Diario

Cthulhu è il mio wedding planner

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Sposarsi dovrebbe essere un’esperienza gioiosa, rilassante e amena. Una sposa contenta dovrebbe svegliarsi alle 11, mettersi i cetriolini sugli occhi e affidarsi all’indiscutibile saggezza di decine di minuscole fate glitterate che ti smaltano le unghie, ti arricciano i capelli e ti sistemano il velo, in un tripudio di fiori freschi e bestioline che trillano. E poi niente, la sposa contenta arriva in chiesa – abbagliando i presenti con il biancore della sua candida e riposatissima carnagione – e via, baci, abbracci, amore che trionfa e festa in qualche luogo ben addobbato e splendidamente illuminato dalla romantica luce delle candele. Una bella giornata, col sole, un sacco di persone che ti ispirano affetto e simpatia, solenni momenti di commozione, sopracciglia impeccabili, risate e neanche un po’ di mal di piedi.
E tutto questo splendore è molto probabile che si verifichi davvero – anzi, ne ho l’assoluta certezza -, solo che bisogna sopravvivere a quello che capita prima. Perché organizzare un matrimonio è orribile. Orribile, a tratti umiliante e, in generale, assolutamente esasperante. Ora capisco perfettamente a che cosa servono i wedding planner… capisco la necessità e l’inestimabile valore della loro professione ma, perdonatemi, non riuscirò mai e poi mai comprendere chi diamine glielo faccia fare. Pensateci: una vita a organizzare matrimoni. Degli altri, poi. Wedding planner, ma perché vi piace? Che ci trovate? Insegnatemi a tirare avanti fino al 19 di luglio. Spiegatemi come arrivarci con la leggiadria e la maestosa tranquillità di un monarca assoluto.
Perché bisogna porsi dei problemi assurdi. Bisogna sprecare delle mezz’ore della propria vita a discutere di cose che non ti interessano e che manco dovrebbero entrarci, nella tua orbita cognitiva. Mezz’ore a parlare di menate. Coi parenti, con gli addetti ai lavori, con gli amici che – teneramente e senza sapere cosa rischiano di scatenare – fanno l’errore di chiederti come procedono i preparativi. Menate insopportabili, sbattimenti, problemi che non hanno senso.
Tipo, non lo so, la passatoia della chiesa. 
La passatoia della chiesa è quel tappeto che ricopre la navata centrale, dall’entrata fino all’altare. Ogni chiesa ha una sua passatoia d’ordinanza, che – da quanto ho capito – viene srotolata alla bisogna durante particolari giornate di festa. M’immagino che la passatoia venga fatta ruzzolare sulle piastrelle della Casa del Signore per prime comunioni, battesimi, cresimi e riti di natura collettiva. Ebbene, chi se ne importa, della passatoia della chiesa. E invece no. Perché, se ti sposi in una determinata chiesa, dovrai sincerarti del colore e della composizione organolettico-tessile della suddetta passatoia della malora e, in base a queste caratteristiche cromatiche e strutturali, dovrai stabilire se il diamine di tappeto del cavolo SI INTONA ai fiori con cui intendi addobbare la chiesa. I fiori. Che fiori? Dovete deciderlo voi. Vi presenterete di fronte a una professionista dell’allestimento e dell’addobbo che vi chiederà “Francesca, che cosa aveva in mente? Su quali tinte pensava di orientarsi? Che fiori intendeva utilizzare?”. E io che ne so. So identificare otto tipi di fiori: margherite, tulipani, ciclamini, viole, papaveri, orchidee, rose e mimose. Otto, va bene? Mi verrebbe anche da aggiungere CACTUS, ma non credo sia pertinente. Io non ho idea di quali siano le consuetudini e gli standard in fatto di addobbi per cerimonie e vasti ricevimenti. Non so che aspetto abbia una peonia. Non so quanto è grande, quando cresce spontaneamente e quando devi comprarla surgelata, non so quanto costa e non so neanche perché è necessario darle tutta questa importanza. Ma non c’è un catalogo fotografico? Allestimento chiesa, sbam, 10 possibilità. Centrotavola, sbam, 15 possibilità. Bouquet, sbam, 22 possibilità. Con le foto, i nomi dei vegetali coinvolti, le varianti decorative possibili e le implicazioni economiche. Mica che ti devi sedere lì a sfogliare album fotografici – realizzati con uno spregiudicato utilizzo del flash – delle chiese altrui. Di abbazie, addirittura. Di cattedrali che speri di non dover mai visitare nella vita. Bisogna decidere cosa mettere SOPRA l’altare, ai LATI dell’altare e AI PIEDI dell’altare. Bisogna decidere con quale frequenza distribuire degli assurdi mazzetti di fiori e nastri sulle panche. Panca fiorita – panca – panca fiorita – panca. O panca fiorita – panca fiorita – panca fiorita – panca fiorita. O una sì e due no. O nessuna, ma se non addobbi manco una panca poi fai la figura del pezzente. Ebbene, solo dopo aver pensato a tutte queste cose, avrete il diritto di occuparvi veramente della passatoia della chiesa. La vorrete simile alla peonia – anche se non sapete com’è, la stramaledetta peonia – e, proprio quando vi sembrerà di esservi finalmente levate dai coglioni una delle settecento scemenze che contribuiranno alla buona riuscita del vostro matrimonio – almeno dal punto di vista strettamente estetico -, vostra MADRE introdurrà l’ennesima incognita immotivata. “Ma Francesca, guarda che io l’ho vista la passatoia della chiesa, è molto bella. Le piastrelle sono di cotto e l’altare è tutto di marmo. La passatoia è rossa, arabescata. Al Don piace molto la sua passatoia, io userei quello che abbiamo già, no?”. “MADRE, io entrerò in chiesa, darò fuoco alla passatoia e arriverò all’altare camminando tra le fiamme. Darò fuoco alla passatoia per il bene della prossima sposa che dovrà porsi il medesimo problema, così farà come ne ha voglia, visto che non esisterà più una resident-passatoia con la quale confrontarsi. Ancora non lo può sapere, questa sposa, ma mi ringrazierà. Come io ringrazierò il Don e gli dirò rispettosamente che la sua spelacchiata passatoia vecchia, che la usa ai funerali e per la Lavanda dei Piedi, se la può pure mettere in saccoccia, se non vuole che gliela mandi in orbita insieme a tutte le peonie del continente”.
SANTISSIMO IL CIELO.
L’allestitrice, prima di rivelarvi quanti soldi vuole e come è più opportuno procedere, vorrà visitare la chiesa insieme a voi. Idem per la villa dove si svolgerà il vostro ricevimento. Perché per capire come illuminare il giardino dove cenerete, bisogna capire com’è il giardino di sera. UN GIARDINO DOVE HA GIA’ ORGANIZZATO CIRCA VENTISEI FESTE. Vogliamo usare il riflettore sull’albero? Cielo, potrebbe essere troppo violento, tipo San Siro. Vogliamo mettere candele e lanterne? Visto che è molto grande, bisognerà scegliere dove concentrare lanterne e candele, che non possiamo mica sparpagliare lumicini a casaccio. Anche sui tavoli, oltre alle composizioni floreali, bisognerà sistemare dei punti luce. Vogliamo le candele dentro a dei vasi? Vasi tondi? Vasi quadrati? Vasi ottagonali? VASI A FORMA DI MADONNA, va bene? VASI! FACCIAMO DEI FALO’, CON LE OSSA DEI NOSTRI NEMICI, maledizione.
Ed è così che passerete i vostri sabati a vagare per la provincia di Piacenza parlando di cose che non conoscete e cercando di quantificare i metri di pizzo che vi serviranno per infiocchettare le bomboniere, sempre che si voglia usare del pizzo, perché si potrebbe optare per raso, cotone, cordino, tulle, organza o CAPPI DA PATIBOLO. Dovrete trovare il modo di presentarvi alla villa di sera, possibilmente in un giorno infrasettimanale, magari quello successivo all’incontro-cinema del corso prematrimoniale, dove vi faranno vedere Casomai con Fabio Volo e Stefania Rocca – con tanto di dibattito finale sul significato della responsabilità e dell’importanza della comunità. Ma perbacco, ma proponimi qualcosa che non mi faccia patire, qualcosa dove l’espediente narrativo del “tutto quello che hai visto in questi 3/4 di film in realtà non è vero” non ti faccia venir voglia di alzarti in piedi e invocare il Cavaliere Senza Testa. Qualcosa che non coinvolga Fabio Volo. Fammi vedere The Family Man, cazzo. No, guardiamo una tragedia costellata di tradimenti, amici malvagi, neonati che ti annientano, aborti e lunghi silenzi. Avevate l’aria un po’ troppo spensierata, o giovani sposi, ma ricordate: la vita è sofferenza. E invece LA VITA E’ NICOLAS CAGE CHE TI AMA ANCHE SE GLI MANGI L’ULTIMO PEZZO DI TORTA. Va bene?
E’ per questi – e altri innumerevoli motivi – che ho deciso di evocare Cthulhu per affidargli il resto dei preparativi del mio matrimonio. Non tutto quanto, sia chiaro. Voglio che Cthulhu si occupi delle cose più demenziali, perché è lì che ci si impantana nell’indecisione e nel tentennamento. Cthulhu mica esita o rallenta. Lui è fatto così. Emergerà dall’abisso e deciderà i miei centrotavola. Se qualcuno, nel processo, dovrà essere sacrificato, Cthulhu provvederà di conseguenza. E io potrò serenamente trovare una persona che mi trucchi, finire di pensare alla mia acconciatura, accompagnare Amore del Cuore a provare un bel completo, fare un post per parlare del viaggio di nozze – che il mini-sito dell’agenzia diciamo che informa, ma non convince -, cercare una macchina fotografica o un qualche altro aggeggio per documentare tutte le cose meravigliose che ci accadranno, occuparmi di quello che si stampa – perché credo di essermi imbattuta in una piccola tipografa molto speciale – e trovare il modo di trasformare le menate in qualcosa di istruttivo e piacevole. Che aspettiamo allora? Non c’è un minuto da perdere: prendiamoci per mano ed evochiamo Cthulhu, con convinzione e autentica fiducia. Perché Cthulhu è il mio wedding planner. E nulla potrà più ostacolarci.

Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn!

Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn!

Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn!

Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn!

Che cavolo.

20 Comments

  1. l’idea della sposa che incede tra le fiamme con We will rock you al posto della marcia nuziale mi garba assai..
    ..per il resto, ti consiglio di munirti di tappi per le orecchie di cera (di quelli che usano i trapanatori, tipo) e sorriso beota ogni volta che parenti/parenti dei parenti/amici dei parenti/fiorai (io sono l’incubo dei fiorai, tipo) si appropinquano…
    xo

  2. Cara Tega, ma insomma! un po’ di camomilla e via. Guarda che è meglio di quello che sembra, non angosciarti così tanto!
    La mia filosofia è stata: se non mi è interessato finora nella vita, non potrà essere così importante neanche in quel giorno! E infatti tutto è andato meravigliosamente bene 🙂
    Esempio: fiori. che fiori piacciono ad una che dei fiori non gli è mai fregato una cippa? girasoli. E girasoli siano. L’ho detto alla fioraia che mi fa”sepoffà”. gioia, gaudio e cori angelici fino al giorno prima quando la fioraia ci pensa e dice che per il bouquet sono troppo grandi e che ci sarebbero voluti degli altri fiori. Tipo pensarci prima no 🙂 Comunque alla fine girasoli per la chiesa e rose per il bouquet. E ti assicuro che a nessuno è venuto un embolo entrando in chiesa e vedendo quel mix inusuale. Anzi!
    Andrà tutto bene, vedrai.
    un abbraccio, la tua bff andrà

  3. Dunque, il bello di un matrimonio è che dovete farlo come piace a voi senza ascoltare nessuno e senza farvi le paranoie!

    Tipo a me della passatoia in chiesa non me ne poteva fregà di meno e infatti ho usato quella in dotazione del Don (gratis), nonostante ne avessi preparati migliaia quando lavoravo in tipografia ho sempre odiato i libricini della messa personalizzati e non mi importava nemmeno degli allestimenti sui tavoli del ristorante… cioè la sala era come piaceva a noi, non copriteci le sedie di rattan per carità, schiaffate sopra ai tavoli due fiori e amen! XD

    Io ero abbastanza sull’orlo della crisi di nervi, ma solo perchè abbiamo messo su casa in contemporanea e non ci capivo più niente tra consegne di mobili, ritardi e abito. Sì perchè una cara amica mi aveva fatto terrorismo psicologico sul vestito dicendo che sua sorella, che lo aveva preso in quello stesso atelier, pareva una salamella il giorno del sì! (da Aimee ti provi quello che hanno in negozio ma poi te lo cuciono su misura e per me che ho organizzato tutto in pochi mesi arrivava poco prima della fatidica data).

    Non mi consola sapere che utilizzino Fabio Volo per i corsi matrimoniali di tutta Italia!

  4. Io devo dire che voglio ufficialmente invitarti al mio matrimonio, che è solo 9 gg prima del tuo, perché secondo me sei una mia sorella nascosta che non ho mai incontrato.

    Non mi sposo in chiesa e per fortuna perché anche la menata della passatoia…e no eh!
    Le mie amiche hanno più slancio di me, mi chiedo se sia solo perché non è il loro matrimonio…

    Ti rubo Cthulhu e poi te lo ridò in tempo per gli ultimi ritocchi.

    • 9 giorni prima è un casino. Sarò su un prato, costretta a indicare una per una le zolle d’erba che mi disturbano. Sarò lì che cerco di impedire a madre di farmi stampare degli inutili libretti per la chiesa, con scritte su delle letture che avrò scelto a caso. Perché le amiche la vivono con tutto questo entusiasmo? Io non capisco. Ma Cthulhu capisce noi, e ci aiuterà. In bocca al lupo anche a te :3 Ia! Ia!

  5. Io ti amo! E ora evocherò Cthulhu in modo da fargli organizzare tutto sin dall’inizio, per me. Oggi la prova vestito è stata un insuccesso. Lui sa cosa è meglio farmi mettere. Farò scegliere a lui.

    Grazie, Addio.

    (per l’evocazione serve del pesto di cavallo?)

    • 😀
      La cosa assurda è che tutte le cose che riguardano la mia persona, dal vestito ai capelli, stanno funzionando alla grandissima. E’ il baraccone generale che mi fa schiattare. Cthulhu, comunque, è pronto ad aiutarti anche su quel fronte… lui ha talento da vendere. Per evocarlo puoi scegliere un po’ gli accessori che preferisci. Io ho un gatto nero, quindi me lo metterò sulle spalle e proverò così. Ma anche il pesto di cavallo va benissimo, secondo me.

  6. Sì che è pertinente, CACTUS. Il mio uomo e la sua ex moglie, come bomboniere, al posto dei confetti, hanno donato dei CACTUS. Dato che non c’è rosa senza spine, han pensato bene di aggirare il problema andando a sbattere direttamente contro quanto di più spinoso esista al mondo, no?

    • La bomboniera-cactus è ESTREMA.
      Io volevo regalare dei boccioni di vino… ma MADRE riteneva che fosse una scelta troppo triviale. Me l’ha detto mentre metteva i piedi sul tavolo.

  7. Ok …. Devo fare una confessione …. Io sto organizzando il mio matrimonio e mi sto divertendo un mondo!
    Sono la persona meno romantica del mondo che odia il rosa e non mangia dolci … Eppure … Me la sto proprio godendo!
    Ditemi, secondo voi ho qualche problema vero?

  8. Mi sposo il 28 agosto.
    Ti sono vicina.

    Ah, e sei più avanti di me, perché di fiori ne riconosco solo 5.

    • Ho scoperto che ne conosco 9. I girasoli! Come dimenticarsi dei girasoli! 😀

  9. Ieri sera mi dicono “Leggi Tegamini! Secondo me ti piacerebbe tantissimo”. Ed è vero! Mi piaci!

    Però devo ammettere una cosa. Mi sposo tra 50 giorni e non ho nemmeno un tic nervoso. Sono la sposa più rilassata della terra dopo la Bertè nel periodo in cui stava con Borg.

    Immagino poi cadrà uno steroide il giorno del matrimonio.

    Un abbraccio.

  10. Io l’anno scorso scelsi coscienziosamente ed ostinatamente le peonie (ebbene si, ad agosto arrivano surgelate dall’Olanda). Cercai anche di ottenere una passatoia bianca ma il mio prete non solo non ne aveva una in dotazione, ma nemmeno voleva la portassi io.. sai com’è, un peccato coprire il bellissimo pavimento della chiesa -____-

    Continua cosi che alla fine ti diverti! 😉

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