Collaudi pazzi: Foodora *feat.* Jarit
Tra i vari suggerimenti che avete avuto la bontà di farmi arrivare, c’è anche il desiderio piuttosto generalizzato di vedermi recensire cose a caso. Una specie di Tegamini-esploratrice che collauda roba. Visto che sono animata da un profondissimo spirito di avventura e che non desidero altro che la vostra felicità, ho deciso di provarci. E tanti cari saluti.
La già splendida rubrica dei “Collaudi pazzi” si apre con un esperimento di natura culinaria. Prima che vi agitiate, ci tengo a specificare che a cucinare non sono di certo stata io. Il mio onore è intatto. Così come il mio talento nell’ordinare al ristorante. La mia vita, come più o meno ben sapete, è un susseguirsi di difficoltà logistiche. Lavoro fino a tardi, non so mai quando fare la spesa, amo le zucchine ma non riesco a tollerare che ci mettano un secolo a cuocere, il mio frigorifero contiene soltanto i ripiani e, in generale, mi occupo di me stessa con una certa difficoltà. Ed è per questo che la possibilità di chiamare del cibo e di riceverlo a casa mi riempie di una sconfinata fiducia nell’umanità e nel futuro. Quando, dunque, Jarit mi ha invitata a cena – con l’efficientissima complicità di Foodora -, ho all’incirca pianto.
Prima di dare in escandescenze – e di indirizzarvi prontamente al coupon che potrete utilizzare per regalarvi una cena da gente distinta -, credo sia necessario spiegare che cosa sta succedendo.
Foodora, tanto per cominciare, è un servizio di consegna a domicilio attivo – per ora – a Milano e Torino. Foodora si appoggia ai ristoranti “buoni” – quelli dove vai veramente a mangiare bene e volentieri -, e ti porta il pranzo o la cena con marziale celerità e grande cortesia. Per farvi capire, ad un certo punto ho ricevuto una telefonata da un essere umano molto premuroso che mi ha informata della possibilità di un ritardo di alcuni minuti sul mio ordine. Dove pensa di essere, giovanotto! A Versailles?
Jarit, nato da pochissimo, è doverosamente entrato a far parte dei ristoranti distribuiti da Foodora. Ed è un’idea assai divertente. Anche perché, diciamolo, qualsiasi cosa coinvolga degli adorabili vasini – d’ora in poi li chiameremo VASINY – non può che essere un miracolo del cielo. In questi commoventi contenitori, stagione dopo stagione, finiscono delle collezioni di ricette inventate, cucinate e INVASATE da baldanzosissimi chef. Ci sono zuppette, carnine, pesciolame e dolci. E il tutto è religiosamente preparato con ingredienti mirabili, grande cura e apprezzabile inventiva.
Ma che ho mangiato?
Tre VASINY.
Ora, le mie foto sono un po’ terribili… ma è successo solo perché volevo mangiare immediatamente i VASINY e fare foto fighissime mi avrebbe rallentata eccessivamente. Non posso gestire dilemmi di questa portata. Accontatentatevi quindi del mio approssimativo reportage.
Dunque, nel primo VASINY – e userò le virgolette, che se no sbaglio e non va bene -, ho trovato la “Crema di barbabietola e patate, carciofo ed erba cipollina”. Nella vita ho mangiato in tutto quindici grammi di carciofo e, in generale, provo una diffidenza invincibile nei confronti del carciofo. Questo carciofo qua, però, era buono. Morbidino. Piacevole. Affabile. Chi l’avrebbe detto. Piacere di conoscerti, carciofo.
Il secondo VASINY conteneva una “Zuppa rustica di cannellini, aceto di dragoncello, coscia di maiale marinata – cotta a bassa temperatura”. LA VITA, amici. FAVOLA. E il tutto senza sapere che cos’è il dragoncello! Per dovere di cronaca, devo confessare di aver aperto questo VASINY con eccessiva irruenza. I VASINY arrivano saldamente integri, ben sigillati, caldi-caldi e in sacrosanta posizione verticale. C’è una linguetta di gomma arancione, sotto il coperchio, che dovrebbe aiutarvi a stappare il VASINY con grazia ed efficienza.
Ebbene, il mio coperchio – vittima incolpevole di un intempestivo effetto-catapulta – è andato a schiantarsi sul pavimento a diversi metri di distanza dalla sottoscritta. Ma è comunque stato un successo. Non si è rovesciato niente e il coperchio non si è neanche rotto. Avevo quasi voglia di rifarlo, ma poi mi sono accorta che il gatto s’era spaventato.
Il terzo VASINY – vi confesserò consumato per pura golosità, visto che avevo già mangiato un botto e potevo pure sopravvivere senza, rimandando saggiamente il consumo a un momento più opportuno – era pieno zeppo di “Cheesecake, chutney ai cachi”. Anche qui, non ho idea di che cosa sia un chutney, ma la tortina è finita in due minuti netti.
Insomma, un successo.
Visto che il customer care di Foodora è un trionfo di premure e cavalleria, c’è una buona notizia anche per voi – o, almeno, per chi abita a Milano e Torino.
SCONTO-TIME, festa grande in tutto il regno!
Inserendo il codice tegamini al momento del pagamento – e non un secondo prima -, riceverete uno sconto di 5€.
Il glorioso coupon è valido fino al 29 febbraio 2016 per il primo ordine su Foodora. Dovrete spendere almeno 15€ e cuccarvi comunque i 2,90€ di spese di consegna, ma sono sempre CINQUE EURI, maledizione!
Divertitevi molto e rimpinzatevi anche di più.
E fatemi capire se la rubrica di “Collaudi pazzi” vi garba. Voglio coccolarvi più di Foodora, anche se cucino in maniera approssimativa.
Cuori!
-9 Comments-
Collaudi pazzi? Per me è un SI! Questo Jarit è sfiziosissimo. Peccato non consegni in Corso Sempione… sigh!
CRAZY COLLAUDI! 😀
Teniamoci per mano e intimiamo a Jarit e Foodora di espandere il loro raggio d’azione. Meriti un VASINY anche tu! <3
uhm.. quanto dovrei aspettare, a spanne, finché si espanda anche ad agrigento..??
Non ne ho la più pallida idea, ma mi auguro che accada prestissimo! <3
In quanto torinese, ringrazio sentitamente e apparecchio! :*
Evviva! 😀
Mi hai fatto venire fame, anche se ignoro cosa sia un chutney! Purtroppo niente sconto per me che vivo a Roma, spero tanto prima o poi arrivino anche qui!
Mi sembrano in potentissima espansione. Nel frattempo, mi scuso per averti causato appetito e frustrazione. 😀
No non scusarti, adoro questi tuoi post, anzi spesso li leggo in treno e mi rendono gioioso il viaggio per l’ufficio 😀