Chiavi di ricerca, vol.23/millemila – Volpi, petroliere e torte di mutande
Non pensavo che le chiavi di ricerca vi mancassero così tanto… ma si può sempre rimediare. Perché, là fuori, la gente continua ad essere confusa, inopportuna e variamente assurda. E, non si sa come, questi personaggi improbabili e impresentabili finiscono tutti su Tegamini. Ci penso su da anni, e non sono ancora riuscita a capire come questa faccenda dovrebbe farmi sentire. Onorata? Vagamente offesa? Perplessa? Indignata? Io non lo so. Quindi ci rido sopra. Mi pare l’unica soluzione, per il momento.
Ecco qua, in ordine sparso, le ultime meraviglie.
Coraggio, ce la possiamo fare.
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Spiega il motivo per cui hai scelto di leggere il libro Atletico Minaccia Football Club e descrivi la parte che ti e piaciuta di più e perché
E che la risposta sia ben argomentata, cortesemente. Basta con i fatti. Sono le opinioni che mi mancano!
Per tutti gli altri, c’è un’intervista molto spassosa al Marsullo che si può agevolmente leggere qui.
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Il t-rex era cieco?
CHE COSA C’È QUA DAVANTI, MALEDIZIONE! NON VEDO NIENTE! RUGGISCO, E NON VEDO NIENTE! DATEMI UN VELOCIRAPTOR-GUIDA, NON NE POSSO PIÙ! DOV’È LA MIA CAPRETTA! CHE COSA VOLETE DA ME!
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Cosa sono gomiti di treno?
Sei su un treno e sei inconsapevole dell’esistenza dei tuoi gomiti? Te ne interessi così poco che ti sei addirittura dimenticato di averli? Sei su un treno e non sai nemmeno più che cos’è un gomito?
Molto bene.
Sei probabilmente uno di quegli stronzi che i gomiti li caccia nelle costole al vicino di posto.
Meriteresti che qualcuno te lo mozzasse, un gomito. Te lo mozziamo e te lo sventoliamo davanti, altroché. Eccolo qua, un gomito. È fatto così! E sai dove dovrebbe stare? Dalla tua parte del bracciolo!
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Cosa scrivere su un tavolo per fare i selfie
Potrei rispondere STOCAZZO… ma lascio la parola alla pacatissima Regina George, fine antropologa.
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Suino preistorico
Del suino non si buttava niente nemmeno nell’era cenozoica.
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Come fare gli unicorni su Snapchat
Se non c’è uno che ti fa vedere come si usa Snapchat, non hai speranze di capirlo da solo. Snapchat è chiassoso, confuso e indecifrabile. Non c’è una roba che si chiuda come l’altra e ci sono seimila funzionalità che si sovrappongono. Io, per dire, ho cominciato a percepirne le vaste potenzialità soltanto dopo un tutorial live di Dietnam e una riunione didattica indetta da un mio collega che, come un profeta, ha preparato una presentazione di cento slide e ha diffuso il verbo, sfigurandoci a turno con i filtri cambiafaccia. Per farla breve, io lo so come si fa a diventare un unicorno. Ma non sono comunque in grado di spiegarlo.
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Mi sento sola facebook
Due alternative.
A. Ci troviamo di fronte a un’anima in pena. Una creatura triste e abbandonata da Dio che, in mancanza di alternative più valide, esterna il suo dolore su Facebook… convinta che Facebook possa risponderle.
B. Un maniaco omicida, che seleziona su Facebook vittime vulnerabili e inermi, approfittando delle incaute grida d’aiuto lanciate sul popolare social network da rincoglionite d’ogni genere.
Che dire, dunque?
A. Parla con Siri, anima solitaria. È meglio.
B. Maniaco omicida, sei una brutta persona. E anche un vigliacco.
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Perché i gatti rimangono con la lingua fuori
Perbacco, il regno di Lil Bub dovrà pur finire, no? È ora che il mondo saluti l’ascesa di un nuovo gatto con la lingua fuori!
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Favola la volpe che aveva una tonnellata di cervelli
C’era una volta una volpe che aveva una tonnellata di cervelli. Quando era ancora un cucciolo, aveva giurato al suo migliore amico – un procione attaccabrighe – che sarebbe diventato una volpe molto intelligente. Anzi, la volpe più intelligente dell’intero universo. Il procione, che oltre ad essere rissoso era anche un po’ bastardo, gli aveva prontamente fatto notare che il suo cervello non sarebbe mai stato grande abbastanza per contenere tutta l’intelligenza che aveva intenzione di sviluppare. Devi trovarti degli altri cervelli, aveva suggerito il procione attaccabrighe alla volpe. Solo così riuscirai a diventare veramente il più intelligente dell’universo.
La volpe, che era una volpe parecchio impressionabile, aveva preso il procione alla lettera. Negli anni a seguire, contravvenendo ad ogni comune nozione di saggezza e raziocinio, la volpe aveva vagato in lungo e in largo alla ricerca di cervelli freschi da aggiungere alla sua collezione. Dopo aver trucidato creature di ogni genere, la volpe era riuscita ad accumulare – in un apposito silos di acciaio inox collocato sulla cima di una placida collina verdeggiante – una tonnellata e passa di cervelli di ogni forma, dimensione e sugosità.
Il procione, purtroppo, morì giovane a seguito di una scazzottata consumatasi nei bassifondi del bosco – successivamente alla controversia scatenatesi a proposito di una partita di crack, che si diceva fosse stata tagliata con lische di trota salmonata.
La volpe, non sapendo che l’unico testimone della sua impresa capitale aveva già tirato le cuoia, proseguì nella folle impresa di accumulo di cervelli finché un bel giorno, stanco di assistere a quello scempio insensato, il Dio delle Volpi non decise di rovesciare il silos di acciaio inox con un poderoso colpo di coda, schiacciando brutalmente la volpe.
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Torta fatta con le mutande
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Studente pendolare è normale non avere la ragazza
Studente afflitto, mi rammarico per le tue difficoltà sentimentali, ma sono certa che – con un po’ di organizzazione – anche i pendolari possano ambire alla costruzione di una felice vita amorosa. Comprati un’agenda. Parla con qualcuno. Documentati. Là fuori ci sono persone che riescono addirittura a trarre beneficio dalla propria militanza in due diverse città. Che ne so, con una tipa esci a pranzo mentre sei all’università e ci limoni tra una lezione e l’altra. E con un’altra tipa ti vai a bere le birrette la sera quando torni a casa tua. Fidati, il mondo è un posto meraviglioso. Non chiuderti in seminario prima del tempo. Credici. Parti all’attacco con fiducia nell’infinita potenza del pendolarismo!
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Chi adora nella preistoria
Datemi una schiera di uomini preistorici con pellicce glitterate che gridano in coro ADORO!
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Spirulina anche per ovini
La spirulina, teoricamente, è un’alga energizzante. Con me non ha funzionato, ma in erboristeria potrete comunque continuare ad acquistarla. La vendono in pratici flaconi pieni di bussolotti verde bosco.
Ora.
Posso capire che un essere umano mediamente trafelato, stanco ed esausto si interessi alla spirulina. È un integratore alimentare come gli altri e fa all’incirca quello che può farti un caffè. È solo un po’ più strambo.
Quello che non riesco a capire, però, è che cosa dovrebbe farsene una pecora. La pecora non ha una preoccupazione al mondo. Non deve svegliarsi all’alba per finire una presentazione di seicento slide. Non deve partecipare ad eventi mondani subito dopo una giornata di duro lavoro. Non ha il bucato da fare. La pecora bruca l’erba, fissa l’orizzonte, dorme, bela e produce cacchette a biglia. Che gliene frega alla pecora della spirulina? Che sono, pecore d’assalto? Pecore-ninja? Pecore-templari? Cos’è, alle pecore-spirulinate cresce più in fretta la lana? VI PREGO, SPIEGATEMI LA CORRELAZIONE TRA UNA PECORA E UN’ALGA RICOSTITUENTE. Non appartengono neanche allo stesso habitat! NON GETTATE LE PECORE IN MARE!
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Koala morde?
Più che altro piange e subisce umiliazioni.
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Ciccioni col piercing all’ombelico
È tenicamente possibile? Voglio dire… nel caso di una persona immensamente obesa, l’ombelico viene irrimediabilmente imprigionato tra due portentose ciambelle di lardo. L’ombelico cessa di esistere in quanto entità anatomica definita, per diventare un mero luogo della mente incapsulato tra due canotti di grasso più o meno compatto. Perforare l’ombelico di un grande obeso è come decidere di mettersi un anello alla coscia. Cioè, fai prima a divertirti con l’hula-hoop.
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I narvali sono socievoli
I narvali non incoraggiano comportamenti affettuosi, vivaci e socievoli all’interno dei loro branchi. I buontemponi, nella comunità dei narvali, sono visti come pericolose mine vaganti da allontanare ad ogni costo. Le effusioni e le manifestazioni scomposte di entusiasmo, anzi, possono danneggiare in maniera significativa le probabilità di sopravvivenza di un gruppo di narvali. Provaci te a socializzare con un altro narvalo quando hai un appuntitissimo corno di tre metri piantato in mezzo alla faccia. Per ovviare a questo increscioso inconveniente morfologico, i narvali educano i propri piccoli con severità e raziocinio. Mai avvicinarsi frontalmente a un altro narvalo. Niente movimenti repentini. Prestare sempre attenzione alle correnti. Se proprio volete coccolarvi, fatelo in parallelo.
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Voglio vedere il trono di spade
A chi lo dici. E pensa che, in giro per il mondo, c’è anche gente che vorrebbe leggere il libro nuovo…. peccato che quello stronzone di Martin non sia riuscito a rispettare la deadline.
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Le sculacciate che non riesco a dimenticare
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I gatti sono saggi
Abitiamo in una casa che, meraviglia delle meraviglie, dispone di una porticina appositamente costruita per tutti quei gatti che vogliono uscire sul balcone a fare la cacca. Ottone, in un anno, non ha ancora trovato il tempo di imparare a usarla. Ci siamo premurati di sottoporlo a sessioni didattiche a base di preziosi snack e felicità assortite, ma non è servito a niente. C’ero io, in vestaglia, che crepavo di freddo sul terrazzo, agitando una ciotola piena di crocchette. Dentro casa, Amore del Cuore tentava di spingere Ottone nella gattaiola, in un tripudio di grida d’incoraggiamento. Zero. Abbiamo preso una corda e abbiamo legato la porticina alla maniglia del balcone. E viviamo con la gattaiola aperta, perché Ottone non concepisce che le cose si possano spingere.
Quindi no. I gatti non sono saggi.
I gatti sono degli imbecilli.
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I gatti sono altezzosi
La gatta di Karl Lagerfeld si chiama Choupette. Ha un assistente personale, una linea di cosmetici e svariati ritratti firmati dai fotografi più prestigiosi del mondo. Karl, quando ha un po’ di tempo libero, le dedica quadri ad olio e la imbocca personalmente con una forchettina d’argento.
Io, in tutta franchezza, Choupette la odio.
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Perchè la gente si siede lontana in metro
La gente si siede lontano in metro perché ha il sacrosanto diritto di detestare l’altra gente. Perché, di grazia, dovrei sedermi in braccio a te? Chi ti conosce. Ma non hai degli amici? Stai su da dosso e lasciami in pace.
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Fidanzata palla al piede
Non vi capisco. E mai vi capirò. Perché gli uomini si fidanzano puntualmente con le rompicoglioni? Perché.
Su 10 coppie, 8 sono formate da un uomo – a suo dire – esasperato e da una stracciamaroni atomica con svariati problemi psicologici e pesanti manie di persecuzione.
Voglio dire, al mondo ci sono milioni di donne carine, simpatiche, spigliate e molto propense a seguirvi mentre fate il giro dei bar. Voi, però, vi mettete solo con quelle che vi trascinano alla Rinascente il sabato pomeriggio o che vi spaccano le balle quando andate a giocare a calcetto con gli amici. Vi mettete con le piagnone, le risentite e le musone. State per anni con donne che non vogliono uscire perché c’è freddo – e vi fanno prendere la macchina per spostarvi di 5 metri – e con femmine che vi obbligano a guardare C’è posta per te. Tizie che si mettono i leggings col bordo di pizzo e che adorano gli UGG. Donne che vi ritengono responsabili al 100% della loro felicità e che vi costringono a litigare ogni ventisei minuti per stabilire chi si è dimenticato di tappare il dentifricio. Non avete niente in comune e ve le trombate anche un po’ di malavoglia – anche se, diciamolo, mai con la tragica riluttanza che loro riservano a voi. Sono INDIVERTIBILI e detestano – ricambiate – tutti i vostri conoscenti. Anzi, riescono ad indisporre intere compagnie con la loro mera presenza. Nonostante tutto questo, voi non le mollate.
Sapete che c’è?
Le rompicoglioni ve le meritate.
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Filetto di balena
Me ne vergogno, ma un filetto di balena l’ho mangiato. Ed è buonissimo.
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Non ho uno stendino
Potresti non avere un rene. O un occhio. O un orecchio. Non va così male, persona priva di stendino. Forza.
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Come cazzo si cura la vescica natatoria?
Anche i sirenetti vivono tormenti indicibili. E se ne crucciano con rabbia e scortesia. CAZZO.
Non so quali malattie possano affliggere una vescica natatoria, sirenetto scorbutico. Ma ti auguro di riconquistare al più presto le tue preziose facoltà di galleggiamento.
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Non c’è che dire, sono stati mesi intensi e incredibilmente avvincenti. Voglio lasciarvi con un ultimo domandone, però. Perché non c’è limite alla curiosità umana. E al desiderio di conoscere a fondo anche il mezzo di trasporto più improbabile.
Grazie, anonimo navigatore.
Grazie per averci chiesto quest’enormità.
COME SI PILOTA UNA PETROLIERA
Non so manco guidare il motorino, ti pare che so pilotare una petroliera? In compenso, però, posso insegnarti a utilizzarne una per percuotere un gigantesco mostro sputacchiante.
<3
-15 Comments-
Grazie. Soprattutto per il commento definitivo sulle fidanzate rompicoglioni.
Che il cielo le fulmini. Loro e gli scemi che se le pigliano.
Io sono profondamente dispiaciuta per il koala maltrattato. Povera bestiola piangente. Povera.
Il bullismo, purtroppo, affligge anche i koala.
In verità non piange, è che frigna proprio! Mi sono divertita tantissimo, grazie
Leggere le chiavi di ricerca è scoprirsi la brutta copia del koala piangente, chiaramente molto meno dolcino e degno di attenzioni. Affrontare la sessione invernale con lo stesso spirito autorevole, maturo e lungimirante.
Ma vediamo i lati positivi: potrei essere un narvalo, costretta a coccole in parallelo.
Grazie. Anche oggi il mondo animale, raccontato da Tegamini, ci ha salvati.
L’importante è non affrontare la sessione di esami come la volpe con una tonnellata di cervelli… 😀
Le keywords! Grazie di cuore. Credo che mi rimarrà per sempre il dubbio sulla torta fatta con le mutande (ma perché, poi???)
Ma anche un po’ in che modo! 😀
Grazie! Mi sono rotolata dalle risate quando è arrivata la petroliera! Grande
Le petroliere regalano sempre incredibili soddisfazioni! <3
E’ normale ridere fino alle lacrime guardando il video del koala o sono una brutta persona?
Sei una brutta persona, ma sei in ottima compagnia. <3
Grazie! Svelerò ora la ragione molto molto subdola dietro alla mia (nostra?) richiesta di avere più chiavi di ricerca. Tu le scrivi, e noi le leggiamo. Poi cominciamo a ridere. E ridere. Poi le rileggiamo. Ridiamo di nuovo. E, senza nemmeno accorgercene, abbiamo fatto gli ADDOMINALI! Piccoli dolorini sotto le costole ci informano che sì, esistono ancora, sono lì e attendono un nostro segnale per palesarsi.
Penso che andrò avanti a ridere una settimana grazie all’immagine degli uomini delle caverne in pelliccia glitter rosa che urlano ADORO! Renditi conto del tuo potere, e usalo più spesso. Comunque, l’ho già detto, grazie? Meglio abbondare: grazie!!!!!!!
Basta, piango.
Grazie! <3