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Tegamini, il blog di Francesca Crescentini
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    Francesca Crescentini è nata a Piacenza nel 1985. Non disponendo dei mezzi sufficienti per allestire una wunderkammer regolamentare, nel 2010 ha fondato Tegamini, un blog a metà tra un diario di bordo e un contenitore curioso. Dopo aver militato nel marketing editoriale e aver lavorato come digital copywriter, dal 2016 Francesca è traduttrice e content creator a tempo pieno. Vive a Milano con la sua famiglia e una quantità allarmante di piante.

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    • Ho una lunga lista di storture che non volevo si riaffacciassero, ora che c’è un bambino nuovo. La prima è senza dubbio la sensazione di non essere presente, di farmi mangiare dalla risoluzione delle incombenze pratiche e di sbrigarle a ciclo continuo senza pensare, guardandomi da fuori. Ci sei, ma stai sperando di essere da un’altra parte. Ci sei, ma misuri il tempo in base a quanto credi che te ne venga sottratto. Ci sei, ma percepisci male lo spazio e ti pare che il tuo sia diventato un angolino. A questo giro mi sono accorta che il mio spazio non è una frazione di tutto lo spazio che c’è. Non ho un confine e non ho un cantuccio dove mi ripongo a intermittenza mentre faccio quello che serve fare. Non sto più vagando con una bandiera in mano senza sapere bene dove piantarla, perché da qua all’orizzonte è tutta roba mia. C’è dell’accidentato e c’è del panorama da cartolina, ma c’è in prima battuta una capacità un po’ più spiccata di rivendicare questo grande paesaggio mentre ci ruzzolo in mezzo. Credo che tanto dipenda dalla fiducia accumulata, dalla familiarità che si trova nel ripetere un gesto che abbiamo assimilato, da una visione complessiva più ampia di quello che può capitare - perché è già capitato e non va tutto inventato da capo. È come se, trovando già risposte per tamponare le falle pratiche, siano rimaste energie per esistere con più benevolenza nel presente. Con un bambino molto piccolo il tempo si deforma - non passa mai e passa velocissimo - ma se ci sono, se sono presente davvero, mi pare di non subirlo. Lo percepisco come un grande fenomeno naturale, come un temporale che si guarda da un riparo solido e asciutto. Vorrei averlo saputo costruire prima, ma vedendo quello che vedo ora - e come lo vedo - torno anche a quel che c’è stato… e finalmente mi levo di dosso i vestiti bagnati e me ne metto di nuovi. E vanno bene, perché dentro ci sono veramente anch’io.
    • Perché no, i neonati non vanno in vacanza. ❤️
    • Trovo difficile parlare di contentezza perché ho paura di causare interferenze. Somiglia un po’ a una forma di scaramanzia, forse. Sto disimparando a mettere le cose che succedono sulla bilancia e a considerare necessario che a fronte di qualcosa di brutto debba per forza arrivarmi qualcosa di felice. È una vecchia abitudine che credo dipenda dal bisogno costante di doversi meritare il buono. Guarda qua, ci ho lavorato sodo. Guarda qua, ecco la mia lista di ostacoli superati. Se penso di essere stata “brava” e di aver fatto il mio per costruire mi viene anche da credere che quel che di positivo arriva non solo risponda a un meccanismo chiaro di causa-effetto ma che abbia anche una qualità più solida e resistente. Non può sparire e non possono portartelo via, se diamo retta a questa forma di fede nella correttezza a lungo termine del destino. Ma è vero? Mi sa di no. Cosa governo, alla fin fine? Come reagisco a quel che arriva, probabilmente. E se è verificabile che certe cose sono il prodotto di sforzi mirati, ce ne sono altre che son troppo grosse - nel bello e nel brutto - per dipendere davvero da come intervengo sul cosmo. I prodigi fanno il loro senza badare a me, funzionano in un’economia diversa. I doni sono doni proprio perché arrivano senza condizioni. Mi fanno paura anche per quello, perché non dipendono da me. C’è un terrore molto specifico che si scatena quando li accolgo, ma è possibile che inneschino anche qualcosa che mi fa ancora più bene. Forse non è così sbagliato rispolverare la bilancia, perché nel provare a meritare anche quello che non speravamo arrivasse un po’ si migliora, magari, ci si prende cura con più energia e convinzione dello spicchio piccolo che davvero si controlla. Io ho sempre paura. Di tutto. E va bene, perché ho tantissimo da proteggere. Riuscirci, essere capace di farlo - quello sì, dipende da me.
    • Si sono organizzati. Comandano una legione di pupazzini sonagliosi di una tenerezza vergognosa. Siamo destinati a soccombere. ❤️
    • [INSERIRE INSOSTENIBILE SOTTOFONDO DI CICALE.] 🌊
    • Ci stiamo impegnando fortissimo a non fare niente di straordinario. ☀️❤️ 🌊
[La faccia di Cuore credo sia spiegabile con “fai smorfie orrende per generare ilarità in neonati molto esigenti”].
    • Son sempre astigmatica e mi trucco con la stessa destrezza di un macaco, ma se c’è una roba che ho capito può aiutarmi a compensare questi (e innumerevoli altri) deficit è la seguente: LA BASE SIGNORA MIA DEVE FAR BENE LA BASE. È vero, maledizione. I tre quarti dell’effetto “dai, sembro sana e vispa, mi vedo bene!” arrivano da lì. In questo magistrale montaggio troverete un utilizzo pratico della linea Hydragenist di @lierac_italia per preparare degnamente la faccia - AKA idratare, uniformare e illuminare senza lucidarsi come capitoni - e anche il make-up che eseguo col pilota automatico e a cui ricorro praticamente sempre. I gioiosi  Hydragenist sono a base di acido ialuronico e siero, crema e contorno occhi sono di una piacevolezza rara da stendere - leggeri e freschi, le uniche caratteristiche che son disposta a tollerare d’estate. Efficaci? Efficaci. Sogno di poter un giorno apporre il sigillo “BELLA DEL PAESE-APPROVED” sulle cose che giovano al mio incarnato. 😎❤️💃🏼
    • Ottone si è appena recato all’anagrafe felina per chiedere ufficialmente di essere ribattezzato ERODE. 🔥
    • Il tuo neonato irradia un calore pari a quello di mille supernove? Lo ami tantissimo ma coccolarlo - come lui BRAMA - tende a farti transitare per direttissima dallo stato solido a quello gassoso? E MANGIATI UN BISCOTTO-GELATO. Refrigerio! Bontà! Ingredienti d’alta quota! 
🥛❤️🏔 
P.S. Non è necessario dover gestire un Dariottero per far bellamente merenda con i nuovi gelati Loacker, che approda con i suoi classiconi (la crema al latte alpino, la Tortina e il Napolitaner alla nocciola) nei nostri freezer grazie alla saggia alleanza produttiva con Sammontana. I neonati resteranno incandescenti, ma almeno voi vi ritemprerete un po’. 😎

@loacker_italia
@gelatisammontana 
#gelatochebontà #Sammontana #LoackerItalia

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  • Perché no, i neonati non vanno in vacanza. ❤️
  • Trovo difficile parlare di contentezza perché ho paura di causare interferenze. Somiglia un po’ a una forma di scaramanzia, forse. Sto disimparando a mettere le cose che succedono sulla bilancia e a considerare necessario che a fronte di qualcosa di brutto debba per forza arrivarmi qualcosa di felice. È una vecchia abitudine che credo dipenda dal bisogno costante di doversi meritare il buono. Guarda qua, ci ho lavorato sodo. Guarda qua, ecco la mia lista di ostacoli superati. Se penso di essere stata “brava” e di aver fatto il mio per costruire mi viene anche da credere che quel che di positivo arriva non solo risponda a un meccanismo chiaro di causa-effetto ma che abbia anche una qualità più solida e resistente. Non può sparire e non possono portartelo via, se diamo retta a questa forma di fede nella correttezza a lungo termine del destino. Ma è vero? Mi sa di no. Cosa governo, alla fin fine? Come reagisco a quel che arriva, probabilmente. E se è verificabile che certe cose sono il prodotto di sforzi mirati, ce ne sono altre che son troppo grosse - nel bello e nel brutto - per dipendere davvero da come intervengo sul cosmo. I prodigi fanno il loro senza badare a me, funzionano in un’economia diversa. I doni sono doni proprio perché arrivano senza condizioni. Mi fanno paura anche per quello, perché non dipendono da me. C’è un terrore molto specifico che si scatena quando li accolgo, ma è possibile che inneschino anche qualcosa che mi fa ancora più bene. Forse non è così sbagliato rispolverare la bilancia, perché nel provare a meritare anche quello che non speravamo arrivasse un po’ si migliora, magari, ci si prende cura con più energia e convinzione dello spicchio piccolo che davvero si controlla. Io ho sempre paura. Di tutto. E va bene, perché ho tantissimo da proteggere. Riuscirci, essere capace di farlo - quello sì, dipende da me.
  • Si sono organizzati. Comandano una legione di pupazzini sonagliosi di una tenerezza vergognosa. Siamo destinati a soccombere. ❤️
  • [INSERIRE INSOSTENIBILE SOTTOFONDO DI CICALE.] 🌊
  • Ci stiamo impegnando fortissimo a non fare niente di straordinario. ☀️❤️ 🌊
[La faccia di Cuore credo sia spiegabile con “fai smorfie orrende per generare ilarità in neonati molto esigenti”].
  • Son sempre astigmatica e mi trucco con la stessa destrezza di un macaco, ma se c’è una roba che ho capito può aiutarmi a compensare questi (e innumerevoli altri) deficit è la seguente: LA BASE SIGNORA MIA DEVE FAR BENE LA BASE. È vero, maledizione. I tre quarti dell’effetto “dai, sembro sana e vispa, mi vedo bene!” arrivano da lì. In questo magistrale montaggio troverete un utilizzo pratico della linea Hydragenist di @lierac_italia per preparare degnamente la faccia - AKA idratare, uniformare e illuminare senza lucidarsi come capitoni - e anche il make-up che eseguo col pilota automatico e a cui ricorro praticamente sempre. I gioiosi  Hydragenist sono a base di acido ialuronico e siero, crema e contorno occhi sono di una piacevolezza rara da stendere - leggeri e freschi, le uniche caratteristiche che son disposta a tollerare d’estate. Efficaci? Efficaci. Sogno di poter un giorno apporre il sigillo “BELLA DEL PAESE-APPROVED” sulle cose che giovano al mio incarnato. 😎❤️💃🏼
  • Ottone si è appena recato all’anagrafe felina per chiedere ufficialmente di essere ribattezzato ERODE. 🔥
  • Il tuo neonato irradia un calore pari a quello di mille supernove? Lo ami tantissimo ma coccolarlo - come lui BRAMA - tende a farti transitare per direttissima dallo stato solido a quello gassoso? E MANGIATI UN BISCOTTO-GELATO. Refrigerio! Bontà! Ingredienti d’alta quota! 
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P.S. Non è necessario dover gestire un Dariottero per far bellamente merenda con i nuovi gelati Loacker, che approda con i suoi classiconi (la crema al latte alpino, la Tortina e il Napolitaner alla nocciola) nei nostri freezer grazie alla saggia alleanza produttiva con Sammontana. I neonati resteranno incandescenti, ma almeno voi vi ritemprerete un po’. 😎

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