Weekly Wishlist

Weekly Wishlist #5

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Direi di cominciare subito con l’oggetto più inspiegabile della wishlist di questa settimana. Perché nemmeno io so bene da dove provenga questo irrefrenabile bisogno di piazzare sulla mensola dei DVD il cofanetto completo delle sette gloriose e indimenticabili stagioni di Buffy l’Ammazzavampiri, il telefilm che rimarrà – temo – il mio preferito di sempre. Me lo voglio riguardare tutto, dalla prima all’ultima puntata. Voglio continuare a detestare Angel e a tifare tantissimo per Spike. Ci sono mille cose che non mi ricordo più – le prime stagioni le avrò viste quand’ero ancora alle elementari, fra un po’ – e lo trovo intollerabile. VOGLIO QUESTI BENEDETTI DVD PERCHÉ NON C’É UNO STRACCIO DI COSO ONLINE TIPO NETFLIX DOVE POSSO VEDERE BUFFY. E VA BENE CHE È COMINCIATO NEL 1997, MA MI PARE ASSURDO CHE NON ESISTA UN BLU-RAY RESTAURATO! È UNO SCANDALO, NON CI MERITIAMO LE PETTINATURE FAVOLA DI SARAH MICHELLE GELLAR! DOVEVI LASCIARCI SPROFONDARE ALL’INFERNO, BUFFY! GUARDA CHE ROBA, FA SCHIFO PURE L’IMMAGINE DEL COFANETTO. TUTTO QUESTO È UN SACRILEGIO BELLO E BUONO!

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Bene.
Sono calma.
Riprendiamo.

Nonostante La bella e la bestia con Emma Watson e il buon Matthew di Downton Abbey mi abbia fatto sbadigliare come nulla al mondo – seriamente, la noia che ho provato era solo parzialmente mitigata dalla continua necessità di domandarmi perché mai la povera Belle dovesse andare in giro con la gonna mezza tirata su da una parte -, comunque, il film non mi è piaciuto, ma ho scoperto che la Disney ha incaricato Christopher Kane di sfornare una costosissima capsule collection tematica, assai tamarra. E mi sono immediatamente invaghita della felpa col faccione pietrificato della Bestia. Il vero amore è orbo, no?

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È da poco uscita per Fandango una graphic-novel politicamente scorrettissima e molto ben documentata dal punto di vista storico, sociologico e scientifico dedicata all’organo sessuale femminile e alla storia della rappresentazione del corpo della donna. Si chiama Il frutto della conoscenza ed è opera di un’autrice svedese di nome Liv Strömquist che, con un grande senso dell’umorismo e una sacrosanta voglia di mandare tutti a quel paese, si è incaricata di demolire secoli di teorie strampalate e assurdi pregiudizi. Grande curiosità.

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La fashion week milanese è passata e su Instagram ho visto parecchie cose belle. Diverse tra le mie donne preferite sono andate felicemente in giro con le 289 by Saragiunti, delle borsine dall’aspetto assai coccoso e piene di trovate utili. Per dire, dentro c’è una fila di piccoli LED che si accendono per non farvi frugare invano alla ricerca dei vostri effetti personali (problema che continua ad angosciarmi non poco) e di un gioioso collegamento Bluetooth che vi farà vibrare fortissimo la borsa quando vi telefonano o vi arrivano notifiche assortite – io mi spavento con le suonerie e non mi accorgo mai della vibrazione, quindi UTILITÀ. Mi piace tanto la Cecile (qua sotto), ma approvo assai anche la Gaelle. I colori pastellosi della collezione estiva erano la vita, ma anche i neutri della nuova stagione, con la stampa con i ventaglietti d’ordinanza, mi garbano parecchio.

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E concluderei con un’altra eterna ambizione: una faccia normale. Ho provato con successo e discreta commozione la BB Cream dell’Erborian (una delle rare BB e/o fondotinta che non mi facciano diventare gialla come un omino del Lego, sgradevole faccenda che capita regolarmente con qualsiasi prodotto abbia un qualche tipo di colore) e mi piacerebbe collaudare anche la CC alla centella asiatica. Promette di illuminare e rianimare la pelle, idratando e pigmentando in maniera non troppo invasiva. Skincare koreano, soccorrimi.

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8 Comments

  1. Nuuuuuuuu il mio Matthew :'((((((((
    Sto guardando Downton Abbey proprio in questi giorni, e proprio ieri sera ho visto “quella” puntata. E ho finalmente capito che le serie TV servono solo per abituarti al fatto che la morte esiste e colpisce tutti, partendo però dai tuoi personaggi preferiti e soprattutto quando sono in un momento di esaltante felicità -.-

    • Per consolarmi penso sempre una roba simile: Eh, l’hanno fatto crepare a caso perché l’attore si era rotto i coglioni. Non è confortantissimo, ma un po’ aiuta. 🙂

  2. Lodo e condivido l’interesse per Buffy (e in generale per Joss Whedon). I DVD li ho presi tutti quando uscivano in edicola, alla modica cifra di un rene e mezzo 😀

  3. Spike era così ottimo che quando guardavo Buffy alle 15 in replica (per la terza volta) in estate, mia madre interrompeva qualunque cosa stesse facendo e veniva a vederlo con me… Insultando occasionalmente Buffy per i suoi gusti in fatto di uomini, e Angel, quel broccolone. Bei tempi.

  4. Domanda: cos’è la CC cream? Io conoscevo solo la BB cream, quindi hanno un significato queste sigle?
    Poi volevo dirti che lo scorso anno in classe coi miei alunni di francese di prima superiori abbiamo visto La belle et la bête nella versione cinematografica del 2014, quella francese con Vincent Cassel, mooooolto più bella di quella Disneyana, anche più fedele alla fiaba originale!

    • Le CC-cream sono un’evoluzione delle BB… tipo i Pokémon. Il CC sta per color-control, perché hanno le medesime caratteristiche di base delle BB ma un’efficacia maggiore sul fronte del colorito. Insomma, dovrebbero uniformare meglio, nascondere le imperfezioni con più efficacia e adattarsi con più facilità al tono della tua faccia, oltre a fare quello che una normale BB fa già.
      Quel che è certo è che Vincent Cassel non ha bisogno.

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