow Design – impresa fiorentina di rara saggezza – riprendono le copertine classiche di capolavori letterario-scientifici di ogni epoca e sono oggetti splendidi, oltre che quaderni funzionali e rispettabilissimi.

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Present /&/ Correct

P&C è stato fondato nel 2009 da una coppia di grafici londinesi. Inizialmente doveva ospitare le creazioni dei fondatori, opere meritevoli di altri designer e chicche vintage scovate in giro per l’Europa, ma si è ben presto trasformato in un progetto in perenne evoluzione. Tra le ispirazioni dichiarate: i compiti, gli uffici postali e la scuola.
Oggi c’è praticamente di tutto. Dai multicassettini di legno per organizzare la scrivania ai francobolli bulgari degli anni ’60. Ogni oggetto è deliziosamente retrò e selezionato con palese passione e cura maniacale.

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Kawaii Pen Shop

Un vasto deposito votato alla diffusione globale dei colori pastello e della cancelleria nipponico/asiatica. Non è un’accozzaglia di quaderni di Hello Kitty, tanto per capirci, ma un posto interessante dove trovare accessori “orientali” che conservano la loro giocosità pur non somigliando in maniera smaccata ai patacconi che potremmo trovare nell’uovo di Pasqua. Altra nota positiva, spedizione gratuita.

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Season Paper Collection

Julie Costaz e Mélissa Le Vaguerèse, designer tessili, hanno fondato Season Paper nel 2012. Il brand sforna due collezioni l’anno di prodotti cartacei (quaderni, biglietti, carta da parati, carta da regalo…). Tutto viene realizzato a Parigi con materiali provenienti da foreste sostenibili europee. La specialità delle estrose signorine sono i poeticissimi pattern disegnati con le loro manine d’oro.

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Write Sketch &

Un po’ di made in Italy milanese, che gioia. Anche in questo caso, dobbiamo la nostra gratitudine a una coppia di creativi – Matteo Carrubba e Angela Tomasoni – che, dopo una decina d’anni di militanza nell’art direction per la moda e il design, hanno deciso di dedicarsi alla cancelleria di qualità eccelsa. WS& nasce nel 2014 con una linea di quaderni geometrico-postmoderni a cui si sono aggiunti, negli anni, formati e prodotti diversi. Oggi troviamo copertine metalliche, tutto l’occorrente per scrivere e favolosissime tote-bag plissettate.

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Jo & Judy

Brand tedesco ad altissimo coefficiente di instagrammabilità, Jo & Judy è un po’ più orientato al “design da scrivania” che alla cancelleria in senso stretto. Ci sono soluzioni esteticamente armoniosissime per numerose esigenze fin troppo reali (che ne so, trovate anche i planner per ricordarvi i compleanni), ma anche piccoli gioielli e ninnoli per rendere bellissimo il vostro spazio di lavoro. Lo shop è consultabile per aree tematiche e per filtri cromatici… e tutto grida fortissimamente MOODBOARD.

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Paperchase

Paperchase è una colossale catena britannica specializzata in cancelleria di ogni forma e dimensione (da quella più pacata alle assurdità totali), con un occhio di riguardo allo scemenzame variegato e all’occorrente per il crafting. L’assortimento è vastissimo e l’attenzione ai “fenomeni pop” del momento è decisamente spiccata. Volete i cactus? Volete gli unicorni? Volete i glitter? Volete le frasi motivazionali – ma non quelle zuccherose? Volete i fenicotteri? Bene, da Paperchase c’è. E finalmente hanno deciso di spedire in tutto il mondo.

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Penso che Camilla – già superlativa di suo – non abbia bisogno di presentazioni. E forse nemmeno il suo shop, ma parliamone lo stesso. Perché Camilla è riuscita a tirare fuori dal cassetto un po’ il sogno di tutte/i: fare (anche) la cartolaia. Da lei, oltre all’ormai proverbiale agenda annuale, troverete quaderni, adesivi e accessori per lettori incalliti, come i segnalibri a barchetta con gli elastici colorati. Evviva!

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Out of Print

Out of Print non è precisamente un brand di cartoleria, ma una specie di paradiso per i lettori che non sanno come vestirsi. L’impresa è cominciata con le magliette letterarie – con stampate sopra le copertine “vintage” dei grandi classici – e l’assortimento si è gradualmente espanso per ospitare le sportine di tela, gli astucci, le calze, le spillette, i quaderni e centomila altri articoli per chi ama leggere e (probabilmente) anche scrivere. Amore del Cuore si è abbigliato per anni solo da Out of Print.

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Sticker Stack

Un negozione britannico – ancora una volta – specializzato in adesivi tenerelli, cancelleria vergognosamente appagante dal punto di vista visivo e accessori funzionalissimi per organizzare lo studio, il lavoro e l’esistenza in generale. Tutto arriva dall’Asia – in particolare dalla Corea e dal Giappone – e, cosa non frequentissima, è anche possibile una ricerca per brand – il che è ancor più invasante perché poi finisci a cercarti anche quei brand lì, trasformando la tua wishlist in una specie di abisso senza fondo. La componente kawaii, in questo caso, è praticamente nulla. Ma giuro che non se ne sente la mancanza.

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Bonus finale, un libro che credo mi comprerò fra cinque minuti.

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Il mondo è vasto e sono certa di ignorare l’esistenza di un’infinità di luoghi pieni zeppi di cancelleria che invece voi conoscete come le vostre tasche. Ecco, raccontatemi tutto, se vi va. Che nella mia cartellina di bookmark c’è ancora un sacco di spazio. Per il resto, in alto i pennarelli!

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EDIT MIGLIORATIVO

Grazie ai preziosi contributi raccolti su Facebook – tanto amore per voi! – ecco qualche altro link favolosissimo per proseguire con lo shopping.

Pleased To Meet
Papier Tigre
kikki.K
Erin Condren

Ben tornati al glorioso appuntamento con la lista delle cose che non mi sono potuta permettere questa settimana – ma che comunque desidero con grandissimo trasporto.
Procediamo!

Dunque, sono arrivata alla conclusione che ogni singolo capo d’abbigliamento o accessorio di Miss Patina dovrebbe felicemente trasferirsi nel mio armadio ma, se devo proprio scegliere, darei la priorità al vestito da gattara bibliotecaria. Il tenero micino, purtroppo, non sembra compreso nel prezzo.

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Mio malgrado, non sono immune al fascino delle perlotte. E delle borsine minuscole dove riesci a infilare solo le chiavi di casa ma già se vuoi metterci i fazzoletti hai qualche problema. La combo mortale, dunque, è la bustina con le perline. Celestiale… e pratica come un ombrellino da cocktail in mezzo a una tempesta monsonica. Tipo questa specie di bomboniera di Max&Co.

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Copio e incollo quello che ha scritto Minimum Fax su Instagram per raccontare il prossimo saggio che dovrei leggere. È tutto qua:

“Noi non siamo stati preparati per questa vita agra, ma per un’altra meravigliosa. Il problema è che quella vita non esiste”: giovedì 14 esce Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, il libro che finalmente ci spiega perché desideriamo stili di vita che non possiamo permetterci.

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È settembre, quindi bramo di default un’agenda nuova (anche se mi ostino a comprare quelle che, in teoria, dovrebbero coprirmi fino a fine anno). E bramo un’agenda nuova anche se sto usando praticamente sempre Google Calendar per qualsiasi cosa. Pazienza. La ricerca dell’agenda perfetta è un cammino lungo e periglioso. La mia ultima scoperta sono i planner di Dailygreatness. C’è quello per la vita in generale e quello business (visto che ora sono una garrula lavoratrice autonoma che farà casino con le tasse e non capisce più dove si trova nell’universo). Li vendono in un comodo bundle COSTOSISSIMO e sembrano molto intelligenti.

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House of Hackney (mia imperitura fissazione) ha finalmente sfornato la nuova collezione di carta da parati, roba INESTIMABILE per la casa e abiti che non potrò mai permettermi – anche se una maglietta me la sono comprata, lo scorso anno. Comunque, tra i diversi stili autunnali, il mio pattern preferito è sicuramente il sobrio e delicatissimo Paradisa, ispirato a un motivo decorativo hawaiano degli anni Trenta. Con pappagalli giganti. E foglie. A posto. Spero ci facciano anche le t-shirt, visto che sono più o meno l’unica cosa che posso vagamente comprarmi (quando vanno in saldo).

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Concluderei con un’altra tracollina inutile, perché non sono mai abbastanza. Visto che mi sono persa i dinosauri di Coach e pure quelli di Zara, potrei ripiegare su un erbivoro incredibilmente allegro di Pull & Bear. C’è anche il triceratopo, ma mi piace meno perché è color cacchetta.

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