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Laura Imai Messina

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Ci siamo, il Natale sta per assalirci.
Cosa donare ai consanguinei?
Cosa regalare a chi ha saputo conquistare il nostro affetto?
Un libro va sempre bene? Giammai! Funziona se lo si sceglie con cura e se risponde con allegra puntualità a un interesse o a una passione – e magari anche a una più che legittima inclinazione estetica. Insomma, questo fanno le strenne: sono libri belli o edizioni pazze e preziose, sono libri ben delimitati dal punto di vista tematico, sono libri estrosi che si lasciano associare volentieri alle fissazioni e alle curiosità dei destinatari. La premessa metodologica di queste liste festive è sempre la stessa, ma trovo sensato ripeterlo anche per il 2025.
In caso di ulteriori necessità esplorative, al fondo trovate i rimandi anche alle edizioni passate di queste carrellatone.  
Ultima nota e poi si parte: liberissimi e liberissime di segnarvi su un pezzo di carta le proposte che troverete qua dentro per andarvele a comprare in libreria, senza necessariamente avvalervi dei link (sì, sono affiliati).
A posto? A posto.
Sproniamo le renne, si parte!


Margaret Atwood
Le nostre vite. Una specie di autobiografia
(Ponte alle Grazie)

Traduzione di

Che ci si meravigli (e spaventi) con le sue ancelle o che ci si addentri nella testa delle temibili Zie di Gilead o che la scintilla per Atwood si sia messa a crepitare partendo da un altro tra i suoi innumerevoli romanzi, Le nostre vite è l’avventura definitiva e rallegrerà di certo chi già coltiva una sana fandom per l’autrice canadese, che qui si racconta con franchezza, godibilissima perfidia e grande generosità.

P. S. Se vi va di donare Il racconto dell’ancellaI testamenti, ecco qua uno splendido cofanetto.


Renaud Roche & Laurent Hopman
Le guerre di Lucas. Episodio II
(BAO Publishing)

Potremmo litigare per ore sulla parabola filmica dell’universo di Star Wars – quale trilogia “nuova” ha maggiormente suscitato il vostro sdegno? Come è stato possibile concepire quella cazzata dei midichlorian? Vogliamo parlare di Jar Jar Binks? Come diamine hanno resuscitato l’imperatore Palpatine?  – ma l’impatto di George Lucas sui nostri immaginari e sulla storia del cinema resterebbe saldo e indubitabile. Roche e Hopman hanno iniziato a raccontare il making-of di A New Hope nel primo volume delle Guerre di Lucas e proseguono qui il viaggio. Auspico per questa serie un’estensione su nove tomi, ma vediamo come si mette. Se la forza scorre potente in casa vostra, ficcateli entrambi sotto l’albero.

P. S. L’ultimo set Lego di Star Wars che ho costruito potrebbe essere un buon elemento d’accompagnamento.


Sofia Fabiani
Il dolce. Basi e ricette di pasticceria
(Gribaudo)

Per la rubrica “i social hanno fatto anche cose buone”, eccoci qua a impiastricciarci di pastafrolla con @cucinarestanca. È di certo una proposta editoriale più “tecnica” rispetto ai suoi libri precedenti – Cucinava sempreCucinare stanca. Manuale pratico per incapacy – e che conferma la sua ferrea competenza e la rara capacità di renderla accessibile. Insomma, funzionerà benone per chi vuole partire dai fondamentali della pasticceria e lanciarsi in esperimenti estrosi dopo aver imparato almeno a camminare. E un cuore a Sofia.

Altri spunti legati alle cibarie?
Per chi vuole fare il pane c’è questo bel manuale a fumetti di Ken Forkish e Sarah Becan (Quinto Quarto). Robin Ha vi insegna – sempre a fumetti – a cucinare koreano. Volete semplicemente ammirare dei meloni e delle angurie stupende? C’è un’enciclopedia a tema che ha tutte le fattezze di un coffee-table smorfioso. A tal proposito, vi rammento che è sempre possibile scoprire ricette strabilianti e contemporaneamente fare del bene ai civili palestinesi con l’ebook di Cocomero & Friends.


Coco Wyo
Posticini carini – Colora la tenerezza
(Magazzini Salani)

Per Coco Wyo è partito un sommovimento internazionale di fulgido amore – che ha inevitabilmente generato anche una valanga di copycat orrendi generati dall’IA. Senza lasciarci ingannare, dunque, che fa il collettivo Coco Wyo? Ha rivitalizzato l’ormai saturo mercato dei coloring book proponendo innanzitutto degli angoletti confortevoli e degli ambienti armoniosi – per quanto zeppi di roba – in cui sarebbe bello poter sostare. Oltre a Posticini carini, troverete anche Soffici cuccioliCoccole a Natale. Forse mi starò rincoglionendo, ma sono assolutamente rapita. SOFFICI CUCCIOLI CAPITE?!


Marion Montaigne
I nostri mondi perduti
(BAO Publishing)

Che Zerocalcare ficcasse prima o poi una graphic novel piena di dinosauri nella collana Cherry Bomb – che sta curando per BAO – era un po’ il segreto sogno di tutti quanti. Ebbene, ci siamo. I nostri mondi perduti è una vastissima ricognizione paleontologica che mescola storia della scienza e cultura pop, divulgazione e cruente dispute evoluzionistiche. Ottima idea, Zerocalcare.

Altri dinosauri? C’è Andrea Cau – esimio paleontologo – con Il dilemma dei dinosauri, un saggio a tratti dolorosissimo che spiega per filo e per segno da dove vengono le bestie a sangue caldo di Jurassic Park e perché non dovremmo prenderle per buone. Lo so, è un duro colpo… ma è anche un efficace spaccato di storia recente della paleontologia. Volete saperne di più? Qua ci siamo noi che facciamo una chiacchiera.

Preferite continuare a crogiolarvi nel vostro affetto per Spielberg? Ecco una latta di schiuma da barba da usare come borraccia – sì, è quella che Dennis Nedry voleva riempire di embrioni di dinosauro. Capolavoro.
Ma abbiamo anche un libro sul making-of di Jurassic Park A FORMA DI VHS.

Potrei andare avanti delle ore, ma preferisco concludere il capitolo dinosauri con questa lista tematica che contiene sia proposte per grandi che per piccoli.


Dante
Divina Commedia | Inferno
(Blackie edizioni)

Blackie continua ad alimentare la sua collana/progetto dei Classici Liberati e, dopo IliadeOdisseaGenesi, ci manda allegramente all’Inferno con Dante e tutti i suoi illustri peccatori. L’idea, come sempre, è quella di accompagnare a un’opera fondamentale una serie di apparati che possano attenuarne gli aspetti potenzialmente ostici e “farci mondo” attorno.

Volete recuperare un’iconografia così solida da essere quasi diventata “canonica” per la Commedia? L’Ippocampo ne ha ficcata parecchia in Fantastico Gustave Doré, librone-retrospettiva della sua produzione più visionaria.


Mary Shelley feat. Minalima
Frankenstein
(L’Ippocampo)

Vista l’ondata d’entusiasmo collettivo per i “mostri” classici, segnalo il ritorno dei Minalima alla loro collana di preziosi illustrati pieni zeppi di trovate cartotecniche. Da quel che m’è parso di capire dalla quarta, il testo di quest’edizione dovrebbe essere quello del 1818. Parte dall'”originale” del 1818 anche il Frankenstein illustrato da Marco Calvi e tradotto da Tiffany Vecchietti uscito per ReBelle Edizioni – che vi segnalo con ancora più entusiasmo.

Per la falange del cinema, invece, Guillermo del Toro ha raccolto in un libro la storia produttiva del “suo” Frankenstein. Come i migliori art-book cinematografici, è un oggetto di rara beltà… anche se chi ha amato con passione il recente adattamento forse s’accontenta anche di una semplice foglia secca.

Altri spunti per donare dei classici in edizioni illustrate di grande formato? Dall’Ippocampo trovate la collana Papillon Noir che fa proprio quello. Per ora ci sono Cime tempestoseIl grande GatsbyIl ritratto di Dorian Gray
Volete stare sul perturbante? Bur ha sfornato Weird, una nuova collana dalla veste grafica molto gagliarda. Al momento ci trovate Ann Radcliffe con I misteri di UdolphoFosca di Tarchetti, Il re in giallo di Robert W. Chambers e Alle porte dell’incubo di Poe.


Jonathan Wilson
La piramide rovesciata – La Bibbia della tattica nel calcio
(Limina)

Chi apprezza il GIUOCO del pallone non potrà che accogliere con gioia questo autorevole saggio che è sia una “storia del calcio” che una ricognizione tattica e un atlante cultural-sportivo. Ci troverete dentro filosofie, grandi allenatori, campioni, colpi di genio e, forse, anche lo scheletro della squadra perfetta.

Se in casa (come la sottoscritta) avete una persona abbonata alla Riserva, segnalo anche Il mito dei bomber di provincia del prode Emanuele Atturo (Einaudi).


Adriano Panatta & Paolo Bertolucci
La telefonata – Gli Slam del 2025
(Fandango)

Intanto che ci occupiamo di sport, mi pare sensatissimo pensare al tennis e a chi il tennis lo ama – o ha imparato ad apprezzarlo di recente. Fa niente se noi c’eravamo già, bisogna accogliere volentieri anche i tifosi e le tifose dell’ultima ora. Panatta e Bertolucci a tennis ci hanno giocato con gloriosi risultati e ormai da un pezzo si dedicano al commento del loro sport, ritagliandosi anche un podcast divertentissimo in cui un po’ parlano dei tornei più importanti del circuito e un po’ si prendono per il culo. Ecco, in questo libro ci sono gli Slam del 2025, più o meno come li abbiamo ascoltati.

Ma qualcosa su specifici campioni? Limina vi soccorre, per il momento, con NovakAlcaraz, entrambi di Mark Hodgkinson.

Il tennis come esperienza estetica? Emanuele D’Angelo di Broken Rackets ha sfornato Paradise Courts, un volume fotografico avvenente e smorfiosissimo che censisce i campi da tennis più belli del mondo.


Masato Tanaka & Shuzen Iwata
La storia universale in infografica
(Vallardi)

Traduzione di Nicola Emanuele Jacchia

Mia personalissima fissazione, gli atlanti e/o i libri divulgativi con i grafici, le mappette e le illustrazioni MAI MANCHERANNO IN QUESTI LISTONI. Qui, con l’ausilio di inesauribili trovate visive e coccosi personaggetti tondeggianti, si parte dalla preistoria per approdare alla storia novecentesca e ai più recenti disastri, sintetizzando l’impossibile e producendo una piacevole infarinatura che incoraggia approfondimenti ulteriori.

Se vi garba il genere o sapete a chi potrebbe garbare, vi segnalo anche Le operazioni della Seconda Guerra Mondiale in 100 mappe della premiata ditta Lopez-Aubin-Bihan per l’Ippocampo.
Illustrazioni vispe per spiegarsi meglio? Ci sono anche nel saggio di Alessandro Maccarrone per Blackie, L’infinito piacere della matematica. Là fuori, evidentemente, c’è qualcuno che la capisce e sa addirittura renderla comprensibile.


Ximo Abadìa
Verticale – Storia illustrata dell’arrampicata
(Quinto Quarto)

Amiche e amici in fissa con l’arrampicata? Congiunti, sodali d’escursione, gente che ama scarpinare in salita – e non solo perché al rifugio c’è la polenta da mangiare? Perfetto, abbiamo un illustrato pronto a raccontarci la perigliosa e affascinante storia dell’esplorazione montana, dai primi geloni alle più recenti competizioni canonizzate.

Un libro potenzialmente affine? Visionario ribelle, la storia di Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia.
Un libro che si tuffa in un ambiente tradizionalmente percepito come opposto alla montagna? Ecco qua Mare di Piotr Karski – sempre edito da Quinto Quarto. È uno di quegli albi ibridi che possono essere apprezzati da bambini, grandi, medi, tutti quanti. Oltre a raccontare mari e oceani con imprevedibile creatività, contiene anche numerosissime attività buffe da svolgere.


Marracash
Qualcosa in cui credere – La mia trilogia
(Rizzoli Lizard)

Niente, al Marrageddon è poi finita che non ci sono andata perché quando avevamo comprato i biglietti non avevamo valutato che in casa ci sarebbe stato un bambino di un paio di mesi da accudire e a sentire Marra ci sono andati mio marito e il mio giovane cognato. Io no, a casa col Dadani. Al di là delle mie vicissitudini personali, i musicisti tendono a far uscire dei libri che sono più assimilabili a gadget fotografici che a qualcosa che si può leggere davvero, ma questo malloppo di Marracash è un oggetto che credo gli faccia onore e che aggiunge tassellini degni d’interesse a Persona, a Noi, loro, gli altri e a È finita la pace. Se ascoltate Marra o cercate qualcosa per chi lo apprezza e ha apprezzato la sua recente trilogia musicale, Qualcosa in cui credere è uno spunto validissimo.

Per chi invece era con me a sudare a San Siro con delle bottigliette rigorosamente senza tappo (e senza ghiaccio) di vodka lemon in mano, ricordo sempre che esiste un’autobiografia di Gabry Ponte. SI VOLA. 😀
Intanto che ci siamo: lo sapevate che anche Max Pezzali ha raccontato la sua storia in un libro? Si chiama I cowboy non mollano mai


Flavio Parisi
Tokyo è una grande cucina – I giapponesi si conoscono a tavola
(Utet)

Di Flavio Parisi s’era già parlato da queste parti per il suo primo lavoro Giappone-centrico – Cadere sette volte, rialzarsi otto era una riflessione sull’apprendimento di una lingua ostica mentre si vive in un posto affascinante e anche profondamente “alieno”. In questo nuovo libro si torna a Tokyo per raccontare il paese e i suoi abitanti attraverso la cucina, le abitudini a tavola e la convivialità. Il cibo è un potente veicolo culturale e mangiare in Giappone è senza ombra di dubbio un’esperienza mistica.

Ci sono splendidi viaggi in cantiere? Eriko Kawasaki aka Erikottero può soccorrervi con Easy Japan (Longanesi), un manuale linguistico dalla spiccata vocazione pratica che saprà anche darvi una mano nel decifrare comportamenti e forme di cortesia. Non sono usciti ieri, è vero, ma sia I love Tokyo che I love Japan della Pina restano delle piacevolissime guide.

Vi risparmio le librerie con l’inevitabile gatto saggio, le botteghe di quartiere dove tornare ad apprezzare il senso della vita, i baretti e i negoziucci che garantiscono rinascite personali ma credo sia il caso di salutare con favore il ritorno di Antonietta Pastore – pioniera della traduzione letteraria dal giapponese all’italiano – al tema della vita in Giappone. Seguito ideale di Leggero il passo sui tatamiDove vuole andare, sensei? (Einaudi) è un nuovo reportage sentimental-pratico che abbraccia una lunghissima frequentazione diretta – cominciata nel 1974 e mai interrotta.
Un altro graditissimo ritorno? C’è Laura Imai Messina con Le parole della pioggia, illustrato da Emiliano Ponzi.

E i manga? Da vecchia ciabatta quale sono, non posso non menzionare l’edizione completa per i 30 anni di I cortili del cuore di Ai Yazawa.


Roberto Alajmo – Marco Carapezza
Avventure postume di personaggi illustri
(Sellerio)

Per la quota cimiteriale – che mai deve mancare -, un saggio snello e favolosamente folle sulle vicissitudini di dieci salme ragguardevoli. Gente che da viva ha fatto la storia e che, da morta, si sarebbe forse meritata un destino meno rocambolesco.

Approfitto dell’atmosfera vagamente sinistra di questo blocco per rammentare che è uscito un nuovo romanzo di Michele MariI convitati di pietra, una storia che affosserà per sempre la già scarsa reputazione delle rimpatriate del liceo.


Iacopo Bruno & Francesca Leoneschi
Inseparabili
(Rizzoli)

Nelle profondità di un oceano sconosciuto, un piccolo polpo piange il padre scomparso e abbandona il regno per ripescare la sua anima da un abisso scurissimo. Sempre là sotto, lo spettro di una bambina che ha perso il cuore in un naufragio cerca consolazione. Si incontreranno? Certo. I disegni di Iacopo Bruno, qui, meriteranno tutto il vostro più sincero stupore.

Un altro romanzo – teoricamente per ragazzi – che può allietare sia per inventiva che per cura dell’edizione? Cesare vi consiglia L’ordine dei Senzasonno di Isaak Friedl per Giunti.


Stefano Zuffi
Animali dipinti
(24Ore Cultura)

Per le bimbe e i bimbi di Michel Pastoureau, un atlante ragionato degli animali nell’arte. Attraversando epoche e tradizioni pittoriche, Zuffi cataloga le bestie dalla simbologia più nutrita, inserendole nel loro habitat iconografico di riferimento e offrendoci numerosi capolavori da ammirare.

Più scienza e meno arte? Roberta Ragona – aka Tostoini – ha firmato per Aboca Fossili viventi – Le straordinarie creature del passato che vivono tra noiPer un approccio estremamente attivo e partecipato all’evoluzione, invece, c’è Evolution Book. Estinguiti o sopravvivi, un libro a bivi che vi spronerà a decidere che bestia diventare – e a capire perché certe creature proprio non ce l’hanno fatta.


Daniel Keyes
Fiori per Algernon
(Nord)

Uscito nel 1966, il topolino Algernon e il “suo” scienziato riappaiono per Nord tirati a lucidissimo con il trattamento superlusso. Labirintico taglio colore! Risguardi matti! Un modo intelligente per rinfrescare un romanzo che vale la pena continuare a leggere.

A proposito di romanzi che appaiono con particolare cura nel confezionamento – e che possono tornarvi utili nel caso ci sia già dell’apprezzamento per le autrici: Noi di Christelle Dabos (e/o) e Katabasis di R. F. Kuang (Mondadori).


Jane Austen
I capolavori
(Newton Compton)

Per i 250 anni dalla nascita dell’autrice sono state più che legittimamente sfornate numerose proposte editoriali, spesso e volentieri rivolte a un pubblico giovane, vispo e assai abituato al taglio colore di cui sopra, alle copertine gradevoli da vedere e a un impianto di publishing meno polveroso rispetto a quello che noi rognosi e rognose millennial abbiamo esperito. In questo filone si inserisce anche il cofanetto completo delle opere di Jane Austen prodotto da Newton Compton con la curatela di Felicia Kingsley – cofanetto che da ragazzina, ve lo dico, mi sarebbe parecchio piaciuto ricevere. E invece.

Vogliamo esplorare la vicenda biografia di Jane Austen? Carolina Capria la ripercorre con precisione, affetto e passione in Per sempre tua: il mondo infinito di Jane Austen (Gribaudo).
Vogliamo frazionare i romanzi di Jane Austen per potercene gustare un frammento tutti i giorni? Liliana Rampello ha curato Un anno con Jane Austen (Neri Pozza), una raccolta di 365 scene memorabili, dialoghi e citazioni.
Servono strumenti per orientarsi meglio? Ecco qua la mappa letteraria di Orgoglio e pregiudizio (il Saggiatore).


Daniel Wallace
Big Fish
(il Saggiatore)

Traduzione di Silvia Lalia

Sempre ci accapiglieremo su trasposizioni e adattamenti, ma risalire ai materiali originali di film molto fortunati o emblematici è sempre un esercizio fascinoso. Ebbene, anche Big Fish arriva da un libro… ci uniamo al circo?

Altri recenti e curiosi esempi? Abbiamo K-PAX di Gene Brewer (Accento)Ammazzati amore mio di Ariana Harwicz per Ponte alle Grazie – da cui è stato tratto Die My Love, in arrivo al cinema – e Lezioni di chimica di Bonnie Garmus (di cui si era parlato anche qui).
Attori che scrivono? Minimum Fax ha appena tradotto The Book of Elsewhere di Keanu Reeves e China Mieville. Per approfondire vi rimando qui.


Ludovica Lugli
Le chiavi magiche
(Utet)

Ludovica Lugli ha scelto un sottotitolo pacato e modesto, che fa così: “Indagine di una lettrice su Elsa Morante e i suoi romanzi”. Non sta mentendo, perché Le chiavi magiche è esattamente un viaggio nei libri di Morante, in quello che ci hanno lasciato e in quello che potevano dirci sia di lei che della sua epoca, ma a quel “lettrice” avrei aggiunto “lettrice molto accorta, molto acuta, molto sveglia, proprio una brava lettrice”. Veniva lungo? Sì, ma ci voleva.

Un approccio più “visivo” al Morante-verso? Per Einaudi è uscito Album Morante, un volume curato da Emanuele Dattilo che raccoglie lettere, fotografie e parecchi materiali inediti che ricostruiscono il mondo e il contesto personale e culturale dell’autrice.
Un altro volumone fotografico einaudiano – che si posiziona saldamente nel solco della nostalgia mondana e cinematografica? Francesco Piccolo ha firmato e “organizzato” Paparazzi, una raccolta di un’ottantina di scatti emblematici dell’epoca d’oro della “dolce vita”. Non vogliamo scansarci da Cinecittà? Olivia Laing torna al romanzo con Lo specchio d’argento (il Saggiatore) e sceglie di ambientarlo proprio lì, sul set del Casanova di Fellini.


Jean Jullien
This Is Not a Book
(Phaidon)

“Qual è il tuo libro preferito?”: quando me lo chiedono rispondo sempre che è impossibile deciderlo, ma sto seriamente valutando di usare Jullien come grimaldello universale. È questo, il mio libro preferito. Tié.

Un rimedio alla domanda opposta? Quale mai sarà il peggior libro del mondo? Auroro Borealo ci viene in soccorso con Il libro brutto dei libri brutti (Blackie).


Mi sono di certo dimenticata almeno 37 tomi che in realtà avrei voluto includere ma spero vivamente di avervi risolto qualche grana – o almeno di avervi indicato una valida pista. Se ci avete preso gusto o vi va di espandere le opzioni, qui trovate le edizioni passate dei listoni di Natale:

Per i bambini e le bambine, vi incoraggio a consultare questa lista, la carrellata tematica sui mezzi di trasporto e i mezzi pesanti, la raccolta degli atlanti (e dintorni) e il focus sugli insetti.
Per un approccio estremamente funzionale e sintetico a quello che di consultabile c’è qui sul blog nella sezione LIBRI o nei circoletti dell’Instagram, ecco il link generale a tutte le vetrine. Sì, le aggiorno man mano e senza soluzione di continuità.

Vi bacio, vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro efficaci soluzioni a ogni dilemma regalifero. Evviva!

La premessa è sempre la solita, ma ci vuole sempre. Spero che il listone 2023 possa aiutarvi a beccare il libro giusto per la persona giusta – facendovi anche fare bella figura. Le strenne funzionano così: sono volumi che per costituzione “fisica” dell’oggetto si prestano particolarmente a trasformarsi in doni o che per buona delimitazione tematica riescono egregiamente a rispondere a uno spiccato interesse. Sono un disco rotto, ma mi piace sempre ricordare che i libri non sono mai scelte “neutre”. Perché possano trasformarsi in veri tesori ci vuole un po’ d’occhio per le inclinazioni altrui, insomma. Di potenziali fermaporte è già pieno il mondo, non aggiungiamone di nuovi procedendo senza metterci un po’ di cuore, affetto e raziocinio.
I miei listoni natalizi sono sempre estremamente eterogenei, nella speranza di fornire spunti il più possibile versatili e flessibili. Mi diverto io e mi auguro che l’approccio possa risultare “ricco” anche per voi.

[Disclaimer: i link ai volumi vi portano su Amazon e sono quelli del programma di affiliazione. Nulla vi vieta di procurarvi i libri altrove e di organizzarvi come meglio credete, ci mancherebbe altro.]

Visto poi che i libri non scadono – ma al massimo diventano un po’ più difficili da trovare perché le tirature si assottigliano e le ristampe si diradano -, al termine del post troverete anche un agile recap delle liste natalizie precedenti. Visto che son sempre consultabili, si può allegramente pescare anche da lì.

Procedo?
Procedo.

Non guardate solo le figure e i grassetti, perché in mezzo ai testi ci ho ficcato degli altri suggerimenti che man mano mi sono venuti in mente e che sono degni di essere analizzati anche se non c’è l’immagine di copertina. 🙂


Michael McDowell | Blackwater (il cofanetto con i 6 volumi della saga)
Neri Pozza

Era quasi matematico che la famigerata saga della famiglia Caskey si sarebbe prima o poi tramutata in un cofanetto degno della cura estetica dei singoli volumi – le illustrazioni di copertina sono di Pedro Oyarbide – e trovare il prezioso SCRIGNO in libreria in vista del Natale è una mossa strategica degna di MaryLove. Per cultori del gotico “rurale”, delle epopee di famiglia, del sud degli Stati Uniti, delle noci pecan e dei colpi di scena più imprevedibili, Blackwater è un astuto e godibile connubio tra sovrannaturale e mondano, leggenda e affari.
Per approfondire, ne ho parlato qui con la straordinaria Giulia Paganelli.

Un’altra saga che approda in cofanettoI leoni di Sicilia di Stefania Auci.
Un romanzo molto letto (e molto discusso) che si guadagna un’edizione illustrata da Lorenzo Mattotti? I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni. E, visto che ci stiamo occupando di edizioni illustrate che ben si prestano a farsi donare, vi rammento anche dell’esistenza dell’Uomo che piantava gli alberi di Giono feat. Tullio Pericoli.
Per chiudere il cerchio, tra le 8053 edizioni di Harry Potter che potete acquistare, esistono anche quelle che fanno del campanilismo hogwartsiano la loro ragion d’essere. In parole povere: ci sono i cofanetti delle case.


Omero | Iliade
Blackie Edizioni

L’operazione “Classici liberati” di Blackie Edizioni è partita lo scorso anno con l’Odissea, volume gemello – per formato e intenzioni – di questa Iliade. Partendo dal presupposto che per far uscire un’Iliade o un’Odissea bisogna in primo luogo scegliere a quale “trascrizione” appoggiarsi (tra le tante possibili), da Blackie si son fatti dare una mano da Borges, che individua nella versione di Samuel Butler (scomparso nel 1902) quella più fedele, scorrevole, fruibile. Daniel Russo si è occupato della traduzione e l’opera è arricchita dalle illustrazioni di Calpurnio e da materiali aggiuntivi: un saggio di Andrea Marcolongo e Le Troiane di Euripide a cura di Alberto Conejero.


Caterina Zanzi | Conosco un posto anch’io
Magazzini Salani

Per chi abita a Milano o bazzica la città con una certa frequenza, Conoscounposto è un solido punto di riferimento per scovare luoghi dove mangiare bene, bere bene e sostentare numerose altre necessità dell’anima – dall’arte alla musica, dagli eventi allo shopping. Caterina e la redazione hanno già curato una guida alla città – che resta assai regalabile e ricca di suggerimenti – e, a questo giro, hanno deciso di produrre uno strumento utile e molto tenero a vedersi: un taccuino con schede da compilare per ricordare i “posti” e per tenere traccia di quelli ancora da visitare (tra le altre cose). Sì, la struttura è flessibile e non serve risiedere a Milano per poterlo usare con allegria. Sì, è perfetto per cartopazze/cartopazzi e per chi sente di poter competere con Alessandro Borghese.


Richard Thompson Ford | Dress code
Il Saggiatore

Dichiaro subito di essere in possesso della versione con fascetta tartan – sì, sono fascette, non sono pezzi “stampati” di copertina. In questo bel volumone, Ford affronta con estrema gradevolezza e notevolissimo sapere i risvolti politici, sociali, economici e comunicativi dell’abbigliamento. È una storia della moda raccontata per punti di svolta e capi emblematici, una mappa culturale per affermare con veemenza che IL CERULEO CONTA CARA LA MIA ANDY.

Bonus track in ambito moda? La collana Sfilate dell’Ippocampo vive e lotta con noi, espandendosi gradualmente e con implacabile efficienza. La novità più recente è il volume dedicato a Givenchy.

collana sfilate_1.png


Gabriella Gilberti | Love song for a vampire – Etologia del vampiro
Bakemono Lab

Una cosa che ho scoperto solo di recente e che mi ha mandato in visibilio è la matrice più antica – anche se non remotissima – di What We Do In The Shadows, serie TV divertentissima e assurda che utilizza la struttura del mockumentary per raccontare il tran tran domestico di un gruppo di vampiri che si smazzano la quotidianità ai giorni nostri. Ebbene, parte tutto da un film di una decina d’anni fa di Taika Waititi. Così, ci tenevo a dirlo perché in questo saggio si arriva pure lì e penso sia un tomo estremamente regalabile a chi coltiva un’ossessione per la progenie di Dracula ma magari fatica a trovare saggi aggiornati o capaci di abbracciare diverse “arti”, senza tralasciare le sconfinate praterie del pop.


Steve Brusatte | Ascesa e trionfo dei mammiferi
UTET

Brusatte – che è IL giovane paleontologo di riferimento nel battagliero comparto della divulgazione planetaria – prosegue l’opera cominciata con Ascesa e caduta dei dinosauri dedicandosi a quello che è accaduto in seguito alla loro estinzione. Come siamo arrivati fin qui? Possiamo piantarla, una buona volta, di immalinconirci per la dipartita del brachiosauro? La risposta è no, ma Brusatte dedica ai mammiferi il rigore che meritano e ricostruisce qui il loro onorevole cammino evolutivo.

Paleontologi e paleontologhe da accontentare? Ecco Fossili fantastici e chi li ha trovati di Donald R. Prothero– una storia dei dinosauri in 25 scoperte campali – e I cercatori di ossa di Michael Crichton – un romanzo tratto dalla vera “corsa ai fossili” di fine Ottocento.


Irene Canino | Il grande libro degli yōkai – Storie e leggende del folklore giapponese
Mondadori

La fascinazione per il Giappone ci abbandonerà mai? Ne dubito. Ma quanto sappiamo risalire alla radice di molte immagini diventate mainstream? Forse poco. Irene Canino s’incarica di sistematizzare, in questo bel volumone, la longeva parabola degli yōkai, spiriti ambivalenti e potentissimi che vivono al nostro fianco, non visti (tendenzialmente) ma capaci di esercitare enormi influenze e far deragliare destini. Il libro non è solo una raccolta di storie e leggende particolarmente emblematiche o avvincenti, ma offre un ricco apparato storico-teorico per aiutarci a comprendere più a fondo le basi culturali del mito.

Sempre sul tema, un approccio decisamente più “figurativo” firmato da Benjamin Lacombe.
Per rimanere in territorio giapponese e lasciarsi irretire da una penna delicata e poetica, segnalerei con gioia e ammirazione anche Il Giappone a colori di Laura Imai Messina, un viaggio che attraversa l’arte, la storia, le leggende e la letteratura del paese rileggendole attraverso la lente dei colori. Perché anche quelli – e come li usiamo – sono il prodotto di un processo culturale.


A cura di Carlotta Sanzogni – Dove si scrive, come si scrive 
Foto di Pietro Baroni

Rizzoli

Una domanda che faccio sempre quando mi capita di presentare il libro di qualcuno è “Ma tu, dov’è che scrivi? Quanto ci hai messo? Come lavori, di solito?”. Perché sì, a noi un libro arriva come oggetto compiuto, ma tutto quello che è servito per metterlo insieme resta sommerso e misterioso. E anche quelle sono storie degnissime di essere raccontate. Dove si scrive, come si scrive punta a soddisfare queste curiosità “di metodo”. Carlotta Sanzogni è riuscita a convincere 28 autori e autrici a spiegarci “come fanno” a scrivere e anche dove lo fanno – il dove è corroborato dai ritratti di Pietro Baroni. Da Chiara Valerio a Michele Masneri, da Licia Troisi a Jonathan Bazzi, da Walter Siti a Giacomo Papi, un’occasione ghiottissima per impicciarvi dei fatti lavorativi di tante penne amatissime del nostro presente.


Veronica Hinke | Titanic. Il libro di cucina ufficiale
Magazzini Salani

Non sono una gran patita di ricettari – o di cucina, a dirla tutta – ma negli anni ho sviluppato una discreta fissazione per i libri che trasportano prodotti filmico-televisivi in una dimensione d’applicazione quotidiana. Ho il libro di ricette di Hogwarts e ne ho ben TRE di Downton Abbey – quello ad ampio spettro, quello dei cocktail e quello col menu di Natale. Lo so, è inspiegabile, ma eccoci qua. Che caratteristiche hanno, questi assurdi volumi? Ci sono i piatti ben fotografati con tutto il loro bel procedimento di preparazione, ma ci sono anche un sacco di foto di scena e un pochino di ricostruzione “di contesto”. Questo ricettario del Titanic ci farà sentire come dei veri cagoni di Prima Classe anche se probabilmente avremmo tutti quanti diviso una cabina senza manco l’oblò in Terza.

Altri spunti culinari? Cucinava sempre di Sofia Fabiani per Mondadori – ciao Sofia, ti voglio bene – e Pranzi d’autore di Oretta Bongarzoni per Minimum Fax – una raccolta di ricette pescate da un sorprendente ventaglio di opere letterarie.
Volete specializzarvi in ? Non c’è problema, Francesco Rossi è qui per assisterci.
Cucina milanese per gente che vuole sinceramente imparare a gestire il risotto con l’osso buco e/o per quelli che ci tengono tantissimo a dirvi che a Milano si vive meglio che a casa vostra? Eccovi La cucina milanese di Fabiano Guatteri, con le illustrazioni di Andrea Antinori.


Giuseppe Morici | Non solo soldi! – Parole e storie per capire l’economia
Feltrinelli

Un libro che tenta di spiegare le parole fondamentali dell’economia. Servendosi di esempi tratti da situazioni quotidiane e di un linguaggio rigoroso ma accessibile, Giuseppe Morici si rivolge a ragazzi e ragazze per provare a rendere meno “astratti” e impenetrabili i numerosi concetti che ruotano attorno ai soldi, dalla gestione aziendale alla finanza personale, dal commercio fino alle grandi questioni di Stato.

Qualche altra “guida” rivolta alla gioventù? Proviamo con due proposte di Quinto Quarto.
Ciclo di Natalie Byrne – AKA il libro che avrei voluto avere a disposizione quando mi sono venute le mestruazioni. E La camera buissima di Elisa Lauzana – una storia “interattiva” della fotografia. Già, oggi eclettica. Dalle ovaie al dagherrotipo.


Maria Giuseppina Muzzarelli – Luca Molà – Giorgio Riello 
Tutte le perle del mondo – Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti
Il Mulino

Vi vedo, gazze ladre. So che ci siete. Questo volume MAGNIFICO – e riccamente illustrato, come è d’obbligo dire in questi casi – è una storia cultural-commerciale delle perle, dalla simbologia artistica ai linguaggi del potere, dalle rotte di approvvigionamento alle botteghe orafe che le lavoravano.


Her Majesty – A photographic history (1926-2022)
Taschen

Devo ammettere di aver smesso di seguire The Crown quando i fatti narrati hanno iniziato a sovrapporsi a un periodo che ho vissuto da “spettatrice” delle vicende della famiglia reale. Insomma, per quanto mi riguarda, la coppia reale è ancora formata da Matt Smith e Claire Foy e, in generale, devo dire di non nutrire una particolare simpatia per la monarchia britannica. Là fuori, però, può esserci qualcuno a cui garberebbe un libro fotografico che ripercorre i momenti più ICONICI della sovrana recentemente scomparsa. E chi sono io per obiettare.

Vogliamo rendere onore al catalogo Taschen con temi che sento più affini al mio cuore? Perfetto. Ecco Stregoneria e gatti BELLISSIMI. E le biblioteche incredibili di Massimo Listri.


Sabina Minardi | Il grande libro del vintage
Il Saggiatore

No, non è una guida ai dieci negozi più TOP di Milano per comprare capi PRELOVED, ma una poliedrica riflessione sul nostro rapporto con la nostalgia. Mentre l’universo intero si proietta verso il futuro – o del futuro dipinge scenari foschissimi che in qualche modo dovremo capire come disinnescare -, un passato nemmeno troppo remoto continua a riaffiorare. Dai feticci degli anni Novanta ai miti della TV, dai brand che non soccombono al tempo al perpetuo cosplay delle nostre lontane gioventù, una raccolta ragionata di tutto quello che non riusciamo a lasciar andare – e sul perché ci rifiutiamo strenuamente di farlo.

Visto che ci troviamo nel territorio del Saggiatore e che tutta la nostalgia che accumuliamo ci rende esseri zoppi, sbilenchi e disorientati, non posso non citare Teoria del disagio contemporaneo di Andrea Antoni – patron di Cose Brutte Impaginate Belle… e genio multiforme.


Zerocalcare | Enciclopaedia calcarea
Bao Publishing

Lo dice la copertina: guida ragionata all’universo di Zerocalcare. Con una storia inedita. DAJE MICHELE.

Se v’intriga il genere “backstage” e avete amato le due serie Netflix di Zerocalcare, vi rammento anche l’Animation art-book, che ripercorre proprio il processo di lavorazione di Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo.


Marin Montagut | Collezioni straordinarie
L’Ippocampo

Quanto mi fa rosicare la gente che nel corso di una vita intera è effettivamente riuscita ad allestire una wunderkammer o a dar seguito con eccelsi risultati estetici a un’ossessione estremamente specifica? MOLTO. Ma nonostante io m’incarognisca, dobbiamo rendere merito a Montagut per questa ricognizione fotografica fra le più sublimi collezioni di Francia. C’è di tutto, compresa un’ipnotica commistione tra illustrazione e ossessioni di catalogazione.

Sempre di Montagut – e per piantare la bandierina nel territorio delle guide, pure -, esiste anche Ricordi di Parigi. Sì, sono botteghe in cui si può andare davvero.


William Goldman | La principessa sposa
Marcos y Marcos

Non capita tutti gli anni che un romanzo così divertente, giocoso e folle festeggi il mezzo secolo dalla prima pubblicazione e mi pare estremamente opportuno che chi ancora non teme i veleni di Vizzini o non conosce la perseveranza che ogni vendetta richiede si avvicini a questo libro per rimediare senza indugi. Amori! Roditori aggressivi! Pirati! L’idea stessa di avventura! Un narratore invadente che leva le parti noiose e ci lascia solo il meglio e ce lo spiega senza problemi! Un capolavoro, in ogni tempo. Quest’edizione contiene diversi materiali “extra” che raccontano – tra le altre cose – la trasposizione cinematografica e indagano più a fondo la magia meta-narrativa che rende così speciale questo libro.

Bonus track: un busto parlante di Inigo Montoya. Se non avete ucciso suo padre, potete anche non prepararvi a morire. Altrimenti OCCHIO.


Matteo Bordone | L’invenzione del boomer
UTET

Userò quel filibustiere di Bordone come apripista della sezione “gente che cerca di riflettere sulle umane relazioni nel doloroso punto d’intersezione tra società e luoghi preposti alla comunicazione e/o alla grottesca rappresentazione di noi stessi medesimi”. Insomma: chi siamo insieme agli altri e chi diventiamo online, all’incirca. Bordone indaga il tentacolare simulacro del boomer, cercando di risalire alla fortuna vastissima di questo costrutto.

Altre idee? Pietro Minto con Come annoiarsi meglio – ora in un’edizione aggiornata che esplora il flop del metaverso -, Problemi di Jonathan Zenti, Sei vecchio di Vincenzo Marino e La correzione del mondo di Davide Piacenza,


Storie sotto l’albero
Panini Comics

Non sono una grande estimatrice della corrente “c’è questa festa, eccoti un libro che parla proprio di quella festa”, ma riconosco l’importanza capitale degli abitanti di Topolinia e di Paperopoli. Questo volume di generoso formato è una raccolta di storie di Natale dall’universo di Topolino – c’è scritto DISNEY da tutte le parti, ma se dico TOPOLINO capiamo meglio – e ben si adatta sia a lettori e lettrici di vecchia data che alle nuove generazioni da irretire (come è giusto che sia).

Vi piace la roba di Natale a Natale? Non c’è problema. L’ultimo numero di Cose spiegate bene del Post potrebbe farvi comodo. Un’antologia di Dickens nelle consuete edizioni arrogantissime di Oscar Vault? Ma pure La malizia del vischio di Kathleen Farrell, un astuto ripescaggio di Fazi pieno di PARENTISERPENTI che si ritrovano a Natale per detestarsi fortissimo.


MP5 | Corpus
Rizzoli Lizard

MP5 ha sconfinato spesso e volentieri nella grafica editoriale – oltre ad aver firmato illustri copertine di podcast e la “visual identity” di molte cause estremamente pressanti e valenti. Questo art-book cataloga il “corpus” artistico di MP5 parlando proprio dei tanti corpi essenziali ma eloquentissimi che troviamo nel suo lavoro.


Leo Ortolani | Tarocchi
Feltrinelli Comics

C’è qualcosa che Leo Ortolani non sa fare? Chissà. In questo volume – che è più grande del tavolino da caffè che nell’immaginario collettivo dovrebbe servire a reggere proprio questo genere di libri – troviamo la sua rielaborazione artistica degli arcani. Ogni figura è accompagnata da un paragrafo esplicativo che fa immancabilmente ridere – ma anche riflettere sul destino. O forse anche solo ridere.

Se volete restare in territorio ortolanesco, non posso non rammentarvi le sue raccolte di recensioni cinematografiche a fumetti – Il buio in salaIl buio colpisce ancora – e Dinosauri che ce l’hanno fattaVi va di esplorare lo spazio insieme a lui? Ecco qua.
Ancora tarocchi? Ci sono quelli di Dalì. Com’era Dalì? Ve lo racconta Amanda Lear.


Joshua Piven – David Borgenicht | Worst Case Scenario
Blackie Edizioni

Se sentite l’impellente necessità di produrvi in regali UTILI, cosa può esserci di più utile di un manuale di sopravvivenza multidisciplinare con tanto di disegnini esplicativi e istruzioni chiare e lineari? Ecco. Da come saltare da un’auto in corsa e come difendersi da uno squalo, passando per tracheotomie, paracaduti che non si aprono e fallout nucleari, Worst Case Scenario è il tomo che fa per noi. Non ci salverà, ma DIAMINE LASCIATECI ALMENO PROVARE.


Volete donare un abbonamento? Fate bene. Qualche spunto:
il progetto Apri: racconti che giungono per corrispondenza e hanno proprio la forma di un plico di lettere/cartoline/biglietti scritti a mano. Poetico, magnifico, matto.
la versione “di carta” di Rivista Studio (sono 4 numeri all’anno e ognuno sviluppa un tema specifico).
L’Integrale: una rivista di cultura gastronomica che utilizza quel che mangiamo come meraviglioso pretesto per esplorare chi siamo.
Brillo: un trimestrale interamente dedicato al mondo dell’illustrazione e della grafica.
La Revue Dessinée: giornalismo a fumetti bellicosissimo.
audiolibri in quantità su Storytel, come da tradizione.

Volete donare qualcosa di libresco che non è precisamente un libro?
Date un occhio alle tre box tematiche nate dall’immaginazione di Maddalena Notardonato. La costante è che contengano un quaderno rilegato artigianalmente (e illustrato da lei), più altre meraviglie fatte a mano, dalle candele alla ceramica. Ce ne sono tre: Poesia, Romanzo, Saggio.
O “il nécessaire libroso” di Elinor Marianne.

Ma ci sono altre liste come questa qua? Certo.
il listone 2022
il listone 2021
il listone 2020
il listone 2019
libri per piccoli (con galassia di link ulteriori)

Ho finito.
Che Bublé v’accompagni anche se in copertina ho messo Mariah.

Esordirò con un’osservazione un po’ ridicola. La quarta di copertina m’aveva infuso un certo senso d’allarme perché Mio, la nostra protagonista, pare lì per lì motivatissima da un unico scopo: utilizzare la sua vista prodigiosa – per quanto fisiologicamente fondata – per attribuire un colore specifico a ogni singolo essere umano che incontra. E io, che sono arida e tendente all’assurdo, ho subito pensato ECCOCI QUA, UN ROMANZO SULL’ARMOCROMIA… MA IN GIAPPONE! Alla faccia della mia pochezza d’animo, però, Le vite nascoste dei colori di Laura Imai Messina – in libreria per Einaudi – si prefigge scopi ben diversi, con la delicatezza di un’ala di farfalla.

Che accade in questo libro? Dipende dall’occhio.
La dorsale principale – a livello di movimento di trama, almeno – è quella dell’incontro tra Mio e Aoi, che nasce come fortuita collisione tra cuori carezzevoli ma nasconde trame e predestinazioni che arrivano da lontano.
Mio è l’ultima discendente di una stirpe di creatori di kimono nuziali, l’indumento più complicato e ricco di significati simbolici della produzione indumentaria del Giappone tutto. La sua famiglia gestisce con sapienza un atelier specializzato in shiromukudalla tintura del tessuto alla vestizione della sposa. Mio è cresciuta sbirciando di soppiatto le giovani donne assistite dalla madre e dalla nonna, ma anche beandosi delle innumerevoli sfumature della stoffa. Il suo rapporto col colore è totalizzante, ma non tanto per sghiribizzo o ossessione. Mio è strutturata, proprio a livello ottico, per percepire una gamma cromatica molto più ampia del consueto e questa capacità di vedere il colore e di interpretarlo diventerà il suo cammino d’elezione, anche da grande. Il fatto che Mio veda più sfumature degli altri – e che cerchi di descriverle costruendo, di fatto, un vocabolario prodigioso che un po’ attinge dalla storia e un po’ vive d’accostamenti suggestivi – non la trasforma in una mazzetta Pantone ambulante, ma in una sensibilissima cartina tornasole che cattura anche quello che si agita sotto la superficie.

[Parentesi di puro fascino visivo: lo shiromuku è fatto così. La foto viene da qua.]

E Aoi? Aoi ha un’impresa di pompe funebri. Se la famiglia di Mio affianca chi, col matrimonio, sta per intraprendere una vita nuova, Aoi è custode dei riti che governano il corpo dei defunti e consolano i rimasti. È un ragazzo gentile, abituato a confrontarsi con le persone durante i momenti in cui meno vorremmo essere visti – mentre soffriamo, mentre ci separiamo da chi abbiamo amato. Anche nel suo caso, non pare sia un talento che nasce dall’allenamento o dal quella patina di cinismo disincantato che finisce quasi sempre per rivestire chiunque svolga un mestiere – e lo svolga bene – per un lungo lasso di tempo. Aoi non ha timore della morte perché è nell’accudire la vita – che si tratti di un giardino o di chi incontra – che si radica davvero il suo talento. E Mio, che sta invece al mondo col freno a mano tirato, timorosa di scoprirsi, di sbilanciarsi nel sentimento e di finirne incenerita come già ha visto accadere, più che alla vita che prosegue pensa al passato che non si può più modificare. A paralizzarla, forse, è la vastità delle possibilità che intravede nello spettro cromatico – che si tratti di fiori o di anime – che rende ricchissimo ma anche soverchiante il mondo in cui si aggira. L’unico a cui non riesce ad attribuire un colore, però, è proprio Aoi. Ed è da lì che comincerà il loro cammino.

Mi sono ingrovigliata già a sufficienza su Mio e Aoi, ma il loro incontro non è l’unica tesserina del mosaico. È un libro che parla di famiglia e di identità, di ricordi inattendibili – perché filtrati dalle sensazioni che un ricordo inevitabilmente ingloba, di responsabilità, scelta, eredità e sacrificio. Come il colore di una persona poco si intuisce se quel dono ci manca, tanto di quello che è davvero decisivo può restare taciuto e sepolto, anche se modifica in maniera irreparabile la nostra rotta.
Insomma, se il nucleo sono Mio e Aoi – e i loro sguardi complementari -, tantissimo fa anche l’atmosfera e l’accurata levità di Laura Imai Messina. Parte del fascino che, da lettori “altri”, attribuiamo a un romanzo ambientato in Giappone si annida anche in quello che di quei posti ci viene permesso di scorgere, credo. La precisione dello sguardo di Mio non troverebbe espressione senza una cura analoga della parola e del contesto. Quel che ci viene restituito è un Giappone fatto di piccoli quadri ricchi di dettaglio che mettono in comunicazione il nuovo con l’antico, la tradizione col quotidiano. Già l’esplorazione dei colori è un campo di gioco significativo, perché riesce ad abbracciare sia estetica che bagaglio simbolico, radicato in una cultura che col colore cercava di catturare l’armonia, ma organizzava anche il funzionamento gerarchico dei suoi gruppi sociali, tanto per fare un esempio. Ed è mettendo in fila tanti minuscoli moti dell’animo e facendoci pensare a quale mai potrebbe essere la sfumatura della parte posteriore della foglia del salice o del fondo di un armadio che Laura Imai Messina traccia per noi la parabola volubile e complessa di un amore che sboccia. E quando accade? Quando, finalmente, scegliamo di mettere da parte la paura e di correre il rischio di ricorrere alla verità… svelando i nostri veri colori.