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Iron Man 3, che accadrà?

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Superfelicità, c’è il teaser trailer di Iron Man 3!
Esplosioni, Robert Downey Jr con le zeppe d’ordinanza (ben camuffate dagli astuti pantaloncini a zampa), i meravigliosi capelli di Pepper Potts, seimila armature cromatissime, roba che vola e spara. I supereroi mi strappano continuamente il cuore, soprattutto quando hanno barbette molto geometriche e un’indole sbodenfia.
Comunque, Iron Man 3 uscirà in Italia il 24 aprile 2013 e, se è vero che tutti quanti potremmo anche essere già morti, vale la pena esaminare questo trailer del trailer con grande perizia e scrupolosità. Perché c’è chi ama applicare le proprie doti analitiche a una professione ben remunerata e c’è invece chi le utilizza solo per perder tempo.
Facciamo così, qua c’è il filmatino… e dopo c’è quello che ho capito io.

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A Iron Man, stare disteso nella neve sporca e ghiacciata fa venire la malinconia.
L’immensa intelligenza di Tony Stark è arrivata a padroneggiare il millenario segreto della telecinesi. Vuoi metterti un guanto? Non temere, il guanto verrà a te.
L’insonnia affligge anche i geni-miliardari-playboy-filantropi. E voi che pensavate di essere speciali…
A Pepper non dispiace che Tony dorma con un’intera officina meccanica disseminata per il pavimento della camera da letto. L’importante è che il grasso da motore non insozzi il piumone di raso.
C’è sempre quello là, il militare nero, War Machine. Quello che nell’1 era diverso.
C’è della gente che va ad esplorare uno stanzone con delle brutte infiltrazioni sui muri. Forse sono imbianchini.
Guy Pearce è un viscidone.
Tony Stark ama prodursi in pose drammatiche di fronte ad anfiteatri pieni zeppi di armature ordinate cronologicamente.
L’Ark-cuore. Adesso è un po’ sull’azzurro. E Tony vaga per casa con la testa ricoperta di auricolari Bluetooth.
Le armature sono dispettose e ti vengono sempre a svegliare nel bel mezzo di un bel sogno.
Saranno anche belle belle in modo assurdo ed esposte cronologicamente ad anfiteatro, ma prima o poi le armature scoppiano tutte.
C’è uno con la scabbia che si scappuccia la testa.
C’è una tizia in terra che somiglia un po’ a Naomi Watts. Mora e con le Adidas, però.
Hanno fatto verniciare un’armatura a Steve Rogers.
Quella biscia melliflua di Guy Pearce si struscia alla guancia destra di Pepper Potts. Spero moltissimo che Pepper sia ben conscia di essere già fidanzata con il figo del secolo.
Tony Stark deve operarsi a qualcosa.
Iron Man piglia al volo un sacco di gente che schizza fuori da un aereo squarciato. Tutti quanti però forse non ci riesce a prenderli. Gli squali avranno di che mangiare per molti anni.
La Pepper soffre tantissimo dentro a una specie di struttura di metallo con le bretelle. Soffre e digrigna i denti, ma comunque non si spettina.
C’è un casco guercio di Ironman.
Ci sono le mani molto ingioiellate di quello con la scabbia, uno che ama molto anche i polsini pieni di perline. E dal taglio a pagoda dell’abito, direi che è il Mandarino.
Un’armatura sembra voler fare all’amore con Tony Stark.
Tony Stark le prende anche dalle donne.
Si capisce che il Mandarino non ha la scabbia, ma una treccia un po’ arrotolata sulla sommità del cranio.
Degli elicotteri imbottiti di missili distruggono la sobria villa discovolantesca di Tony e Pepper, paladini dell’understatement architettonico.
Mentre Tony e Pepper vengono sbalzati lontano dall’onda d’urto di un’arrogante esplosione, nel loro soggiorno si scorge un pupazzo gigante che somiglia in modo preoccupante a Jar Jar Binks. E se fosse vero, si meritano alla grandissima di diventare dei senzatetto.
Distruzione, distruzione, detriti bruciacchiati e cemento che rovina giù per la scogliera. Gli squali finiranno schiacciati sul fondo limaccioso del mare.
Iron Man è un po’ sfortunato e viene trascinato nell’abisso insieme al resto dei rottami. Trascinato per il collo, tra le altre cose. Non fa mai piacere.
Tutto è buio, alghe e oscurità senza fine.
E pure il logo è un po’ rugginoso e pessimista.
Però, però, poi c’è Tony Stark che tira una slitta in mezzo alla neve. Che sia Natale? Che sia un segno di meravigliosa circolarità narrativa? La neve all’inizio e la neve alla fine. E a Tony è anche un po’ passata la malinconia, anche se sbuffa come un muflone d’altura.

…e guardate che su Jar Jar non stavo mica scherzando:

 

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