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2024

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Le tradizioni che riesco ad alimentare con assiduità non sono tante ma resiste l’abitudine di radunare quello che ho letto più volentieri nell’anno appena trascorso. Avrò letto tanto? Avrò letto poco? Chi se ne importa. Chi mai dovrebbe stabilirlo, poi? Ho letto con curiosità e con la speranza costante di scoprirmi meravigliata, quello sì. Ricordiamo volentieri quello che ci fa stare bene, quello che ci accompagna al momento giusto e che sa parlarci, assecondando magari di sguincio bisogni invisibili, domande strane e necessità ondivaghe. Vale per quel che combiniamo stando al mondo – coltivando relazioni e cercando di modificare condizioni che ci sembrano avverse – e vale perfettamente anche per un bilancio di lettura. I miei preferiti del 2024, insomma, sono libri che hanno saputo accompagnarmi con sollecitudine, sorprendendomi e – spesso – dimostrandomi che si trova qualcosa anche quando non capiamo bene che cosa diamine stiamo cercando. 

In che ordine li piazziamo? In ordine di apparizione, da gennaio a dicembre, rispettando il mio ordine cronologico di lettura.
Sono libri di cui ho già parlato? Certo che sì. Troverete quindi degli agevoli rimandi ai pensierini originari. 


Nino Haratischwili
L’ottava vita (per Brilka)
Marsilio
Traduzione di Giovanna Agabio

Il mio ingresso nel 2025 non può competere per ricchezza e foliazione con questo mattone monumentale, ma ricordo con affetto il mio coraggio di un anno fa. Non ne è servito poi molto: L’ottava vita fila via molto più liscio della tumultuosa storia familiare – e Storia collettiva – che racconta.
Per approfondire: ecco qua.


Alba De Céspedes
Quaderno proibito
Mondadori

Nel 2024 mi pare si sia deciso che era il momento di riscoprire Alba De Céspedes – con tanto di incoronazioni chic. Fortunate quelle che l’hanno letta “in diretta”, fortunate noi che ci siamo arrivate dopo.
Ecco qua il pezzo – purtroppo non sponsorizzato da MiuMiu, ma pace.

 


Barbara Kingsolver
Demon Copperhead
Neri Pozza

Traduzione di Laura Prandino

In quota “piace tantissimo a tutti quindi sicuramente a te verrà il nervoso e arriverà ad assalirti la forte tentazione di detestarlo per ripicca”. E invece no. Demon Copperhead è un prodigio di tono e di equilibrio – perché solo se c’è un’accorta gestione della “voce” si può trovare accettabile una simile quantità di sfighe strutturali e di pessime decisioni intenzionali.
Per conoscere meglio Demon, ecco qua.


Christine Coulson
One Woman Show
Particular Books

Si può raccontare la vita di una donna immaginandola come un’opera esposta in un museo, servendosi soltanto delle didascalie che solitamente accompagnano reperti, quadri, sculture e artefatti? In determinate circostanze sì… e diventa potentissimo se la forma accompagna una precisa funzione metaforica. Un gioiello.
Per capirci qualcosa – interni compresi – vi rimanderei qui.

 


Nicoletta Verna
I giorni di Vetro
Einaudi

Il Ventennio, la guerra, la Resistenza. Una storia di “paese”, di potere, di sopraffazione, di compromessi impossibili e di strenua e fierissima opposizione. Sarebbe ora che il disgusto per quel passato diventasse davvero patrimonio comune… e sarebbe bello non doverlo manco più ripetere, perché dovrebbe essere il minimo sindacale della civiltà.
Qua trovate anche una video-ricognizione con telecronaca.

 


Ann Patchett
Tom Lake
Ponte alle Grazie

Traduzione di Michele Piumini e Valeria Gorla

Tre figlie ormai grandi tornano a casa nel Michigan per raccogliere ciliegie e sbrogliare quelli che considerano grandi segreti di famiglia. Perché la mamma ha abbandonato una promettente carriera di attrice? Come è possibile che sia finita qua a zappare? Ma, soprattutto, sarà vero che il passato è obbligatoriamente la dimensione del rimpianto?
Per indagare ulteriormente, ecco qua. 


Antonio Franchini
Il fuoco che ti porti dentro
Marsilio

Quante madri, in questo 2024. Quella di Antonio Franchini è una sorta di idra multiforme, un paradosso ambulante, una forza d’invasione che deforma lo spazio e i sentimenti. Inevitabilmente, però, è anche una protagonista memorabile.
Per fare amicizia con Angela Izzo – che con voi non vuole avere niente a che fare – ecco qua.

 


Melissa Panarello
Storia dei miei soldi
Bompiani

Solo chi di soldi ne ha tantissimi trova volgare occuparsene. Per il resto del mondo, i soldi sono un argomento necessario. Per chi scrive, possono diventare la chiave per raccontare tutto quello che cerchiamo di nascondere. Una bella sorpresa e un gioco di specchi fascinosissimo.
Ecco qua Clara T. e la scrittrice a cui aveva prestato la faccia.

 


Sally Rooney
Intermezzo
Einaudi

Traduzione di Norman Gobetti

Dopo Dove sei, mondo bello ho tirato un sospiro di sollievo, lo ammetto.
Qua mi diffondo un po’ di più (senza spoiler) – trovate anche un contenutone video.

 

 


Aurélien Ducoudray, Guillaume Singelin
The Grocery
BAO Publishing

Traduzione di Francesco Savino

Zerocalcare è bravo anche a curare le collane? A giudicare dalla prima uscita dei suoi Cherry Bomb mi viene da dire di sì. Un’epopea malavitosa di rara truculenza e stratificazione, con una ricchezza visiva e tematica che produrrà vertigini e visceralissime reazioni.
Ecco qua un po’ di materiale in più.


E il 2025? Chissà. Vediamo che succede. Felici e propizie letture anche a voi.

 

Ebbene, l’eterno ritorno della settimana del Salone sta per investirci con tutta la sua dirompente potenza. Il sindaco ha profetizzato ingorghi e traffico, ma ce la caveremo egregiamente: a Rho Fiera ci si arriva meglio prendendo la metropolitana. E dov’è che vogliamo andare (anche)? Proprio lì. Che cosa succederà di bello quest’anno? Ci sono novità? Appuntamenti peculiari da segnalare? Imprese creative spigliatissime? Mobilio francamente incredibile da ammirare? Temi? Correnti? Idee? La risposta generale è SÌ MOLTO. La risposta precisa è ecco qua una guida sintetica e funzionale all’edizione 2024 del Salone del Mobile. Spero vi tornerà utile per razionalizzare visite, scovare tesori inattesi e orientarvi meglio nella miriade di proposte a disposizione.
Procedo?
Procedo.

LOGISTICA DI BASE

Dal 16 al 21 aprile il Salone del Mobile vi attende a Rho Fiera con i suoi 1900 e passa espositori internazionali.
Qui trovate le informazioni principali per spostamenti, biglietti e orientamento.
Qui si può scaricare l’app ufficiale che vi aiuterà a pianificare i giretti e a navigare i padiglioni grazie a una mappa interattiva. Potrete anche contrassegnare gli stand da visitare – e l’app vi consiglierà il percorso più efficace per arrivarci – e creare un archivio/promemoria dei pezzi che più hanno catturato il vostro interesse, fra i numerosi che troverete dotati di QR code d’approfondimento. Inoltre, mostrando il vostro biglietto (disponibile in app) agli ingressi dei vari stand, a fine fiera riceverete un video showreel che ricapitolerà tutti gli espositori a cui avete fatto visita.

 

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La novità grande di quest’edizione? Gli spazi sono stati completamente riprogettati, razionalizzati e “umanizzati” – è il caso di dirlo. Gli espositori saranno raggruppati per aree tematiche ben discernibili, i percorsi sono stati allargati e troverete qua e là anche oasi di quiete e installazioni che vi aiuteranno a “decomprimere”.
Per iniziare a discernere i raggruppamenti tematici, ecco qua un ricapitolone concettuale dei padiglioni.


LE INSTALLAZIONI

Il Salone può diventare in maniera ancora più incisiva un punto d’incontro tra design, cultura e arte? Altroché. Ecco qua le tre grandi installazioni che troverete nell’edizione di quest’anno.

“Interiors by David Lynch. A Thinking Room”
[Padiglioni 5-7]

David Lynch ha saputo immaginare stanze al confine tra realtà e simbolo, dentro e fuori, sogno e materia. Le due stanze “del pensiero” che ha progettato per il Salone – e che sono state materialmente realizzate dal Piccolo Teatro – continueranno ad abitare questo confine affascinante. Cosa ci troveremo, a parte quiete e vuoto? Una poltrona di legno, degli strumenti per scrivere o disegnare, delle nicchie che ospitano immagini enigmatiche, uno specchio, un orologio, dei cilindri di ottone e del doveroso velluto blu. Che ci combineremo? È il mistero che Lynch ci affida.
Vi va di approfondire? Ecco un’intervista ad Antonio Monda, che ha curato l’installazione e può giurarci che Lynch si diverte a piallare il legno.

“Under the surface” – Emiliano Ponzi
[Padiglione 10]

Date un occhio alla vostra libreria e troverete di sicuro qualche copertina disegnata da Emiliano Ponzi. Artista della sintesi e mago dei microcosmi, Ponzi ci invita a visitare un paesaggio sommerso – realizzato con Accurat e Design Group Italia – e a riflettere sull’importanza dell’acqua come risorsa vitale. Stupore scenico ma anche dati sul consumo idrico da lasciar filtrare lungo il percorso, perché unendo meraviglia “immersiva” e data visualization diventa più semplice affrontare anche grandi questioni del nostro tempo.
Per sviscerare meglio l’approccio, ecco qua un’intervista alla squadra creativa.

“All You Have Ever Wanted to Know About Food Design in Six Performances”
[Spazio centrale EuroCucina – Padiglioni 2-4]
Come si fa a riflettere sul cibo? Bisogna disporre di uno spazio per maneggiarlo/prepararlo ma anche di un posto in cui rifletterci su, ascoltando o leggendo chi sta indagando quel che mangiamo in senso storico, economico, spirituale, filosofico, emotivo, materiale. Questa, insomma, più che un’installazione visitabile è una sorta di festival fatto di una “grande” performance giornaliera (dalle 9.30 alle 17.30) e di un palinsesto di talk e interventi collegati che animeranno la Food Design Arena (ogni giorno alle 14.30). L’intero “impianto” è affidato a sei magazine internazionali indipendenti che hanno fatto della cucina e del cibo il loro punto focale. Ve li elenco agilmente qui, lasciandovi anche il link per esplorare la proposta di ogni magazine per questo spazio: Family Style (USA), Linseed Journal (UK), The Preserve Journal (Austria), Magazine F (Sud Corea), Farta (Portogallo), L’Integrale (Italia).

I tre “pilastri” della proposta culturale allargata del Salone, insieme al calendario completo delle tavole rotonde e degli eventi è consultabile qui.


CORRAINI (in fiera e in centro)

Dopo l’ottimo debutto del 2023, il bookshop del Salone sarà affidato nuovamente alle edizioni Corraini (padiglione 14). E sì, un bookshop così io lo considero una meta, un’esperienza suggestiva, un ANDATECI. Lo spirito eclettico, autorevole e giocoso è quello delle librerie che Corraini ha presidiato per anni felicissimi qui in città: in vendita troverete volumi di ogni genere e provenienza dedicati a illustrazione, arte e design – sia per “grandi” che per piccoli -, ma anche riviste, oggettistica, pezzi unici, curiosità, rari reperti, cartoleria e grafiche.

C’è altro? Chiaro. In Piazza della Scala troverete il Design Kiosk, uno spazio-libreria (con assortimento sempre a cura di Corraini) che fungerà anche da campo base del Salone in centro città. Oltre agli stupefacenti prodotti editoriali, infatti, il Design Kiosk ospiterà anche un palinsesto di incontri e conversazioni – gli appuntamenti si possono consultare qui.

Ho finito? Inevitabilmente no. Ma il tantissimo che vi lascio da scoprire ci aspetta allegramente in fiera. Un cuore e felice Salone a noi!