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Perché non documentarsi sull’avvincente esistenza della formica tagliafoglie, mi domando. Chi siamo noi per tirarci indietro di fronte a questo prodigio organizzativo della natura. Cosa ci impedisce di affrontare la saggistica zoologica con la meticolosità che merita. LE FORMICHE TAGLIAFOGLIE SONO CAPACI DI COLTIVARE, PERBACCO.

Se devo esternare un solido parere sul grado di complessità di questo libro, va sinceramente detto che non si tratta di uno di quegli ameni testi di divulgazione “pop” – o puramente aneddotici – tipo “le lontre marine si tengono per mano per non andare alla deriva AWWW CHE TENEREZZA INSOSTENIBILE”. Gli autori, illustri mirmecologi di lungo corso, non ci risparmiano dissertazioni particolareggiate su enzimi, esperimenti intricati, struttura del sistema nervoso e polisaccaridi fogliari. Per qualche prodigio, però, Le formiche tagliafoglie di Bert Hölldobler e Edward O. Wilson – tradotto da Isabella C. Blum per la sempre fascinosa collana Animalia di Adelphi – fila via relativamente bene. Credo molto sia dovuto al fascino del tema.

Che mai faranno, queste benedette formiche? Parecchio.
Le tagliafoglie sono classificabili come superorganismi simbiotici: non ha senso prendere in considerazione una singola formica, perché la titanica espressione della sua “intelligenza” e destrezza strategica si esprime nella colonia. E la colonia esiste con lo scopo di espandersi e di sostenere la propria crescita. Come? Mantenendo salda una relazione di simbiosi: le tagliafoglie non raccolgono con precisione militare la materia vegetale per mangiarla, lo fanno per “nutrire” la loro vera fonte alimentare, un fungo che viene collettivamente coltivato nei nidi.
Insomma, le foglie dan da mangiare al fungo (che prolifera e garantisce prosperità alla colonia solo in determinate condizioni) e la formica mangia quello. Et voilà, ecco l’agricoltura ed ecco due specie – una formica e un fungo – che collaborano e comunicano. Se la fungaia muore anche la colonia muore e sia il fungo che la formica hanno tutto l’interesse a continuare a sostenersi a vicenda.

Perché mi intrippo con queste cose? Perché siamo abituati a classificare l’intelligenza basandoci su quanto somiglia alla nostra. La natura non ha affinato le società delle formiche tagliafoglie per stupirci o offrirci uno spettacolo – anche se incidentalmente succede – ma per cogliere un’opportunità, esplorare una possibilità di specializzazione estrema e di “pensiero”. È pensiero che si basa su assunti differenti dai nostri – e di certo usa altri parametri ancora per stabilire in cosa consista il “successo” di un processo evolutivo – ma riesce ad amministrare alla perfezione milioni di individui che perseguono tenacemente uno scopo condiviso.
Quel che pare innato negli animali, quella misteriosa direzione precisa che sintetizziamo con il concetto di “istinto” non ha niente di miracoloso: è lo spazio in cui si esercita la capacità minuscola di risolvere un problema – sopravvivere – partendo da presupposti quasi inconcepibili per noi. La meraviglia della scienza forse sta proprio in quello spazio di possibilità lì: imparare a vedere quello che governa in silenzio noi, i funghi e le formiche che li coltivano… da molto prima dell’uomo.
Lunga vita alle tagliafoglie – e ai loro funghi!

***

[Bonus track]
Insetti più “fruibili”? Magari anche alla portata dei bimbi? Ecco qua una lista a tema.

Gli insetti sono i nuovi dinosauri? Non sono in grado di stabilirlo con certezza. Tutto quello che so è che il mio bambino – che veleggia spavaldo verso i 5 anni – ha sviluppato una passione irrefrenabile e capillare per l’entomologia dilettantistica. Abbiamo fatto del nostro meglio per presentargli soffici coniglietti, caprette salterine, goffi anatroccoli e morbidissimi alpaca, ma a lui interessano le scolopendre, gli scorpioni, gli aracnidi e gli insetti stecco. Di fronte a una predilezione così vivace e sincera, dunque, abbiamo messo da parte ogni istanza censoria e ci siamo adeguati. Qua, dunque, troverete alcuni dei libri a vario titolo dedicati agli insetti che Cesare ha maggiormente apprezzato in questi anni di militanza tra scarabei, cetonie, lombrichi e lumaconi bavosi. Sono libri che si prestano a diversi livelli di fruizione: Cesare non legge ancora da solo (quindi immaginatevi di dover intervenire per declamare le proprietà della blatta fischiante del Madagascar) ma sono quasi tutti volumi illustrati o fotografici che si possono anche sfogliare in autonomia, tra numerose esclamazioni d’entusiasmo. Spoiler: pensavamo non fosse possibile, ma alla fine ci siamo appassionati anche noi. La speranza è che, leggendo, possa ritenersi appagato e soddisfatto, rinunciando a chiedere a Santa Lucia una bella teca in cui riporre una tarantola grossa come uno scolapasta che so per certo battezzerebbe Giovanni.
COMUNQUE.
Ecco qua i preziosi tomi. E che il creato sempre preservi l’operosa ape.

 

Piccola guida a insetti e altri piccoli animali
Illustrazioni di Tom Frost
Nomos edizioni

Quella delle “piccole guide” illustrate da Tom Frost è ormai una collana che comprende anche farfalle, foglie e uccelli. Ogni creatura – vegetale o animale che sia – è ritratta con un tratto preciso, modernissimo, vibrante e suggestivo e accompagnata da una piccola scheda che ne riassume le caratteristiche più salienti. Ogni volume raccoglie 40 schede per altrettanti esemplari, dallo scarabeo rinoceronte alla falena cometa.

 

Ape. Ediz. a colori - Britta Teckentrup - copertina

Ape. Una piccola meraviglia della natura
Betta Teckentrup
Sassi

Un racconto poetico ma dal rigore naturalistico ben individuabile che segue il volo di un’ape dalle perlustrazioni in cerca di fiori nettarini fino al ritorno all’alveare. Quella al centro del fiore è una finestrella che ritroverete anche nelle altre pagine del libro.

 

Il piccolo popolo del giardino
François Lasserre e Marion Vandenbroucke

L’Ippocampo

Parlare di insetti ci consente spesso di far luce sui funzionamenti meno “appariscenti” degli ecosistemi naturali, vicini e lontani. Questo volumone splendidamente illustrato e costruito a schede ha l’obiettivo di presentarci le 100 specie che popolano con maggiore frequenza i giardini delle nostre latitudini, dimostrandoci come anche il più insignificante degli angolini verdi nasconda in realtà un brulicare di attività fondamentali per l’equilibrio ambientale. I testi “principali” sono lunghetti, per i lettori più giovani, ma la pagina illustrata è sempre sfiziosa: al piede troverete una rappresentazione a grandezza naturale dell’insetto protagonista e anche una sintesi della catena alimentare in cui è inserito (AKA cosa mangia e chi lo mangia).

 

Insetti. Piccole creature spaventose
A cura di Susan Barraclough
Dix

Scordiamoci il nobile intento didattico e la raffinatezza del tratto per una parentesi di puro sensazionalismo. Presentati per famiglie – e in schede che non mancano di dettagli “tecnici”, gli insetti di questo libro ci appaiono come terrificanti kaiju di Pacific Rim e/o microscopici guerrieri dalle devastanti proprietà. Per le giornate – perché ci sono anche quelle – in cui l’entomologia incontra il B-Movie.

 

I bestiolini
Gek Tessaro
Franco Cosimo Panini

Per riappacificarci col creato, un maestro della parola e dell’illustrazione per l’infanzia. Con l’estro e la giocosità in rima che l’hanno reso celebre, Tessaro esplora la vita brulicante di prati e giardini per rammentarci che facciamo tutti parte di un grande meccanismo e che anche gli esseri più piccoli vanno rispettati, compresi e osservati con cura. Detta così pare di una pedanteria insopportabile, ma i testi son così squillanti e allegri da tenere alla larga il rischio di latte alle ginocchia.

 

Insetti e altri creature formidabili
Jess French
Gribaudo

Tra approcci poetico/narrativi o “cataloghi” di specie, quel che forse mancava era un volume dall’approccio più basilare al tema. Anche qui l’apparato iconografico è bello e vario, ma il punto forte credo sia la struttura: si parte dalla definizione e dall’inquadramento delle varie famiglie di insetti nel mondo naturale per poi indagarne anatomia, habitat e comportamenti. Insomma, infarinatura chiara e generale per poi approfondire temi più specifici.

 

Vivono tra noi. Ritratti straordinari di insetti ordinari
Daniel Kariko

Il Saggiatore

A metà tra iper-realismo e incomparabile prodezza tecnica, Vivono tra noi è un atlante fotografico dedicato a insetti “veri”, quelli che Daniel Kariko – docente di fotografia e autore di reportage naturalistici per riviste blasonatissime – si è messo in testa di immortalare dopo essersi insediato nella sua nuova casa. Dopo aver gradualmente raccolto gli esemplari, Kariko ha costruito una sorta di studio fotografico miniaturizzato nel  laboratorio di microscopia del dipartimento di biologia della East Carolina University. Il risultato di questo lavoro certosino è un volume fascinosissimo che pare uscito da una galleria d’arte del Secolo d’Oro olandese, ma con le falene iper ingrandite al posto delle ragazze con l’orecchino di perla. Pazzesco.

 

Inventario illustrato degli insetti
Emmanuelle Tchoukriel e Virginie Aladjidi

L’Ippocampo

Siamo molto affezionati a questa collana – ormai assai nutrita – e non potevamo di sicuro farci mancare il volume sugli insetti. Le illustrazioni sono affidate a un’acqurellista (Emmanuelle Tchoukriel) specializzata nel disegno naturalistico e gli insetti rappresentati nel volume (65) sono classificati in base al loro ordine scientifico, offrendo una panoramica delle specie più emblematiche dei cinque continenti.

 

Il piccolo Bruco Maisazio
Eric Carle

Mondadori

Qua servono poche presentazioni, visto che Il Bruco di Eric Carle ha da tempo divorato la concorrenza nel campo della narrazione entomologica per i più piccoli. Giustamente elevato al rango di classico, può sostenerci con un augurio conclusivo: che la curiosità del mio infante – come dei vostri e delle vostre – possa restare insaziabile come l’appetito del bruco.