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Game of Traumas: il karma è una menzogna

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Ci sono gli spoiler della quinta stagione. Regolatevi, che ormai siete grandi.

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Dopo aver visto tutte e dieci le puntate, mi sono resa conto che la sensatezza della quinta stagione di Game of Thrones è inversamente proporzionale al grado di ubriachezza di Tyrion Lannister. Più Tyrion è sbronzo, meglio vanno le cose. Se Tyrion sfiora il coma etilico, la trama di Game of Thrones ci guadagna in struttura, sana complessità, mistero e solidità narrativa. Per dire, i primi episodi, con Tyrion che si regge a malapena in piedi e vomita a spruzzo sul tappeto, mi hanno fatto ben sperare. Pensa un po’, mi dicevo, tutti i personaggi sembrano aver raggiunto un nuovo punto di partenza! Chissà quante vicende super intriganti ci attendono! Che combineranno, cosa scopriranno, chi diventeranno! Quali mirabolanti incontri ci riserverà il destino? Non vedo l’ora di scoprirlo, sono presa troppo bene! Sarà un successo!
E invece.
Col passare del tempo – e con la diminuzione del tasso alcolemico del buon Tyrion -, è andato tutto a farsi fottere.
Non solo non è successo quasi niente, ma quel poco che è successo era quasi sempre sbagliato. Capisco che Martin, gli sceneggiatori e il Dio dell’Antico Testamento vogliano inculcarci l’idea che la vita è ingiusta, crudele, spietata e per nulla meritocratica, ma non riesco veramente ad accettare che ogni avvenimento si trasformi in uno sputo in faccia alle più basilari norme karmiche dell’universo.

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La quinta stagione di Game of Thrones, riassunta in una sola espressione facciale.

Stannis, quella scema di sua moglie e quella vacca piromane coi capelli rossi han dato fuoco a una bambina adorabile.
Sansa Stark è riuscita, non si sa come, a sposarsi con l’ennesimo squilibrato. Joffrey, in confronto a Ramsay Bolton, era Jigglypuff. E lei? Lei zero. È di un’inerzia esasperante. Incassa, soffre, piange. La maltrattano, la violentano, la chiudono in camera sua. E lei niente. La risolve buttandosi giù delle mura del castello. E tanti saluti. Sarà morta davvero? Spero di no. Se è viva, possiamo ancora prenderla a schiaffi.
Brienne conferma la sua intrinseca inutilità. Non solo ha portato una sfiga nera a tutti i malcapitati che ha servito, ma si è anche assentata nell’unico istante in cui poteva far del bene a qualcuno. Certo, mi rallegro del fatto che Stannis Baratheon sia stato squalificato dal più grande gioco dell’oca dei Sette Regni, ma avrei preferito che morisse per i cavoli suoi, senza far perdere tempo a un personaggio che, finalmente, aveva qualcosa di sensato da fare. Anche qua, furia e tormento.
Arya Stark, in tutta franchezza, non si capisce che cosa stia facendo. Sono felice che i suoi piccoli propositi di vendetta stiano procedendo, ma il Dio Multifaccia ha sonoramente rotto le palle. Mezza stagione a sorbirci Arya che spugna cadaveri, spazza il pavimento e vende ostriche a gente di cui non potrebbe importarci di meno. Fa una roba un po’ interessante – piantare coltelli negli occhi a un essere spregevole – e a smenarci è lei. Mai una gioia.
Il povero Jaime Lannister – uno che nella vita ha già la sfortuna di essersi innamorato della donna più astiosa di Westeros – la prende in quel posto nel momento più felice della sua complicata esistenza. Lo so che sei mio padre… e ti voglio bene, non preoccuparti! Ognuno ha i suoi problemi, ma io sono cresciuta a Dorne e sono una persona comprensiva. Papà! Papà, abbracciami, sono contenta! E niente, anche quella sventurata di Myrcella ci abbandona senza un lamento. Mi dispiace per lei e pure per quel suo meraviglioso abito rosa mega-vaporoso e svolazzante. E craniate nel muro per Jaime.
La sventatissima regina Cersei, invece, ha preso bene il matrimonio di quel tontolone di Tommen. Tua moglie è un po’ troppo carina, astuta e frizzante per non indispormi profondamente, figlio adorato. La neutralizzerò grazie a un gruppo di fanatici religiosi che finiranno per imprigionarmi, umiliarmi oltre il limite dell’umano e raparmi a zero. Per concludere l’opera, mi spoglieranno nuda e mi costringeranno a tornare scalza al castello con una monaca sadica che grida SHAME a ogni mio passo e una folla inferocita che mi tira la cacca in faccia. Un capolavoro di strategia.
DENERIS, dopo aver percorso miliardi di chilometri, ha deciso di fermarsi in una città di rilevanza geopolitica assolutamente nulla. Mereen. Ma chi ti caga, Mereen. Una stagione dedicata alle imprescindibili lotte di classe che tormentano il popolo di questo luogo lontano e sconosciuto. Una stagione con due draghi in cantina e un Drogon in piena fase VAFFANCULO MADRE che va a farsi i giretti dove gli pare, senza un’anima che gli insegni come si sta al mondo. E come finisce? Finisce con un drago che russa e DENERIS che va a spasso per un prato in un luogo ancor più remoto e irrilevante di Mereen. Un luogo così impervio e inutile che non ha nemmeno un nome. Così impariamo a lamentarci.
In un universo dove Ramsay prospera e Jorah viene scacciato con disonore ogni volta che apre bocca – e grazie al cielo è un tipo taciturno -, il fatto che Jon Snow venga pugnalato a morte da un ragazzino rancorosissimo mi sembra il minore dei problemi. Vi dirò, la morte di Jon Snow mi ha scioccata – cribbio, sono una persona anch’io -, ma non mi ha particolarmente rattristata. Più che altro perché tifo per l’avanzamento della storia… e Jon Snow non mi è mai sembrato un personaggio capace di inserirsi in qualche modo nel pentolone delle ostilità generali per la conquista del mondo. Da questo punto di vista, sono contenta che Tyrion e Varys – si scriverà così? – abbiano raggiunto DENERIS, sono contenta che Lord Baelish sia sopravvissuto e che Cersei sia uscita di galera. E sono colpitissima dall’esercito dei ghiaccioloni-zombie – capitanato dal Darth Maul dei frigoriferi -, ma la sfiducia comincia ad attanagliarmi. Sono di nuovo tutti sparpagliati. Non c’è giustizia. Non c’è nulla che mi faccia intravedere un remoto senso logico, una fine, qualcosa in cui sperare. Sarò poco lungimirante io, ma mi metto davanti a Game of Thrones ed è come guardare una comitiva di studenti universitari sconvolti dall’LSD che giocano a Risiko su una zattera in fiamme. La cosa che mi preoccupa di più, comunque, è che non mi sognerei mai di abbandonarli al loro fosco destino e, nonostante tutto, continuerò a guardare il maledetto Trono di Spade, dovessero ammazzare pure me. Perché, in fondo, ce lo meritiamo.

9 Comments

  1. Jon Snow non ti è “mai sembrato un personaggio capace di inserirsi in qualche modo nel pentolone delle ostilità generali per la conquista del mondo”? credo SPOILER che la prossima stagione ti farà cambiare idea! 🙂

    Tanti cuori e un arcobaleno di gattini ad Arya, le sue ostrichette e le pugnalate nella fazza (personaggio preferito n. 1), al mitico Ragno Varys e ai suoi siparietti comici con Tyrion (personaggi preferiti n. 2 e 3) e una spalata di cacca fumante su DENERIS, i cacchio di draghi, gli Unsullied senza pipino e Mai-Una-Jorah che hanno frantumato i cosiddetti per tutta la stagione!

    Vogliamo parlare della scena in cui tutte le maschere del Carnevale di Venezia avevano accerchiato nell’arena Tyrion, Jorah, Missandei e Danaerys…e poi, subito dopo che tutti hanno fatto OOOH! vedendo l’ultima a cavallo di un drago…no, niente, gli altri non li hanno ammazzati perchè era ora di tornare a casa! WTF?!?!

    • 😀
      Non ho letto i libri, quindi IGNORO bellamente il destino del povero Jon Snow. Così come siamo messi adesso, la sua dipartita non mi sembra catastrofica per l’equilibrio generale della narrazione. Se trovano il modo per farlo risorgere e diventare importantissimo, sarò la più contenta del mondo. Qui si tifa per la trama, diamine <3
      Sul resto hai perfettamente ragione.
      CUORI.

  2. Senz’altro una stagione un po’ fiacca: una stagione di attesa però propedeutica a grandi sconvolgimenti.

    Ecco qui alcuni spunti che mi vengono in mente da questa stagione (Disclaimer: non ho letto i libri di George Martin).

    >> Più che altro perché tifo per l’avanzamento della storia… e Jon Snow non mi è mai sembrato un personaggio capace di inserirsi in qualche modo nel pentolone delle ostilità generali per la conquista del mondo.

    Qui ti sbagli di grosso.

    Sono d’accordo che il suo personaggio, con il suo buonismo e i suoi tormenti adolescenziali, non sia tra i più interessanti visti finora.

    Però la morte di Jon Snow è foriera di grandi potenzialità nell’avanzamento della storia.

    Diamo per scontato il fatto che non ci siamo affatto tolti di torno il personaggio di Jon Snow, ancorché morto, visto che da quelle parti è appena arrivata una Strega che fa parte di una cricca in grado di resuscitare i morti.

    Piuttosto, con la sua morte ci siamo levati dalle scatole una volta per tutte l’affiliazione al “clan dei corvi”, che Jon ha giurato di servire fino alla morte… ma non si dice mica nulla, su come ci si deve comportare una volta resuscitati: morto è morto, quindi il giuramento ai corvi è bello concluso
    (e vorrei pure vedere, visto che l’hanno ammazzato).
    E con questa mossa ci siamo tolti dallo stallo un personaggio, che altrimenti sarebbe rimasto bloccato lì, al Castello Nero.

    Quindi nella prossima stagione avremo un personaggio bello incazzato, che deve vendicarsi perché gli hanno sterminato quasi tutta la famiglia adottiva (gli Stark)…

    Però su Jon Snow aggiungerei un altro paio di riflessioni (deduzioni dalla trama attuale, non avendo letto i libri):
    il nostro caro integerrimo Eddard Stark (Ned) non ha mai detto con chi ha tradito la moglie, quindi non si sa di chi sia figlio Jon Snow; peraltro le volte che si sono visti insieme non gli ha mai mostrato affetto smodato; infine il caro Ned ha sempre mostrato un’enorme devozione nei confronti del sepolcro della sorella che si trova nelle cripte di Grande Inverno.

    E, allora mettiamo insieme tutti gli elementi e tiriamo le somme: Jon non è affatto figlio di Ned, ma di sua sorella. E di chi altri allora?
    Non ricordo nel dettaglio tutte le vicende dei Sette Regni, ma mi sembra di ricordare una cosa del genere: che un Targaryen rapì la sorella di Ned e questo causò la guerra, dal momento che la sorella di Ned era promessa a Robert Baratheon (poi diventato re).

    Verrà allora fuori che Jon Snow è il figlio di questo rapimento. Magari verrà pure fuori che era amore e che ci fu legittimo matrimonio, così abbiamo un nuovo scintillante pretendente al Trono di Spade.

    Naturalmente la sorella di Ned è morta partorendo Jon, e questo spiega l’antipatia che Ned aveva per Jon (visto che da quelle parti i figli che fanno morire le madri nel parto sono sempre visti malaccio – vedi Tyrion Lannister).

    Una veloce ricerca su internet, conferma che questa teoria già esiste (come sempre su internet: non bisogna re-inventare la ruota, c’è già chi c’ha pensato):
    http://www.vox.com/2015/5/4/8543525/jon-snow-mother

    (Sì, ma se è figlio di un Targaryen perché Jon Snow non è biondo?).

    Bene! Ma se Jon Snow è il figlio nascosto di un Targaryen abbiamo già bello che pronto il gran finale del Trono di Spade (almeno tra altre 5 stagioni, però).
    Dopo incredibili vicende e una battaglia in cui rutilanti draghi fiammeggianti arrostiranno enormi ragni ghiacciati, Jon Snow (che – tra l’altro – è nipote di Deneris Targaryen) sarà il nuovo re dei Sette Regni.

    Ci sono quindi buone probabilità che Jon Snow sia un personaggio chiave nelle prossime stagioni.

    Ma torniamo al futuro prossimo e lasciamo da parte il futuro remoto.

    Tra l’altro: ci stiamo forse dimenticando che, dopo la morte di Stannis, adesso il regno dei Baratheon non ha un governante, né un reggente? Inoltre proprio negli ultimi episodi la Strega Rossa ha detto di aver visto le insegne della casa Bartheon trionfare su Grande Inverno bruciante. Ecco allora quello che succederà: il nuovo reggente del regno dei Baratheon (Jon Snow? Dito Corto, che ha anche già un’altra armata a disposizione?) marcerà e trionferà contro Grande Inverno, adempiendo così alla visione della Strega Rossa. Possibile che tra gli alleati ci ritroviamo anche gli Uomini di Ferro guidati da Rick (ah sì: Sansa e Rick non è detto che siano morti… Ma poi: siamo sicuri che Stannis sia morto veramente? Si è visto Brianne menare il fendente, ma non il cadavere di Stannis… che gli sceneggiatori del Tono di Spade abbiano adottato questo simpatico espediente da telefilm anni ’60: di farti pensare cioè che sia sopraggiunta la catastrofe, per poi cambiare leggermente il finale dell’episodio precedente?).

    Inoltre: a qualcuno è sfuggito che Daenarys Targaryen è di nuovo circondata da una simpatica orda di Dothraki?
    A questo proposito faccio notare che per catturare un personaggio ricercato di solito si muove una singola pattuglia, non l’intero esercito… e quindi se un intero esercito va incontro a un personaggio, di solito lo fa per riconoscerlo come proprio generale (o in questo caso – capo dell’orda -).
    E così la nostra Daenarys Targaryen ha di nuovo un esercito e finalmente si è tolta da quella fogna di Mereen.

    Quindi alla fine di questa stagione, che è stata senz’altro una stagione lenta e di “attesa”, ci ritroviamo due dei personaggi principali smarcati e liberi di compiere le azioni più incredibili, mentre finora li avevamo entrambi in situazioni di stallo.

    Concludo con una riflessione su Cercei: che cioè armare una falange di fanatici religiosi per sconfiggere i proprio nemici, ma ottenendo in cambio l’effetto imprevisto di essere la vittima dei fanatici religiosi stessi, mi ricorda vagamente qualcuna delle lungimiranti strategie geopolitiche adottate negli ultimi decenni da qualche intelligence di qualche superpotenza del mondo reale (a buon intenditor)…

    Che altro?

    Valar Morghulis, direi.
    (a cui si risponde con “a sòreta”). 🙂

  3. Mi è venuta in mente un’altra cosa da aggiungere al mio lungo, e peraltro di per sé inutile, commento precedente.

    E allora – inutilità per inutilità – aggiungiamola questa cosa, sperando che la padrona di casa non me ne voglia troppo.

    Quello che proprio non ho capito in questa stagione sono le azioni di “Dito Corto”:
    perché salvare Sansa Stark – peraltro con un salvataggio rischiosissimo -, prometterle amore e salvezza (?!), per poi ficcarla in un altro posto altrettanto pericoloso (casa Bolton).
    Perché?
    O – visto il personaggio – per conseguire quale vantaggio?
    bohh?

    • Sulla faccenda di Jon Snow, se può consolarti, hai perfettamente ragione. La roba dei Corvi era diventata esasperante. Viste le carneficine precedenti, però, non speravo in una resurrezione capace di dare un senso alla sua esistenza, ma spero davvero che vada come ci hai saggiamente spiegato. Per il resto, ti consiglio di aprirti immediatamente un blog. Hai un sacco di cose da dire – e pure molto più sensate delle mie. <3

      • oh… grazie per l’apprezzamento… (e per il velato consiglio di non imbrattare troppo queste pareti 🙂 )

        Peraltro per il blog: eoni prima che esistessero i blog, ebbi un sito personale, poi lo chiusi perché era faticoso aggiornarlo a mano…

        poi aprii un blog, poi lo chiusi:

        i lettori non c’erano; il blog aveva un tono semi-professionale, sicché era sempre impegnativo scrivere qualcosa di vagamente sensato; il tempo tra lavoro e famiglia era poco; gli hacker tentavano di usare il blog per entrare sul server… e io a un certo punto fui schiacciato dall’incommensurabile inutilità del tutto (non del tutto cosmico in questo caso, ma del tutto relativo al blog… 🙂 ).

        Così – preferendo tutto sommato nel tempo libero giocare a scacchi a distanza – il blog lo lasciai poi chiuso.

        • No, no. Mica cercavo di scacciarti. I commenti sono sempre apprezzati. Insomma, sono una persona molto schietta… t’avrei detto “levati dalle palle”. Facciamo così: apri e chiudi il blog che ti pare, qua nei Tegamini sei comunque il benvenuto.
          🙂

  4. Ho chiacchierato ieri con una amica, anche lei appassionata del Trono di Spade e mi sono accorto che non ha colto un particolare importante.

    Mi ha chiesto: “Ma invece secondo te chi è quel cavaliere che prende in braccio Cercei alla fine della serie?”
    “Ma, diamine!”, ho risposto: “ovviamente è la Montagna”.

    Spero che non sia sfuggito ai più che il fidato alchimista di Cercei, il nuovo membro del Consiglio ristretto, ha giocato con il cadavere della Montagna come un novello Dr. Frankestin (” C’è più probabilità di rianimare questo bisturi che riparare un sistema nervoso spezzato!” 🙂 )…
    Così adesso ci ritroviamo anche qui il nostro bel cadavere animato, pronipote di Mary Shelley (ché poi, se leggete il romanzo originale – https://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein – è completamente diverso dalla vulgata che viene diffusa sulla storia di Frankenstein).

    Tornando al Trono di Spade: infatti se guardate negli interstizi dell’elmo del cavaliere che prende in braccio Cercei, si vede della bellissima carne livida e cinerea, color carne morta, secondo la collezione primavera-estate 2015…