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Quattro salti in padella

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MADRE non crede nei surgelati. Anzi, se proprio devo dirla tutta, MADRE non si fida dei surgelati. Sono troppo semplici, troppo immediati. Deve per forza esserci sotto qualcosa. Una roba che la butti in padella e dopo sei minuti è pronta? Stregoneria! Veleno! La Findus vuole annientare l’umanità! Presto, facciamo i bagagli e ritiriamoci in campagna! Zapperemo la terra e ci nutriremo di bacche, radici e ortiche. E buttiamo anche il forno a microonde! MADRE, alla fin fine, non crede neanche nei condimenti. Cucina molto bene, ma l’unto la terrorizza. Così come il fritto. E il burro. Se deve fare una torta che richiede l’utilizzo di 200 grammi di burro, MADRE – borbottando stizzita – ce ne mette 50. E le sembrano pure un’esagerazione. Nessuno ha ben capito come facciano a stare insieme, le sue torte. Il burro ci vuole anche per legare gli ingredienti, per rendere il dolce più morbido. A MADRE non interessa. Pur di evitare i canonici 200 grammi di burro, passa il pomeriggio ad accanirsi sull’impasto. Impasta furiosamente fino ad arrivare dove nessun Bimby è mai giunto prima. La forza bruta come sostitutivo del burro. A casa mia si può. E guai a chi si lamenta. La roba soffice è per gli scemi. A noi non interessa, noi siamo in grado di masticare anche i sassi.
Comunque, ieri – che era Pasqua – siamo andati a pranzo da MADRE e dal mio papà. E abbiamo scoperto una nuova, strabiliante sfumatura dell’ascetismo culinario di MADRE.

TEGAMINI – MADRE, l’arrosto è buonissimo.
MADRE – Ci credo, è filetto di vitello…
AMORE DEL CUORE – È vero, Valeria, è proprio buono. Ce n’è ancora?
MADRE – Francesca, posso dargliene un’altra fetta? Ne ha già mangiate quattro…
TEGAMINI – Non sono mica la sua dietologa. Dagli l’arrosto, santo Dio.
IL MIO PAPÀ – Francesca, prendigli anche due patate.
TEGAMINI – Ecco cosa volevo dirti, MADRE. Anche le patate sono molto meglio del solito. Cioè, lo sai che hai problemi con le patate, no?
IL MIO PAPÀ – Durissime. Asciutte. Secche.
TEGAMINI – Infatti. Queste qua sono quasi morbide. Sono un po’ insipidine, ma non c’è paragone.
MADRE – Sai che conquista. Tuo padre mi ha obbligata a comprare quelle surgelate.
AMORE DEL CUORE – Le Patate Saporite! Noi le mangiamo sempre.
TEGAMINI – Per forza. Cosa faccio? Sto lì cent’anni a pelare patate? E poi le tagli, le cuoci, le inforni, le condisci… ciao. Non sono mica in pensione. Non sono mica il mozzo della nave.
IL MIO PAPÀ – Quello che le ho detto io. Hai già cucinato tutta questa roba, Valeria, piglia due patate surgelate e siamo a posto. Sono anche buone.
MADRE – …sarà.
AMORE DEL CUORE – Ma quali sono? Quelle della Findus? Non mi sembra. Sono un po’ diverse da quelle che abbiamo provato noi.
TEGAMINI – E le abbiamo provate TUTTE.
MADRE – …
IL MIO PAPÀ – Sono diverse?
TEGAMINI – Direi.
IL MIO PAPÀ – Tua madre ha aperto la busta, ha versato le patate nella padella e poi s’è accorta che c’erano quelle mattonelline lì, quelle un po’ verdine.
MADRE – Che schifezza. Chissà che cos’erano.
TEGAMINI – Il condimento, MADRE. Che altro doveva essere.
IL MIO PAPÀ – Eh. Lei ha preso le mattonelline e le ha buttate via.