Gatti grassi antigravità
Quando ero piccola, credevo che le persone grasse fossero capaci di volare.
Se ci pensiamo un secondo, è tutto piuttosto logico: la forma standard di un grasso è molto simile alla forma di un palloncino. Il palloncino vola. I grassi volano.
Sciambala!
…dopo aver raccontato questa brillante teoria a Madre – flagello dei mondi e unica creatura dotata di uno scheletro di adamantio non artificiale – si decise di licenziare Aristotele e di mandarmi alla scuola pubblica con tutti gli altri bambini normali, sperando nel benefico influsso della loro compagnia. Gente che sa che una persona non può essere ripiena d’elio. Gente che a matematica, quando la maestra chiede di disegnare un insieme con dentro nove elementi, disegna nove cubetti e non nove sirenette super-accessoriate multicolor. Gente che non ha la fissa dei pic-nic a base di saccottino all’albicocca e thermos di tè, da trasportare rigorosamente in un lunch-box fatto a cuccia di Snoopy.
Credo sia superfluo dire che non funzionò.
Certo, ci fu qualche lieve miglioramento, ma ho continue ricadute. Mi sorprendo a pensare che il Bancomat regali i soldi, chiedo scusa ai pupazzi se li faccio cadere e dialogo coi piatti, cercando di convincerli a lavarsi da soli.
Se scrivessi, tutto questo sarebbe un fulgido papocchione di realismo-magico, con le dimensioni parallele, gli animali parlanti, i flashback a occhi aperti, ascensori che viaggiano nella tua anima e via così.
E invece no.
Invece, è un insieme di circostanze onirco-strambe che mi porta ad acquistare articoli di questo tipo:
Lo vedo.
Lo so.
Ho comprato un pallogatto areostatico.
Una collana che smentisce i miei antichi principi – non importa se sei un umano grasso o un gatto grasso, volerai – ma che, allo stesso tempo, riesce a ricordarmeli continuamente – nonostante la sua visibile pinguedine, questo gatto grasso ha bisogno del palloncino perchè non è in grado di volare davvero.
Sul pallogatto areostatico si potrebbe fondare un impero del pensiero. E poi, è adorabile.
E non escludo che, una volta indossato con l’orgoglio che merita, mi farà decollare.
***
Per chi volesse esplorare gli angoli più reconditi della sua psiche, il pallogatto areostatico arriva da Hey Chickadee – e no, non mi hanno pagato per dirlo.
-2 Comments-
trovo il tutto inquietantemente (credo di aver orora coniato l’avverbio) plausibile…
[…] il pallogatto aerostatico – che non mi è ancora arrivato – e la giocosa gallina – che vuole invecchiare […]